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Non è certo una montagna dal punto di vista della qualità, ma come tutti i film di Clint è da prendere sul serio. L’aspetto tragico della vicenda è dato dalla particolare ambientazione naturale, dove la desolazione dei luoghi ha un ruolo di primissimo piano, sia che si tratti delle guglie di roccia del deserto o delle cime gelate delle Alpi. Ma l’Eiger entra in scena solo nel secondo tempo e la scalata vera e propria riguarda l’ultima mezz’ora. Di conseguenza, il preambolo iniziale è troppo lungo a paragone dell’azione, oltre che essere noioso e pieno di luoghi comuni: le donne sono viste come “trappole sessuali” e i gay sono viscidi e ridicoli. Inoltre, Eastwood non ha certo l’aria di essere un appassionato d’arte e non è chiaro il messaggio positivo che vorrebbe trasmettere.
L’ascensione sul Totem Pole (il curioso pinnacolo di roccia) fu anche l’ultima scalata concessa dallo stato dell’Arizona. Tutte le riprese furono effettuate nei luoghi originali senza alcuna controfigura.
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