jason
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venerdì 11 marzo 2005
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pathos e avventura
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"Il Volo della Fenice", ovvero quando l'incombente prospettiva della morte per fame o per sete di un gruppo di sopravvissuti ad un disastro aereo nel bel mezzo del deserto del Sahara, riesce a far emergere il meglio e il peggio che possano mai albergare nell'animo umano. Drammatico, atroce, epico! Un autentico capolavoro che si avvale di un cast formidabile e convincente anche nei ruoli secondari o di supporto. La cosa è tanto più sorprendente se si pensa che nel film non ci sono ruoli femminili e ciò normalmente non depone mai a favore di un film, almeno secondo la mia modesta opinione. Ma la vicenda è talmente avvincente, pur nella sua semplicità, e il ritmo talmente incalzante, che fanno dimenticare molto presto questa piccola pecca.
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"Il Volo della Fenice", ovvero quando l'incombente prospettiva della morte per fame o per sete di un gruppo di sopravvissuti ad un disastro aereo nel bel mezzo del deserto del Sahara, riesce a far emergere il meglio e il peggio che possano mai albergare nell'animo umano. Drammatico, atroce, epico! Un autentico capolavoro che si avvale di un cast formidabile e convincente anche nei ruoli secondari o di supporto. La cosa è tanto più sorprendente se si pensa che nel film non ci sono ruoli femminili e ciò normalmente non depone mai a favore di un film, almeno secondo la mia modesta opinione. Ma la vicenda è talmente avvincente, pur nella sua semplicità, e il ritmo talmente incalzante, che fanno dimenticare molto presto questa piccola pecca. La struggente "Senza fine" di Gino Paoli e cantata con la sua voce vellutata dalla nostra Ornella Vanoni(e non da Connie Francis come è scritto erroneamente nei titoli di coda) quale motivo musicale conduttore, suggella un film che è un autentico gioiello, assolutamente da non perdere per qualsiasi appassionato del cinema d'avventura che ami però anche la recitazione di livello top. L'unico rammarico è che non sia stato ancora proposto in DVD.
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(di arnaco)
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luca scial�
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giovedì 29 novembre 2012
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disavventura nel deserto
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Un aereo che trasporta i dipendenti di una compagnia petrolifera si guasta a causa di una tormenta di sabbia mal gestita dal pur esperto, ma anche orgoglioso pilota. Così atterrano in mezzo al Sahara e sono costretti a una difficile convivenza. Ma uno di loro, costruttore di modellini di aerei, vuole tentare di costruire un aeroplano coi pezzi dell'aereo rotto. Ci riuscirà? Ma soprattutto, lo lasceranno fare?
Robert Aldrich traspone fedelmente un romanzo, coadiuvato da un ottimo cast di attori, tra cui spicca un anziano ma sempre tenace James Stewart. La sua maestria in cabina di regia, per quello che forse è il suo film più riuscito, tiene incollato lo spettatore per oltre due ore; certo dell'happy ending, ma curioso di capire come ci arriva.
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giomo891
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venerdì 16 settembre 2022
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un cast incredibile nel deserto giomo891
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IL VOLO DELLA FENICE-1965- Robert Aldrich-
Interpretato da un cast interamente maschile (l'unica donna in tutta la pellicola, la ballerina Farida, appare come "miraggio") il film riunisce un gruppo di uomini che vengono posti in situazioni critiche straordinarie. Questo ne fa emergere il carattere ed i difetti. Della colonna sonora fa parte la canzone di Gino Paoli Senza fine, cantata (solo nella versione italiana) da Ornella Vanoni (in quella originale da Connie Francis).
Ne fu fatto un remake nel 2004, ma di qualità nettamente inferiore.
Questa pellicola, grazie al cast eccezionale (J.Stewart Attenborough, Finch, Kruger, Borgnine ed altri) anticipò il filone dei vari film su disastri aerei (i vari Airport) e, anche se la trama è inventata, tratta da un romanzo, appare affascinante, con un finale thriller, reso ancor più avvincente sia per le perplessità che il velivolo "improvvisato" ed assemblato sulle "ceneri" di quello distrutto, sia per le "poche" (sempre meno.
