jackiechan90
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domenica 10 agosto 2014
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la poetica degli outsiders
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Andrew Largerman(Zach Braff) è un aspirante attore che si è trasferito dal New Jersey(lo stato con più giardini d’America detto appunto il “Garden State”) a Los Angeles. Non ha un buon rapporto con il padre psicologo(Ian Holm) e per alcuni motivi vorrebbe rimanere lontano dal luogo di nascita. Ma l’improvvisa morte della madre lo costringe a ritornare da dove era venuto e ad affrontare i fantasmi del suo passato, con l’aiuto dei suoi vecchi amici e di Sam(Natalie Portman), una ragazza del luogo afflitta da epilessia.
Il film d’esordio di Zach Braff presenta uno stile eclettico dove molte scene ricordano quelle di un videoclip(in questo si nota lo stile degli episodi di Scrubs).
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Andrew Largerman(Zach Braff) è un aspirante attore che si è trasferito dal New Jersey(lo stato con più giardini d’America detto appunto il “Garden State”) a Los Angeles. Non ha un buon rapporto con il padre psicologo(Ian Holm) e per alcuni motivi vorrebbe rimanere lontano dal luogo di nascita. Ma l’improvvisa morte della madre lo costringe a ritornare da dove era venuto e ad affrontare i fantasmi del suo passato, con l’aiuto dei suoi vecchi amici e di Sam(Natalie Portman), una ragazza del luogo afflitta da epilessia.
Il film d’esordio di Zach Braff presenta uno stile eclettico dove molte scene ricordano quelle di un videoclip(in questo si nota lo stile degli episodi di Scrubs). Tali sequenze contribuiscono a rendere il ritmo del film lento e a tratti apatico, esattamente come la personalità del protagonista, il tipico esponente della cosiddetta “Y generation”. E non è un caso se il film parli della difficoltà nelle relazioni umane. Quasi a voler sottolineare il fatto che, nonostante la nostra vita sempre più “social” grazie ai mezzi di comunicazione(un altro nome con cui si è soliti chiamare questa generazione è “MTV generation” dal nome della rete televisiva che ha in parte prodotto, non a caso, anche questo film) siamo sempre più soli. La storia dunque è anche un viaggio di formazione da parte del protagonista, un eterno Peter Pan, per diventare adulto ed è proprio grazie all’incontro con gli altri che ci riesce, uscendo dal guscio che si era costruito attorno a lui. Sono proprio i personaggi secondari, gli amici del protagonista, quelli che spiccano di più in questa pellicola per la loro profondità e caratterizzazione(su tutti il personaggio interpretato da Natalie Portman) che si riferiscono a una figura particolare dell’immaginario americano ma non solo: sono tutti, chi più chi meno, degli “outsider”, personaggi folli, strani ma portatori di esperienza, quella che aiuta il protagonista a superare i suoi tormenti. È proprio imparando da questi “emarginati”, sembra volerci dire il regista, che si possono trovare nuovi valori per andare avanti. Ne viene fuori un buon ritratto generazionale e un nuovo stile visivo per una pellicola che è destinata inevitabilmente a diventare un cult.
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daniel0089
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lunedì 29 aprile 2013
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partenza memorabile
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Il mio titolo si riferisce, naturalmente, a Zach Braff, da me già ammirato in Scrubs. Qui sembra un altro però, Scrubs era a suo modo un capolavoro televisivo, di risate e riflessioni, e Zach, stretto nel suo personaggio, era gia straordinario. Qui supera se stessi e tutto il resto, creando un film stupendo. Solitamente sono poco incline al cinema d'autore, spesso lo trovo vanitoso, saccente, presuntuoso, quindi preferiscono divertirmi per un ora e mezza guardando Stallone fare a botte e prenderi un po in giro con Bruce Willis. Per questo motivo posso dire che questo Garden State è stato per me una assoluta scoperta, Braff è un regista attento, particolare, preciso. Come attore, come aveva già dato prova, è azzeccato, capace, espressivo in tutta una moltitudine di possibilità.
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Il mio titolo si riferisce, naturalmente, a Zach Braff, da me già ammirato in Scrubs. Qui sembra un altro però, Scrubs era a suo modo un capolavoro televisivo, di risate e riflessioni, e Zach, stretto nel suo personaggio, era gia straordinario. Qui supera se stessi e tutto il resto, creando un film stupendo. Solitamente sono poco incline al cinema d'autore, spesso lo trovo vanitoso, saccente, presuntuoso, quindi preferiscono divertirmi per un ora e mezza guardando Stallone fare a botte e prenderi un po in giro con Bruce Willis. Per questo motivo posso dire che questo Garden State è stato per me una assoluta scoperta, Braff è un regista attento, particolare, preciso. Come attore, come aveva già dato prova, è azzeccato, capace, espressivo in tutta una moltitudine di possibilità. Ha scelto personalmente la colonna sonora per questo film e ha vinto un grammy per questo, ulteriore prova del suo gusto artistico. Ora attendo con ansia il suo nuovo lavoro, "Wish I Was Here" che dovrebbe a breve partire in lavorazione, e spero che questo inizio memorabile sia, appunto, solo un inizio per un regista (e attore) che credo abbia molta strada davanti a se.
