La parte degli angeli |
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Un film di Ken Loach.
Con Paul Brannigan, John Henshaw, Roger Allam, Gary Maitland, Jasmine Riggins.
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Titolo originale The Angels' Share.
Commedia,
durata 106 min.
- Gran Bretagna, Francia, Belgio, Italia 2012.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 13 dicembre 2012.
MYMONETRO
La parte degli angeli
valutazione media:
3,30
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tutto accade fuori...di sirioFeedback: 277 | altri commenti e recensioni di sirio |
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lunedì 31 dicembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La critica parlava di un film "esilarante fin dalle prime battute". Ed in questo spirito sono andato a vederlo. Devo dire che non conosco Ken Loach nella sua dimensione farsesca, ma mi sono abbastanza annoiato. Una storia di riscatto e redenzione dall'abisso dell'aggressione a causa di un'overdose di cocaina fino alla ricerca di un lavoro stabile e degno di ogni rispetto. Bene, la classica favoletta di Natale, sulla falsariga di "The full monty" o di "Billy Elliot". Ma il lato pesantemente negativo del film, a mio parere, è che la maggior parte degli eventi-chiave (l'esclusione regolare di Robert da qualsivoglia colloquio di lavoro, il rapporto con Clancy, il rapporto con il suocero, la scoperta della rara capacità di apprezzare le caratteristiche organolettiche del whisky, lo studio delle tecniche di distillazione ed invecchiamento del liquore, il rapporto con gli altri condannati ai lavori socialmente utili, il piano del furto del preziosissimo liquore etc.) accadono FUORI scena, senza che - almeno io - possa essere coinvolto, come vogliono le regole del cinema. La psicologia dei singoli personaggi, a parte Paul Brannigan (il quale, ad eccezione di un accattivante paio di orecchi a sventola, non ha il necessario aspetto di "simpatico brigante" che il personaggio richiederebbe) è appena abbozzata: anche Anthony, che dovrebbe essere il "buffo caricato" della commedia del Settecento, non è sufficientemente esagerato nella sua idiozia da diventare farsesco. Anche la scena del furto, fulcro di tutto il film, è abbozzata e poco "bizzarra" da coinvolgere lo spettatore. Qualcuno dice che è un film "commovente". Accetto qualsiasi proposta, ma proprio che sia da commuoversi non mi sembra proprio... Personalmente adoravo Ken Loach, ma almeno ieri sera (domenica 30 dicembre 2012)ho verificato come la maggior parte degli spettatori fosse sostanzialmente d'accordo con me: decisamente poche risate e molta noia. Ho sentito un commento molto tagliente, nello spirito salace e canzonatorio dei fiorentini: «Non è che il critico era sbronzo di whisky?»
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