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IL VOLO DELLA FENICE-1965- Robert Aldrich-
Interpretato da un cast interamente maschile (l'unica donna in tutta la pellicola, la ballerina Farida, appare come "miraggio") il film riunisce un gruppo di uomini che vengono posti in situazioni critiche straordinarie. Questo ne fa emergere il carattere ed i difetti. Della colonna sonora fa parte la canzone di Gino Paoli Senza fine, cantata (solo nella versione italiana) da Ornella Vanoni (in quella originale da Connie Francis).
Ne fu fatto un remake nel 2004, ma di qualità nettamente inferiore.
Questa pellicola, grazie al cast eccezionale (J.Stewart Attenborough, Finch, Kruger, Borgnine ed altri) anticipò il filone dei vari film su disastri aerei (i vari Airport) e, anche se la trama è inventata, tratta da un romanzo, appare affascinante, con un finale thriller, reso ancor più avvincente sia per le perplessità che il velivolo "improvvisato" ed assemblato sulle "ceneri" di quello distrutto, sia per le "poche" (sempre meno...) cariche per l'accensione del motore.
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renatoc.
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mercoledì 2 maggio 2018
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tra avventura e psiche
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Ottimo filmdi Robert Aldrich un po' insolito! L'aereo pilotato da un grande James Stewart con un cast stellare come equipaggio e passeggeri, costretto ad atterrare nel deserto è una scusa per far vedere le differenti psicologie degli sventurati. Il comandante Frank Towns (James Stewart) è la persona pratica, convinta che prima o poi il rottame dell'aereo sarebbe stato individuato ed i naufraghi dell'aria sarebbero stati soccorsi. Altri che avevano invece deciso di non stare fermi e cercare di avventurarsi nel deserto in cerca di aiuto; ed un aeromodellista tedesco che silenzioso e appartato studia cosa del relitto sia stato sano e propone di costruire un aereo più piccolo per poter decollare e fuggire dal deserto.
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Ottimo filmdi Robert Aldrich un po' insolito! L'aereo pilotato da un grande James Stewart con un cast stellare come equipaggio e passeggeri, costretto ad atterrare nel deserto è una scusa per far vedere le differenti psicologie degli sventurati. Il comandante Frank Towns (James Stewart) è la persona pratica, convinta che prima o poi il rottame dell'aereo sarebbe stato individuato ed i naufraghi dell'aria sarebbero stati soccorsi. Altri che avevano invece deciso di non stare fermi e cercare di avventurarsi nel deserto in cerca di aiuto; ed un aeromodellista tedesco che silenzioso e appartato studia cosa del relitto sia stato sano e propone di costruire un aereo più piccolo per poter decollare e fuggire dal deserto. L'idea all'inizio viene presa per pazza ma alla fine tutti si rendono conto che è l'unica speranza di salvezza piuttosto che morire di fame e di sete nel deserto. Alla razionalità dell'aeromodellista fa da contraltare il sentimento di un passeggero italiano, rimasto ferito durante l'atterraggio, il cui unico pensiero è per la moglie ammalata che spera di poter rivedere! Commovente la scena in cui sente cantare ad una radiolina "Senza fine" di Gino Paoli, cantata in Italiano da Ornella Vanoni e si commuove! L'aeromodellista tedesco invece studia e calcola, calcola bene tutto quanto compreso il numero delle persone che si sarebbero potute salvare sull'aereo che stava facendo costruire! I naufraghi dell'aria erano in sovrannumero rispetto a quelli che si sarebbero potuti salvare sul costrendo velivolo e perciò quando due vogliono avventurarsi nel deserto a cercare soccorsi, li incoraggia, sapendo che non sarebbero tornati! Insomma in tutti i suoi calcoli aveva calcolato persino quante persone sarebbero dovute morire! La costruzione del nuovo veivolo viene terminata, ora si tratta di mettere in moto il motore con un numero limitato di cartucce a disposizione e qui prevale l'esperianza del comendante quando decide di consumare una cartuccia senza farla accendere ma unicamente usata allo scopo di far partire il motore, fra le terribili urla dell'aeromodellista che considerava la cosa come sciupare inutilmente una cartuccia!
Il motore si mette finalmente in moto ed i naufraghi dell'aria riescono a salvarsi raggiungendo un'oasi! Il comandante e l'aeromodellista che durante la costruzione del veivolo avevano avuti non pochi momenti d'attrito si riappacificano chiaccherando allegramente contenti alla fine di avercela fatta e questo un po' per merito dell'uno ed un po' per merito dell'altro!
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