Musikanten

Film 2005 | Biografico 92 min.

Anno2005
GenereBiografico
ProduzioneItalia
Durata92 minuti
Regia diFranco Battiato
AttoriAlejandro Jodorowsky, Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni, Juri Camisasca, Chiara Conti .
Uscitavenerdì 3 marzo 2006
MYmonetro 2,36 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Franco Battiato. Un film con Alejandro Jodorowsky, Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni, Juri Camisasca, Chiara Conti. Genere Biografico - Italia, 2005, durata 92 minuti. Uscita cinema venerdì 3 marzo 2006 - MYmonetro 2,36 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Attraverso uno strano processo ipnotico, l'ossessione di una donna per l'opera di Beethoven la porta a vivere nel 1826, l'epoca del grande compositore. In Italia al Box Office Musikanten ha incassato 72,4 mila euro .

Consigliato nì!
2,36/5
MYMOVIES
CRITICA 1,75
PUBBLICO 2,98
CONSIGLIATO NÌ
L'opera seconda di Franco Battiato, pretenziosa, didascalica, a tratti poco comprensibile.
Recensione di Francesca Felletti
Recensione di Francesca Felletti

Un film che lascia senza parole e non perché si abbandoni solo alla musica, ma perché la prima reazione che suscita, per chi non abbia avuto la furbizia di fuggire dopo la prima mezz'ora, è il silenzio. Un silenzio pregno però di domande, prima fra tutte: come è possibile che un film del genere sia stato prodotto? Ancora: come hanno potuto artisti del livello di Alejandro Jodorowsky, ma anche un Fabrizio Gifuni e una Sonia Bergamasco, parteciparvi come attori? Ma soprattutto come pensare di farlo uscire nelle sale cinematografiche? Dopo il primo, ben più promettente Perduto Amor, Franco Battiato è andato a impelagarsi in una storia senza capo né coda, al limite fra verosimiglianza e comicità (ma inevitabilmente più vicino a questa). A parte la qualità (volutamente?) amatoriale della fotografia, del montaggio, le battute improbabili dei personaggi, l'imbarazzo più pesante sta nelle vicende della coppia di autori televisivi protagonista. Alla ricerca di studiosi, scienziati e filosofi da intervistare per il loro programma in giro per il mondo, i due incontrano uno sciamano che sottopone la Bergamasco a una seduta di ipnosi regressiva. Lei, nella vita ossessionata da Beethoven, scopre di esserne stata, in una vita precedente, il principe mecenate. Da qui un lungo flash back sugli ultimi anni di vita, le manie e le follie di questo Beethoven-Jodorowsky. E poi il finale: il ritorno alla "realtà" con la tv dell'albergo dove alloggia la troupe televisiva che annuncia il colpo di stato di un fantomatico partito democratico mondiale. A tratti didascalico, a tratti enigmatico, sempre pretenzioso e inutilmente intellettualistico.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 4 giugno 2011
mondolariano

Fermo restando il carisma del regista, non capisco il motivo di questo lavoro. Perfino una biografia di scarsa qualità come “Io e Beethoven” lo supera agevolmente. Al limite si può dire che non si tratta di una semplice biografia, Battiato volendo esprimere il mistero dell’atto creativo che si disinteressa della vita comunemente vissuta. In questo caso si sarebbero dovute avvertire delle sensazioni [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alberto Crespi
L'Unità

Quasi sei mesi dopo l’anteprima di Venezia, dove il Palagalileo (almeno alla proiezione-stampa) venne giù dai fischi, tocca tornare su Musìkanten e ribadire che Franco Battiato, al secondo film, ha perso il senso delle proporzioni. Battiato è un grande musicista, un uomo di profonda cultura e un neo-cineasta che aveva firmato un buon primo film, Perduto amor, nel quale raccontava cose che ben conosce [...] Vai alla recensione »

Raffaella Giancristofaro
Film Tv

Marta e Nicola, due autori televisivi, propongono alla Rai una serie d’interviste a ricercatori isolati in ambito esoterico, scientifico e musicale. Uno di loro sottopone Marta ad una regressione ipnotica che la porta indietro nel tempo, a scoprirsi il principe mecenate di Ludwig van Beethoven durante i suoi ultimi anni di vita, quando già soffriva di una fatale, inaccettabile sordità.

Roberto Silvestri
Il Manifesto

L'ipnosi, metodo non ortodosso di cura della psiche, da qualche tempo viene usato anche da altri eretici, per esempio per ottimizzare in modo pulito le performance artistiche e sportive. Ne sa qualcosa, infaustamente, Giorgio Rocca, slalomista davvero speciale. Franco Battiato nel suo secondo «cult» movie, dopo Perduto amor, fa dell'ipnosi un asse narrativo sorprendente.

Alberto Crespi
L'Unità

Qualche giorno fa un quotidiano ha titolato in prima pagina «Date un Leone all’Italia». Musikanten di Franco Baitiato è nella sezione Orizzonti, non concorre quindi al Leone principale, ma è una risposta indiretta a quel proclama patriottico. Come dire: eccolo qua, signori, il cinema italiano. C’è dietro Raicinema, c’è un neo-regista di nome, ci sono due attori stimati (Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco, [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Franco Battiato, tirato in ballo nella sua Catania da beghe politiche recenti, avrà da oggi ben altri motivi di cui dolersi. La catastrofica accoglienza riservata a Musikanten, il suo secondo film presentato nella sezione Orizzonti, gli farà forse capire che al cinema e persino ai festival non si può più tirare come se niente fosse la corda dell'intellettualismo pretenzioso e dello sperimentalismo [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Sul «nuovo partito democratico mondiale», che Veltroni distilla in telepatia con Clinton, si può far ironie. Ma l'homo novus che un colpo di stato vuol fabbricare, nel terzo movimento di questa suite sciamanica, firmata con lo spirito del templare vettista da Franco Battiato, all'opera seconda (sezione Orizzonti), ha mire, origini, odori e metodi più funesti e neri.

Luca Castelli
Il Mucchio

Dover scrivere una recensione su Musikanten è un po' come trovarsi con un bazooka, carico e fumante, puntato su un triciclo della Croce Rossa. Spernacchiato all'ultima Mostra di Venezia e crivellato dalle critiche sui giornali, il secondo film di Franco Battiato arriva in sala indifeso e indifendibile. Già la trama è un capolavoro dell'assurdo. La regista Marta, impegnata in una serie di documentari [...] Vai alla recensione »

Cinzia Romani
Il Giornale

Al Wiener Theater il pubblico è in delirio, agita i fazzoletti, batte mani e piedi, grida «Bravo! Bravo!» in italiano. Ma lui, il compositore sordo, non sente, restando cöme un povero pazzo davanti al leggio del direttore, la figura tarchiata di spalle alla folla osannante.. E si dimena, quasi volesse suonare tuffi gli strumenti e cantare tutte le parti del coro, intanto che due mani pietose gli si [...] Vai alla recensione »

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