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Arthur Newman in passato non è riuscito ad entrare nel circuito professionistico del golf, e si ritrova così in un presente che lo ha portato sempre più verso una deriva esistenziale che ha visto naufragare il suo matrimonio ed il rapporto con il figlio adolescente che lo ignora come se non esistesse, un lavoro impiegatizio inappagante ed una fidanzata che lo fa sentire piuttosto inadeguato. Decide così di dare una svolta drastica a tutto ciò. Si compra una nuova identità e dopo aver simulato il proprio suicidio parte alla volta della Golf House di Terre Haute, dove gli è stato promesso un ruolo come istruttore di golf. Ma l'incontro con la giovane Mike, altrettanto dissestata esistenzialmente, li porterà a percorrere le strade d'America travolti da una passione crescente e dalla morbosa complicità di un "gioco di ruolo" che li porterà ad intrufolarsi nelle esistenze e nelle abitazioni di coppie scelte a caso e di cui ne "affitteranno" le identità per i loro fugaci giochi erotici.
Un "on the road" agrodolce dove nel viaggio è racchiusa e simbolizzata la ricerca di un'identità dalla quale i due protagonisti stanno principalmente fuggendo; e senza addentrarsi in lunghe tirate socio-filosofiche il film, per quanto ben sorretto dalle interpretazioni di Firth e la Blunt, accusa una sceneggiatura sotto tono e dai ritmi blandi che appiattisce e svilisce due anime confuse e perse in semplici sfigati della vita.
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