Roberto Nepoti
La Repubblica
Katie è la prima della classe, sta per laurearsi e (alla faccia della disoccupazione) è stata già selezionata per un qualificatissimo lavoro. Però non riesce a riprendersi dall'abbandono di Embry, il bello della facoltà, un biondino ricco e arrogante scomparso senza lasciare tracce.
Lo spettatore lo apprende tramite flashback soggettivi della fanciulla, che lo informano per sovrappiù di un secondo abbandono: quello del papà di Katie, avvenuto quando lei era piccola. Se è un po’esperto di psychothriller, comincia a mangiare la foglia; mostrandosi in ciò più abile del detective Wade Handler il quale, indagando sulla sparizione, intreccia un rapporto troppo personale con la complicata laureanda.
L'epilogo sovrappone due diversi piani temporali in una sequenza notturna e sotterranea, che bisogna seguire con una certa attenzione. Resta il tempo per un finale "aperto", da cui spunta la malizia del neoregista Stephen Gaghan, già vincitore di un Oscar per la sceneggiatura di Traffic.
Senza essere quel che si dice una scoperta, Adandon-Misteriosi omicidi è un film scritto con abilità, ambientato in un'università vittoriana austera e un po’lugubre, che dura il tempo giusto per evitare noia e ripetizioni. Nel cast la meno convincente è Katie Holmes, eroina di lungo corso della serie Dawson's Creek alla sua prima parte da protagonista per il grande schermo: si concede troppe mossette da sitcom e riesce poco credibile al momento di far venire fuori il suo lato oscuro.
Da La Repubblica, 17 gennaio 2004)
di Roberto Nepoti
di Roberto Nepoti, 17 gennaio 2004)
di Roberto Nepoti