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Dimentichiamo il vecchio stereotipo che ha accompagnato il nostro immaginario della fanciullezza e non solo, qui si va a scavare nella natura più 'vera' del detective più arguto della Londra d'epoca vittoriana descritta nelle righe di Conan Doyle, ci troviamo di fronte quindi a una rilettura di singolar fattura, un abile sherlock-pugile che prevede a rallenty le sue mosse successive per sconfiggere l'avversario, combattimenti vari insieme al suo fido Watson da far invidia al più navigato film di genere con Jackie Chan, esplosioni pazzesche ancora in rallenty, campi e controcampi mirati sembra a giustificare un budget esorbitante in effetti digitali, oramai abbondanti e il più delle volte ingiustificati nelle pellicole americane et europee.
Inoltre la coppia Doweny Jr. e Law è efficace solo nella fanfaroneria che rimanda ai più stravisti cliché di coppie di polizziotti stravaganti e affabulatori cosa non giusta nei confronti dei due bravi attori. Non ultime le stucchevoli scenografie digitalmente (è chiaro) cesellate di un finto disarmante, il London Bridge in costruzione è un pò ridicolo.
C'è tutta una storia che sospinta a pié lesto da una sceneggiatura schizoide, non si fa seguire col giusto tempo, si corre a perdifiato e si perdono dettagli preziosi, una fretta non consona alla proverbiale natura sì dinamica ma anche riflessiva del noto detective letterario. Forse per capire il senso di tutto questo può aiutare il fatto che il film si ispira ad un fumetto, ma è assai arduo rendere la stessa godibilità animando vignette.
Il regista Ritchie anche autore della sceneggiatura, non a caso è noto per l'adrenalinico 'The Snatch'.
Comunque c'era da aspettarselo...ma perché tanta vuotezza! Perché non andare con la memoria alla eccellente coppia Basil Rathbone (Sherlock) e Nigel Bruce (Watson) di un cinema d'altri tempi, e tracciare una linea non necessariamente diritta per arrivare ad oggi, congiungere le due epoche e poi a piacimento tornare nel mezzo dove probabilmente risiedono tempi più misurati e verità per ognuno...ciao a tutti!
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cindowen
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martedì 4 maggio 2010
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scusa ma non mi sembra proprio così...
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A te piace Basil Rathbone, ma se vai a leggere i racconti di Sherlock Holmes traspare una personalità ben più complessa e dinamica di quella del personaggio interpretato dal pur bravissimo attore. Purtroppo, secondo me, il suo Sherlock Holmes ha creato uno stereotipo da cui è difficile staccarsi, è diventato proverbiale. E poi, nel film di Ritchie, non mi sembra che la sceneggiatura sia così schizoide, la legge di causa ed effetto viene rispettata anche se l'azione è molto rapida.
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