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sailing70
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domenica 26 agosto 2012
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quando sono con te mi sento al sicuro, sono a casa
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Un film libero, diverso, crudo e tenero allo stesso tempo. Emergono molte verità dei rapporti familiari, quasi sempre taciute e ignorate.
Sembra di vivere la storia dentro la mente del protagonista.
Mi piace molto la scena in cui Andrew e Sam parlano della vita e dell'amore, vestiti nella vasca, avrebbe potuto essere banalissima, non lo è per me.
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warningsign
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sabato 3 aprile 2010
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zach braff: "il mio" capolavoro...d'autore
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Alcuni film vengono davvero snobbati con troppa velocità, non compresi, o addirittura fraintesi. Garden State compare sicuramente in questa ideale lista di film davvero ben fatti che non hanno avuto molta fortuna...ma per certi aspetti è anche meglio così. Il primo lavoro per il grande schermo di Zach Braff (indimenticabile e amato J.D. in Scrubs) è una pellicola quasi autobiografica, che parla della forza dell'amore, che può sovvertire e rovesciare anche il più apatico degli uomini. La storia di Andrew Largeman (Zach Braff) inizia con la telefonata di suo padre (Ian Holm) che lo informa della morte della madre e che lo prega di tornare nella sua casa natia, a Garden State (luogo allegoricamente indicato come il New Jersey).
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Alcuni film vengono davvero snobbati con troppa velocità, non compresi, o addirittura fraintesi. Garden State compare sicuramente in questa ideale lista di film davvero ben fatti che non hanno avuto molta fortuna...ma per certi aspetti è anche meglio così. Il primo lavoro per il grande schermo di Zach Braff (indimenticabile e amato J.D. in Scrubs) è una pellicola quasi autobiografica, che parla della forza dell'amore, che può sovvertire e rovesciare anche il più apatico degli uomini. La storia di Andrew Largeman (Zach Braff) inizia con la telefonata di suo padre (Ian Holm) che lo informa della morte della madre e che lo prega di tornare nella sua casa natia, a Garden State (luogo allegoricamente indicato come il New Jersey). Qui Andrew dovrà fare i conti col suo passato e troverà anche la persona che lo costringerà a riscoprire vecchi sentimenti come il dolore, la gioia e l'amore, rimasti sopiti per troppo tempo a causa dei farmaci che prendeva. Proprio Sam (Natalie Portman), ragazza svampita e piena di complessi, sarà la nuova porta nel mondo per Andrew, che alla fine dovrà decidere se varcarla o chiuderla per sempre. Fenomenale prova da regista e scrittore per Braff che per Garden State ha scelto interamente la colonna sonora, nella quale figurano pezzi bellissimi come la favolosa Don't Panic dei Coldplay (band preferita di Braff) e Let Go di Imogean Heap (ex cantante dei Frou Frou). Questa colonna sonora ha anche riconosciuto al regista un Grammy Award. Film cult, assolutamente da vedere!
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lordrest
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domenica 14 febbraio 2010
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a quando il prossimo?
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Zach Braff arriva al cinema. Già conosciuto, e personalmente amato, in Scrubs, debutta in un film scritto, diretto e interpretato dallo stesso. Certo non è un film dalla trama complessa. Andrew Largeman (Zach Braff) lavora come cameriere a Los angeles e aspira alla vita d'attore, la sua vita cambia quando suo padre lo richiama al suo paese natale, da cui mancava da nove anni, per il funerale della madre paraplegica, morta annegata nella vasca da bagno. E' questo ritorno improvviso, questo convinto ritorno al passato, che gli cambia la vita. Infatti questo viaggio nei ricordi lo cambia per sempre, gli fa rincontrare vecchi amici e conoscere la ragazza di cui s'innamorerà (interpretata magistralmente da una splendida Natalia Portman).
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Zach Braff arriva al cinema. Già conosciuto, e personalmente amato, in Scrubs, debutta in un film scritto, diretto e interpretato dallo stesso. Certo non è un film dalla trama complessa. Andrew Largeman (Zach Braff) lavora come cameriere a Los angeles e aspira alla vita d'attore, la sua vita cambia quando suo padre lo richiama al suo paese natale, da cui mancava da nove anni, per il funerale della madre paraplegica, morta annegata nella vasca da bagno. E' questo ritorno improvviso, questo convinto ritorno al passato, che gli cambia la vita. Infatti questo viaggio nei ricordi lo cambia per sempre, gli fa rincontrare vecchi amici e conoscere la ragazza di cui s'innamorerà (interpretata magistralmente da una splendida Natalia Portman).
La cosa più sorprendente è che Braff ha prodotto la pellicola con un bugdet molto esiguo, 2 500 000 di dollari, di cui la maggior parte sono finiti nelle tasche degli attori, che comunque sono di grande livello e si meritano tutti i soldi ricevuti.
