neworder
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martedì 13 dicembre 2005
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un film a metà..
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La trama è semplice e complessa allo stesso tempo; il film, ambientato in epoca moderna, con un espediente regressivo si pone l'ardito obbiettivo di dare uno spaccato degli ultimi anni di vita di Beethoven (interpretato da A. Jodorowsky). A parte quest'ultimo, il resto del cast è quasi totalmente preso dal cinema italiano recente (Meglio Gioventù e compagnia..). Alla fine secondo me il film risulta composto di 2 parti: la parte moderna che sono riuscito ad apprezzare solo a momenti e la parte beethoveniana che invece è assolutamente qualcosa di spettacolare, commovente a tratti. Jodorowsky è magistrale, sente il personaggio e lo comunica splendidamente al pubblico. In conclusione resta un film secondo me riuscito a metà ma assolutamente consigliabile per tutti, cinefili e non.
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antonio catino
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lunedì 27 febbraio 2006
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il critico: assistere ad una proiezione
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Certo il ritmo di questo film è non allineato.
Semplicemente. Siete tutti abituati a una trama, alle battute degli attori, ad un film che arriva alla fine grazie alla trama?
Allora, se non avete voglia, almeno per una volta, di vedere cosa succede se un film non segue questa consuetudine, non andate alle proiezioni di questo film.
A Battiato certo non importa essere fuori dagli schemi: sa di essere ciò che è. E se fa un film, ha il coraggio di farlo e di distribuirlo. Dei critici, dei critichini e criticoni non gli importa un fico secco. Lui lo puo fare, certo, ed io gli tributo proprio il coraggio artistico, la voglia di credere nei suoi progetti artistici e di spendere le sue risorse per questo.
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Certo il ritmo di questo film è non allineato.
Semplicemente. Siete tutti abituati a una trama, alle battute degli attori, ad un film che arriva alla fine grazie alla trama?
Allora, se non avete voglia, almeno per una volta, di vedere cosa succede se un film non segue questa consuetudine, non andate alle proiezioni di questo film.
A Battiato certo non importa essere fuori dagli schemi: sa di essere ciò che è. E se fa un film, ha il coraggio di farlo e di distribuirlo. Dei critici, dei critichini e criticoni non gli importa un fico secco. Lui lo puo fare, certo, ed io gli tributo proprio il coraggio artistico, la voglia di credere nei suoi progetti artistici e di spendere le sue risorse per questo. Questo è essere artisti! O no?
Potrà non piacere, ma non importa. Anche Van Gogh non piaceva mentre era in vita.
Possibile che non ci si renda conto che se una cosa non piace non necessariamente va demolita? A me personalmente la sua produzione, sia musicale che pittorica che teatrale che registica, piace. So di cosa intende comunicare, e ciò che non arrivo a comprendere dei suoi messaggi non lo butto nel cestino, e non lo odio perchè è "ermetico", "criptico", "elitario": umilmente so che sono libero di sforzarmi di capire, di approfondire oppure no.
Oppure volete la pappa pronta anche nel campo dell'anima? Non vi basta la pappa pronta su tutto il resto? Sappiate che di pappa pronta, nelle cose dell'anima, non ne avrete mai! Almeno Battiato questo lo sa.
Bravissimo Jodorowsky; il suo Beethoven commuove (sconfinato il cuore di questo straordinario musicista). Grande Antonio Rezza!
Certo, complicato, di aspra percorribilità, come un sentiero arduo e faticoso che, giunti in vetta, ripaga degli sforzi compiuti. Uno splendido film.
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edoardo mazzaferro
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giovedì 14 giugno 2007
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non commenterò il film.
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Non commenterò il film aldilà di un prudente tre. Ognuno dovrà farlo per proprio conto. Perchè ognuno dovrebbe farlo. Piaccia o non piaccia, Musikanten è un film che merita di essere visto, non fosse altro per la curiosità del regista di affrontare certe tematiche perse completamente di vista (o forse quasi mai considerate, benchè centrali, aldilà dei vari R.Kelly, Linklater, Aronofsky e pochi altri)dall'industria cinematografica (specialmente italiana, dato che da anni non si sa andare oltre una qualche storiella adolescenziale di un qualche tipo. Ha ragione Tarantino...). Si domanda chi ha recensito questo film: "come è possibile che un film del genere sia stato prodotto?"
Mi domando io: "Come è possibile tu recensisca film?".
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Non commenterò il film aldilà di un prudente tre. Ognuno dovrà farlo per proprio conto. Perchè ognuno dovrebbe farlo. Piaccia o non piaccia, Musikanten è un film che merita di essere visto, non fosse altro per la curiosità del regista di affrontare certe tematiche perse completamente di vista (o forse quasi mai considerate, benchè centrali, aldilà dei vari R.Kelly, Linklater, Aronofsky e pochi altri)dall'industria cinematografica (specialmente italiana, dato che da anni non si sa andare oltre una qualche storiella adolescenziale di un qualche tipo. Ha ragione Tarantino...). Si domanda chi ha recensito questo film: "come è possibile che un film del genere sia stato prodotto?"
Mi domando io: "Come è possibile tu recensisca film?".
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