Come premessa c'è da segnalare che optare per un reboot è più o meno condivisibile. A parer mio è stata una scelta vincente, visto il clamoroso fallimento che si è avuto con "Superman Returns". Per quanto io infatti sia un estimatore di Bryan Singer, non ho trovato il sequel del 2006 all'altezza di proseguire le precedenti pellicole dove aveva calcato la scena Christopher Reeve.
Per quanto riguarda "Man of steel" come ho detto in occasioni simili: formazione vincente non si cambia. Dopo la trilogia di successo quale è "Batman", Nolan e Goyer tornano fianco a fianco, per riscrivere la storia di Kal-El: come per l'uomo pipistrello si cerca di conferire un'impronta più cupa e realistica.
In modo piuttosto efficace il film affronta le origini del supereroe, sia per quanto riguarda il pianeta nativo, sia per quanto riguarda l'infanzia. In apertura ci vengono raccontate le sorti di Krypton e degli abitanti (in cui tra l'altro vengono mostrati campi di incubazione di neonati forse troppo copiati da matrix), quindi ci vengono introdotti diversi personaggi in particolare i due che saranno centrali nel plot: un Jor-El leggermente rivisitato (ricordo che l'originale Jor-El era la massima autorità Kryptoniana come scienziato, mentre qui forse anche grazie all'interprete - Russel Crowe - mi ha ricordato "Il gladiatore") e il generale Zod.
Alcuni flashback delineano un problema fondamentale nella nascita del supereroe: la xenofobia costringe il giovane Clark Kent al più totale anonimato. Sotto le raccomandazioni e gli insegnamenti di un Johnatan Kent che, come è stato in Smallville, ha sempre le parole giuste per il figlio, Clark non manca dei più nobili valori: l’altruismo, la compassione, la giustizia e il patriottismo. Viene però mostrato come in contrapposizione, sventure e calamità possano mettere in conflitto l'etica e la morale, con la necessità di essere invisibili. Ad un certo punto, dove il conflitto è insormontabile, si rende necessario il sacrificio di Johnatan che, con una performance superlativa di Kevin Costner, lascia agli spettatori il groppone in gola.
Quando Kal scopre le sue origini una nuova guida lo porterà a svelarsi all'umanità: la proiezione di Jor-El racconterà gli ultimi istanti su Krypton, e gli ideali per la rinascita della specie, ma soprattutto trasmetterà a Clark il concetto di speranza che si racchiude dietro il simbolo della casata degli El.
Non si manca di indagare il lato umano del protagonista, con il patriottismo che ne deriva e il crescente sentimento per Lois Lane.
Infine ci viene regalata anche una buona dose di azione nella lunga battaglia ai Kryptoniani, in cui gli effetti speciali raggiungono il culmine. Forse una piccola critica va mossa nei confronti della noncuranza con cui Superman combatte, disinteressandosi di disintegrare interi palazzi.
È chiaro che questa pellicola rappresenta un cambio radicale dall'originale, nonché dal fumetto: molte scelte hanno inserito variazioni nella storia, che possono piacere o non piacere. Anche se c'è da dire che in quanto a linearità ed efficacia la sceneggiatura è stata scritta veramente bene.
Gran parte del film richiede grafica digitale, realizzata in modo direi sublime e supportata da una fotografia spettacolare.
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