Io, loro e Lara

Diciamo subito che per esprimere un giudizio sull'ultimo lavoro di Verdone bisogna prima di tutto decidere che tipo di film abbiamo scelto di andare a vedere: se viene catalogato come un film comico, allora è un problema perchè non fa ridere, per niente. Se invece si tratta di un' opera drammatica, a tratti malinconica, allora ci si può provare a stare. Verdone sembra quasi davanti ad un crocevia della carriera: invecchiato, dimagrito, sembra quasi amaro nella recitazione. La trama è carina, nella seconda parte si fa anche apprezzare per i temi trattati, mentre la prima ora è drammaticamente annoiante. Fa ridere Sergio Fiorentini nella parte del padre "macho" col parrucchino color mandarino, si afferma la Chiatti come attrice di sostanza, inadeguati i Marco Giallini e la sorella psicologa nei panni dei fratelli di Padre Verdone. Sinceramente se riguardiamo l'elenco delle opere di Verdone, dal capolavoro " Un sacco bello ", fino al recente " Viaggi di nozze ", si ha un'involuzione verso la maturità, verso la riflessione, ma il prodotto non è all'altezza. Se l'erede designato di Alberto Sordi ha preso questa strada, fermiamolo finchè siamo in tempo: Verdone è apprezzabile solo quando fa ridere e basta, senza avventurarsi in ambiti a lui non congeniali come la religione e la spiritualità. Se il cinema italiano perde anche questo grande autore, in un settore spazzatura dove non si fa una risata neanche a sforzarsi con l'immaginazione, siamo davvero perduti. Mica saremo costretti a sorbirci Aldo Giovanni e Giacomo, Salemme o Checco Zalone all'infinito? Oppure aspettare 24 mesi per il prossimo natale di Pieraccioni per passare due ore in allegria? Secondo me siamo ancora in tempo: Carlo, riguardati " Un sacco bello" e " Bianco rosso e Verdone ", rimmergiti nel divano di " Borotalco" mentre racconti alla Giorgi di quando....ti imbarcasti in un cargo bbattente bbandiera libbanese.........e regalaci ancora quei momenti di poesia.