Altro film interessante è stato Room 514, un film indipendente che non ha trovato distribuzione in Israele e che si colloca in una nuova "onda" di critica al paese, persino dai suoi stessi intellettuali.
15.000 euro il costo, soli 4 giorni di girato e 14 di montaggio, 35 festival di apparizione, sono i numeri sorprendenti di un film potente che, ovviamente, non ha riscosso il dovuto successo in Israele, forse perché ne disapprova i sistemi polizieschi di governo e politica che causano il suicidio di un militare nei ranghi, alla fine del film.
Room 514 si svolge tutto in una stanzina, la 514, all’interno di una caserma, in realtà lo studio del regista.
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Altro film interessante è stato Room 514, un film indipendente che non ha trovato distribuzione in Israele e che si colloca in una nuova "onda" di critica al paese, persino dai suoi stessi intellettuali.
15.000 euro il costo, soli 4 giorni di girato e 14 di montaggio, 35 festival di apparizione, sono i numeri sorprendenti di un film potente che, ovviamente, non ha riscosso il dovuto successo in Israele, forse perché ne disapprova i sistemi polizieschi di governo e politica che causano il suicidio di un militare nei ranghi, alla fine del film.
Room 514 si svolge tutto in una stanzina, la 514, all’interno di una caserma, in realtà lo studio del regista. Le inquadrature sono molto vicine, spesso eseguite con due camere a mano, addosso ai personaggi, tanto da far respirare con essi.
Esse danno quel forte senso di minaccia e inchiesta, di domande incalzanti e minacciose che su un animo più sensibile fanno una presa troppo forte. Chi non ha mai provato infatti gli interrogatori di ore, asfissianti, che sfiorano la paranoia, una volta entrato in Israele all’aeroporto Ben Gurion?
Room 514 trasmette proprio quel senso di soffocamento e indagine ravvicinata, che si prova nell’incalzare delle domande, nella pressione verso il prossimo, per carpirne informazioni, un sistema ancor oggi usato, ahimè non solo da Israele. Veramente da vedere!
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