Inferno |
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Un film di Dario Argento.
Con Eleonora Giorgi, Alida Valli, Leopoldo Mastelloni, Gabriele Lavia, Feodor Chaliapin Jr..
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Horror,
durata 106 min.
- Italia 1980.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 7 febbraio 1980.
MYMONETRO
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Inferno, un capolavoro spesso sottovalutatodi Carlo BartocciniFeedback: 300 | altri commenti e recensioni di Carlo Bartoccini |
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martedì 2 settembre 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Inferno" di Dario Argento è un horror che rappresenta un vero e proprio viaggio nell'inconscio, dove i simboli e le metafore giocano un ruolo fondamentale nella creazione di un'atmosfera inquietante e terrificante. La storia segue Rose, una ragazza che scopre che il suo palazzo è stato progettato da un architetto che ha costruito edifici per tre sorelle malvagie (le tre madri) che governano il mondo: Mater Suspiriorum, Mater Tenebrarum e Mater Lachrymarum. Queste tre figure rappresentano le tre fasi della vita umana: la nascita, la vita e la morte. Mater Suspiriorum, la madre dei sospiri, rappresenta la nascita e l'inizio della vita, mentre Mater Tenebrarum, la madre delle tenebre, rappresenta la morte e la distruzione. Mater Lacrimarum, la madre delle lacrime, rappresenta la sofferenza e il dolore. Il palazzo dove abita Rose è la dimora di Madre Tenebrarum, ed è qui che nel sotterraneo scopre per caso una botola segreta che la conduce ad una stanza allagata che rappresenta la discesa nell'inconscio collettivo, un "luogo" dove si nascondono le esperienze e le emozioni più profonde. La ricerca di Rose della verità la porta a scoprire una serie di immagini e segni che rappresentano la lotta tra la vita e la morte, tra la luce e le tenebre. La regia di Argento è magistrale e crea un'atmosfera molto inquietante, attraverso l'uso di immagini evocative e metafore. La fotografia e le scenografia sono molto efficaci nel creare un senso di disagio e paura. L'uso del colore e della luce è perfetto, e contribuiscono ad amplificare l'atmosfera di tensione e suspense. La musica è un altro elemento importante del film, con una colonna sonora che combina elementi di rock e musica classica per generare un'atmosfera di inquietudine e terrore. La recitazione degli attori è convincente e contribuisce a creare un senso di realismo e tensione. Irene Miracle, che interpreta Rose, è molto brava nell'interpretare un personaggio che è allo stesso tempo fragile e determinato. Il film, in fine, rappresenta la lotta tra la vita e la morte, tra la luce e le tenebre, e invitano lo spettatore a riflettere sulla propria mortalità e sulla natura dell'inconscio, attraverso una narrazione che si avvale di immagini evocative e suggestioni simboliche. Unica pecca secondo me il finale, poco curato.
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