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Il primo lungometraggio di computer grafica realizzato dal Reel FX Animation Studios di Dallas, non si allontana dal solco tracciato da quasi tutte le opere prime, in precario equilibrio fra pregi e difetti. L'esagerata voglia di raccontare, di mettere carne al fuoco dei due sceneggiatori non facilita l'approccio al film, un intrigo inestricabile di argomenti e citazioni: dalla presa di coscienza del protagonista Reggie, ad un passo dall' essere cotto in forno, a Galline in fuga; dalla grazia del Presidente degli Stati Uniti con figlia troppo simile alla Agnes di Cattivissimo me, alla comparsa di Jake, personaggio invece, troppo simile ai pinguini di Madagascar; dalla macchina del tempo al super computer dall'ingegno sottile e dai modi alla Hal 9000. Quando Reggie e Jake tornano indietro nel tempo, finalmente il film rallenta, comincia a descrivere, a delineare comprimari, caratteri e relazioni, sembra raggiungere anche un buon equilibrio fra azione, racconto e ironia, appoggiandosi all'idea migliore, quella di rappresentare i tacchini con le fattezze e lo spirito dei nativi americani. Purtroppo l'armonia dura poco, il vortice del racconto risucchia tutte le buone idee ricominciando la corsa, fra western, azione, fantascienza e gli immancabili riferimenti (Ritorno al futuro). Il finale è disneyano che più disneyano non si può, morale limpida e ben in evidenza, abbracci fra buoni e cattivi (coloni e indiani che mangiano insieme la pizza), scelte prevedibili, l'amore sopra ogni cosa, porte aperte per un eventuale sequel.
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