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Ecco, quando ci ripenso ancora mi viene da sorridere. Non ridere perché è uno di quei film imbevuti di sarcasmo cattivo e il sarcasmo, si sa, non fa ridere ma solo sorridere a fior di labbra. Eppure mi sono divertito per tutte le due ore e passa della sua durata.
E' un film molto anomalo, intessuto di tinte forti, quasi iperrealiste, molto pop. E pervaso da una cattiveria unica.
I personaggi sono maschere grottesche e il fatto che ricalchino i volti scenescenti di attori stellari, con una autoronia personale spiazzante, ne fa una delle qualità più interessanti.
Il plot, ma è solo un mero pretesto, ricorda un po' il matrimonio Melacholico di Von Trier: Ma al contrario di quello, dove alla fine ti viene anche voglia di lasciarti sopraffare dalla depressione, qui prevale un'aria goliardica di sberleffo. La storia è ambientata in un lussuoso hotel nella Alpi Svizzere, dove una umanità di straricchi, reduci della propria vita e delle proprie debolezze umane, attendono con ansiosa rassegnazione la mezzanotte del capodanno dell'anno 2000, quando si avvreranno le funeste profezie millenariste. Dando spettacolo delle proprie infingardaggine, protervia e depravazione. E la trama è anche l'espediente per introdurre nella sceneggiatura un filo rosso surreale che è anche il sale della narrazione.
Bella fotografia dai toni esasperati. Bella sceneggiatura. Uso esilarante della macchina da presa.
Tra l'altro l'ho visto nella lingua, anzi, nelle lingue originali, poiché tutto il film è un susseguirsi serrato di dialoghi in varie lingue, e l'opera ne guadagna tantissimo.
Grandiosa la scena con cui si chiude il film, che non anticipo per non depotenziarne l'effetto devastante.
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