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Dalla piece "Kongo" di Chester De Vonde(che il codice Hays aveva nel mirino per le tematiche scabrose,da cui il titolo cambiato)il film di Browning ebbe la stessa travagliata e sventurata sorte del successivo "Freaks",tra tagli,sequenze perdute e un finale forse mai girato più pessimista di quello corrente.Resta un prodotto goffo e squlibrato,logicamente rovinato dalle manomissioni ma comunque dotato di un certo fascino nella descrizione cupa del prologo e la parte centrale,con il lercio covo di Phroso e i suoi scagnozzi repellenti.E il truce Chaney(senza make-up),che striscia e si maschera da stregone per controllare gli indigeni (descritti apertamente come cannibali)e presiede alle cerimonie sacrificali lascia comunque il segno.Così come la più amara delle soprese su quella che crede la figlia del suo nemico.Tra le scene tagliate,una vedeva il protagonista truccato da uomo-papero,poi riciclato per Olga Baclanova in "Freaks".Remake del '32 con Walter Huston.
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