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Onestamente credo sia il primo film che non vedo l'ora che finisca senza che per altro l'abbia mai visto iniziare. Non è brutto, è inguardabile. C'è una luce negli occhi di Battiston in buona parte del film che dice tutto della genesi di un prodotto del genere: l'unico a divertirsi e ad esserne felice è chi si è portato a casa un'operazione che appare solo finanziaria. Il risultato finale? Lo si può immaginare mandato in loop nelle RSA del nord-est dove, alla parola "mona", ogni volta non mancherà chi riderà da sotto la flebo. Ma ricordiamo i punti di forza di quest'opera della cinematografia italiana contemporanea. Innanzitutto la trovatona narrativa: i due protagonisti si chiamano entrambi Fausto! Ma attenzione! non manca anche il grande colpo di scena: a un certo punto si spegne la luce sulla tavola apparecchiata! Il massimo dell'azione? il passaggio di una brocca d'acqua a due ciclisti (!) pure stranieri (!). La gag più esilarante? i mirtilli che il protagonista mostra orgoglioso sono ancora verdi e non scuri! Non è bello sentirsi traditi da un attore che si stima e si ama. Altro che cinema dei buoni sentimenti...! Fare un film "tanto per..." è profondamente immorale nei confronti di chi oggi è costretto a pensarci su prima di decidere di acquistare un noleggio a cinque euro (ed è pure contribuente di Rai Cinema). Spero solo di ritrovare presto Battiston di ritorno da un "altrove" che proprio non gli appartiene.
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