Vallanzasca - Gli angeli del male |
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Un film di Michele Placido.
Con Moritz Bleibtreu, Paz Vega, Vito Facciolla, Rocco Capraro, Teresa Acerbis.
continua»
Drammatico,
durata 125 min.
- Italia 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 21 gennaio 2011.
- VM 14 -
MYMONETRO
Vallanzasca - Gli angeli del male
valutazione media:
2,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un uomo dal lato oscuro un po' pronunciatodi mr_mojo.risin86Feedback: 817 | altri commenti e recensioni di mr_mojo.risin86 |
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sabato 29 gennaio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Michele Placido ci ha preso gusto. Dopo aver raccontato le vicende della ‘Banda della Magliana’ in Romanzo criminale (2005), il regista torna al cinema con un film elettrizzante che narra la storia di un’altra fetta importante dell’Italia ‘criminale’ degli anni ’70: Vallanzasca – Gli angeli del male. La pellicola copre un arco di tempo che va dal 1972 al 1987, periodo in cui Renato Vallanzasca, forse il più famoso bandito italiano, compì scorribande lungo tutta la penisola, caratterizzate da rapine, sequestri, sparatorie, mirabolanti evasioni e quant’altro. Tutto il film ruota attorno, com’è ovvio che sia, alla figura del ‘bel Renè’, interpretato da un Kim Rossi Stuart in stato di grazia. L’attore romano, pupillo di Placido, recita con un accento milanese davvero irresistibile e raggiunge in quest’opera, probabilmente, il vertice della sua carriera. Altro punto di forza è sicuramente il ritmo, incessante e coinvolgente, che proietta lo spettatore dentro la storia dalle primissime sequenze e lo tiene col fiato sospeso fino all’epilogo. Alcuni critici hanno contestato alla regia di Placido di essere troppo accondiscendente e schierata dalla parte del bandito; certamente il pubblico, nello svolgimento del film, è indotto a parteggiare per il ‘Boss della Comasina’ (anche per effetto della performance di Stuart) ma le circostanze della vita di Vallanzasca (contraddistinte da prigionie, fughe, pestaggi,…) non vengono rese in alcun modo desiderabili, come era invece accaduto, per esempio, per i tre protagonisti nella prima parte di Romanzo Criminale. L’intento, dunque, è quello di tratteggiare un personaggio non certo esemplare ma, come affermato dallo stesso Vallanzasca, “[…] soltanto con il lato oscuro un po’ pronunciato”. Paolo Capelletti
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