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                Certe volte può capitare di avere idee bellissime ma di non essere in grado di svilupparle come sarebbe richiesto dalla tematica, vuoi per ragioni meramente tecniche, di budget, vuoi per una mancanza di quella sintesi necessaria ad un regista per poter riversare il proprio mondo (e la propria visione di esso)  in due ore- o meno- di pellicola. Si rischia di cadere nel banale, nel puramente narrativo e/o di rimanere solo in superficie della questione…E' quanto accade a questo "Il canto delle spose" di Karin Albou, il cui incipit narrativo è tremendamente interessante: due amiche Nour (musulmana) e Miriam (ebrea) nella Tunisi del 1942, occupata dai tedeschi (alleati con i francesi della repubblica di Vichy). Amiche inseparabili, le due sedicenni saranno costrette a sopportare i terribili avvenimenti di quegli anni (Seconda Guerra Mondiale e leggi razziali).
 Interessanti sono anche i vari intrecci tra personaggi, sebbene al film sembri mancare qualcosa: quasi come se, fino alla fine, la regista  non riuscisse, appunto, a entrare nel vivo delle vicende narrate, lasciandole solo accennate.
 Inoltre, i personaggi appaiono, talvolta, stereotipati ed il messaggio di fondo (pace e fratellanza tra persone di diverse religioni…) è un po’ troppo abusato e banale (per quanto nobile in sè per sè) per alleviare il senso di vago del film, che- comunque- si lascia guardare senza intoppi per tutta la sua durata.
 Particolare, però, la scelta di Nina Hagen in colonna sonora!
 
 
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