Però la cosa che rende questo film, che già dalle prerogative risulta interessante, un capolavoro, è il viaggio. Il viaggio nei ricordi, il modo che ha il film di dimostrare di come il passato cambi in modo gigantesco il presente. Tutto il film è un misto di lacrime e sorrisi, sottili sguardi che s' incrociano, persone con una vita, molto, molto coplicata che incontrandosi se la rendono facile. Il valore aggiunto di avere qualcuno vicino, che in un modo o nell'altro può solo aiutare.
Mi chiedo perché Braff abbia smesso di darsi ai film, perché un esordio così non me l'aspettavo, davvero. Perché per me che sono abituato a vederlo come un imbranato dottore americano in una spassosa sit-com, adesso lo vendo anche come un ottimo regista, che si sà avvalere in modo completo degli attori che ha al suo seguito.
Zach a quando il prossimo?
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cantastorie
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venerdì 8 gennaio 2010
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niente da citare
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Ho come abitudine quella di citare una battuta che mi è particolarmente rimasta impressa dopo la visione del film. Certo non mi aspettavo che alla sua prima prova di regia Braff sfornasse battute in quantità e classe Woody Allen, ma almeno qualche frase significativa...
Non è un film inguardabile, non voglio dire questo.
Il soggetto non è niente di nuovo; ma ciò che più conta è che non è affrontato in maniera nuova. Il protagonista è piuttosto apatico. Natalie Portman e Ian Holm sono come sempre perfetti ed impeccabili nei loro ruoli; la scenografia è apprezzabile per essere un film che non è costato quasi nulla.
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Ho come abitudine quella di citare una battuta che mi è particolarmente rimasta impressa dopo la visione del film. Certo non mi aspettavo che alla sua prima prova di regia Braff sfornasse battute in quantità e classe Woody Allen, ma almeno qualche frase significativa...
Non è un film inguardabile, non voglio dire questo.
Il soggetto non è niente di nuovo; ma ciò che più conta è che non è affrontato in maniera nuova. Il protagonista è piuttosto apatico. Natalie Portman e Ian Holm sono come sempre perfetti ed impeccabili nei loro ruoli; la scenografia è apprezzabile per essere un film che non è costato quasi nulla.
Ma non trasmette molto. Storia personale di rancore e medicinali e di quanto gli amici possano essere più utili di uno psicanalista (soprattutto se quest'ultimo è tuo padre).
Niente da citare; non un granché entusiasmante. Abbastanza piatto.
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deko
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giovedì 12 marzo 2009
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molto bello
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Commovente ed ironico,Zach Braff è veramente bravo
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key12
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domenica 18 maggio 2008
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capolavoro
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sandman
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martedì 6 maggio 2008
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la nostra vita a casa nostra...
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Un film per tutti coloro che, passati i 25, si voltano alle spalle e traggono un profondo sospiro...Nostalgia e rimpianto.
Zach Braff esordisce dietro la macchina da presa raccontando la storia di un ragazzo aemozionale, represso dai farmaci e dal rimorso, un pesce fuor d'acqua, un perdente di successo. Saranno le contingenze a convincerlo a riprendere in mano la propria vita, sarà una ragazza finalmente diversa a squoterlo dall'apatia che lo attanagliava, a far sì che apra gli occhi e si accorga, finalmente, di non essere particolarmente speciale, nè nel bene, nè nel male...
Al di là della relativa ovvietà della trama, il giovane regista affronta egregiamente il problema della costante insoddisfazione e frustrazione della sua generazione, quella dei nati alla fine dell'età dell'oro, quelli ammaestrati dalla televisione, senza troppi ideali, apolidi in cerca del porto di quiete mentre sono ancora in vita.
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Un film per tutti coloro che, passati i 25, si voltano alle spalle e traggono un profondo sospiro...Nostalgia e rimpianto.
Zach Braff esordisce dietro la macchina da presa raccontando la storia di un ragazzo aemozionale, represso dai farmaci e dal rimorso, un pesce fuor d'acqua, un perdente di successo. Saranno le contingenze a convincerlo a riprendere in mano la propria vita, sarà una ragazza finalmente diversa a squoterlo dall'apatia che lo attanagliava, a far sì che apra gli occhi e si accorga, finalmente, di non essere particolarmente speciale, nè nel bene, nè nel male...
Al di là della relativa ovvietà della trama, il giovane regista affronta egregiamente il problema della costante insoddisfazione e frustrazione della sua generazione, quella dei nati alla fine dell'età dell'oro, quelli ammaestrati dalla televisione, senza troppi ideali, apolidi in cerca del porto di quiete mentre sono ancora in vita... e troverà la propria casa, alla fine, tra le braccia della persona che ama.
Da sottolinerae la bella prova d'attore che lo stesso Braff ci offre, senza dimenticare un sempre ottimo Ian Holm e una Natalie Portman dolce e carina quasi quanto la Martin di Beautiful Girls, assolutamente perfetta nel ruolo della finta bugiarda e autentica sognatrice Sam.
Un film carino e delicato, che regala a chi lo guarda, piacevole diletto e qualche spunto di riflessione.
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