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Un padre separato trascorre un’intera giornata con il figlio che non vede da cinque anni, e che riesce a vedere grazie all’intervento di un avvocato.
Bellissimi i ritratti dei due personaggi principali, vale a dire l’adulto e il bambino: il primo è un padre improvvisato, sognatore ma inconcludente, amante delle donne e del buon vivere, con tanti fallimenti lavorativi alle spalle, mentre il figlio, che studia in una prestigiosa scuola privata, conosce due o tre lingue, è fin troppo maturo per la sua giovane età, ma è sostanzialmente solo.
Estremamente interessante è il ruolo della donne: la moglie, forse sarebbe bene parlare di ex moglie, in quanto il matrimonio è stato annullato, ha un altissimo tenore di vita e provvede all’educazione del figlio in modo impeccabile, mentre la compagna del padre lo mantiene. Quindi abbiamo due donne indipendenti, un padre un po’ bambinone e un figlio soldatino.
All’interno di questo quadro, decisamente drammatico, si svolge un film strepitoso, straordinario, dove ciascun personaggio, anche minore, imprime colore alla vicenda.
Anzi, non solo i personaggi hanno un loro ruolo, ma anche le cose: vi invito a pensare ai fischi, per esempio.
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