carloalberto
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mercoledì 11 agosto 2021
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noioso splatter surreale
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Il soggetto non è originale, il girato tenta di esserlo.. Lodevole lo sforzo del regista o meglio dei tre registi, peraltro, dallo stile indistinguibile. Ma! L’effetto è devastante. Noia, noia, noia e ancora noia. Horror granguignolesco e splatter, fantascientifico e apocalittico, vira nel grottesco per darsi un senso e tuttavia rimane impigliato nel romanticume del melodramma della gelosia di sapore ottocentesco. Si salva il montaggio che ripropone il passato come antefatto logico cronologico da un punto di vista diverso. Si salvano gli attori e qualche battuta surreale. Troppo poco e non ripaga dalla fatica di guardarlo.
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thief31
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lunedì 20 giugno 2016
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copio incollo e condivido...😉😉😉😉😜😜😜😛😛😛
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Il film è divisibile in 3 parti nettamente distinte (forse pure 4), tutte a loro modo riuscite.
Il viaggio dei ragazzi fino alla casetta, che serve in maniera molto convincente a capirne i rapporti.
Tutta la parte nella base (dai, nessuno spoiler, guardate la locandina).
Tutta la parte fuori.
I 3 attori sono bravissimi, la regia sembra avere una mano a tratti ispiratissima dietro, e la sceneggiatura, pur con molti riempitivi francamente eccessivi, ha tanto da dire, tantissimo. E costruisce un finale strepitoso secondo me, se ben interpretato.
Ma il merito principale di The Signal sta nel riuscire a mettere insieme i 3 pezzi principali del Puzzle Uomo.
La Mente, il Corpo, il Cuore.
Tutto il resto di quello che siamo sono appendici di questi 3 elementi.
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Il film è divisibile in 3 parti nettamente distinte (forse pure 4), tutte a loro modo riuscite.
Il viaggio dei ragazzi fino alla casetta, che serve in maniera molto convincente a capirne i rapporti.
Tutta la parte nella base (dai, nessuno spoiler, guardate la locandina).
Tutta la parte fuori.
I 3 attori sono bravissimi, la regia sembra avere una mano a tratti ispiratissima dietro, e la sceneggiatura, pur con molti riempitivi francamente eccessivi, ha tanto da dire, tantissimo. E costruisce un finale strepitoso secondo me, se ben interpretato.
Ma il merito principale di The Signal sta nel riuscire a mettere insieme i 3 pezzi principali del Puzzle Uomo.
La Mente, il Corpo, il Cuore.
Tutto il resto di quello che siamo sono appendici di questi 3 elementi.
Nic è un genio (esaltazione della Mente) con un problema fisico gravissimo (deficit del Corpo) molto innamorato della sua ragazza (conflitti del Cuore).
E tutto il film sarà un continuo "giocare" su questi 3 elementi, sulle loro interazioni, sui loro "miglioramenti" (le protesi) e i loro peggioramenti (la testa che non riesce più a funzionare).
E anche le immagini vanno dietro questo progetto intervallando sequenze fortemente di genere (base spaziale, esperimenti, sparatorie, inseguimenti) ad altre molto più sentimentali e umane, come tutti i bellissimi flashback, montati e fotografati magnificamente, dei 3 ragazzi.
C'è anche un gioco ottimo con le luci, quelle bianche e asettiche della base che poi, attraverso il corridoio buio (contrapposizione) porteranno a quelle gialle ocra del deserto.
A volte ci troviamo davanti a scene discutibili, come il goffo tentativo di fuga nella base con letto incorporato, ma in realtà tutto questo avrà poi un perchè come del resto tutti i discorsi sul "luogo sempre uguale" o come la tranquillità che sembrano sempre avere gli scienziati nelle loro azioni (come se loro sapessero qualcosa che noi non sappiamo).
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E così è, tutti misteri saranno svelati da un finale perfetto, geniale.
"Sei un perfetto mix tra l'intelligenza umana e la tecnologia aliena, il nostro miglior risultato", dice Damon/Nomad a Nic.
Già, Nostro di chi però?
Quella frase sarà svelata nel finale, grazie al quale capiremo, con un minimo sforzo, veramente tutto, ogni singola scena, dal perchè quel luogo paresse vero e finto allo stesso tempo al perchè gli scienziati sembrassero avere sempre tutto controllo, dal perchè delle protesi allo scoprire il ruolo degli altri personaggi "umani" incontrati. E la mente non può non ritornare a quel corpo che era andato su, quello di lei, nella scena della casetta. Ce ne eravamo dimenticati ma ora torna in modo fortissimo.
E' vero, ci sono momenti davvero troppo tirati per le lunghe, inseguimenti e sparatorie che fanno perdere un pò di ritmo narrativo e spessore, come se il regista volesse arrivare in fondo a svelar tutto ma abbia avuto la fretta di farlo.
Ma la slomo in montaggio alternato tra l'incidente col camion e la giostra nel passato, le corsa nel fango, la base, la casetta iniziale (con un inquietante omaggio a Balir Witch Project) e i tunnel bui per uscire fuori sono tra le tante immagini che fanno di questo The Signal un piccolo grande film.
Il corpo ormai è loro, la mente forse lo sarà, il cuore invece no, quello non potranno mai averlo..
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contrammiraglio
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domenica 4 maggio 2014
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io l'ho sempre sostenuto che la televisione fa mal
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Le stelline sono leggermente in esubero, un 2,5 sarebbe stato l'ideale, ma tant'è: parte bene, prosegue alla stessa maniera con cinici sprazzi d'ironia, la fine mi garba poco. Non tanto perchè non c'è una spiegazione dell'accaduto ma è proprio il lieto fine che non c'azzecca!
Vedibile comunque ma lontani dal cult.
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scossaman
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sabato 23 luglio 2011
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secondo me..
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Bel film, è partito molto bene all'inizio! non riuscivo a capire cosa stava succedendo e la cosa mi incuriosiva parecchio!! il susseguirsi di scene e flashback sono bellissimi, non sai mai qual'è la vera scena, anche se sinceramente non è il genere horror che preferisco! Almeno abbiamo un lieto fine! :)
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dian71cinema
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lunedì 14 febbraio 2011
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esagerazione ed analisi della civilta' moderna?
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VA PREMIATA LA MENTE DEL REGISTA QUANDO SI INTENDE TRASCENDERE IL VIDEO CON UN MESSAGGIO FORTE DALLE VARIE SFUMATURE E SFACCETTATURE.. L'ASSURDO DELLE IMMAGINI CON QUEL SOTTILE UMORISMO CHE BEN SI MESCOLA CON L'ORRORE DELLA VICENDA.. LA SPLENDIDA INTERPRETAZIONE DEI PERSONAGGI CHE RIESCONO INCREDIBILMENTE A CREARE UNA SINERGIA E A METTERLA CONCRETAMENTE A DISPOSIZIONE SULLA SCENA, RENDENDOLA REALE, TANGIBILE..
LA CAPACITA' DI ESTREMIZZARE LA VIOLENZA TRA ESSERI UMANI, MA LA CAPACITA' DI FARLO IN MANIERA SOTTILE, CHE TRAVOLGE LO SPETTATORE E LO SPAVENTA.. TIRANDO FUORI ALCUNI ELEMENTI DI PAURE, FOBIE E MATERIALIZZANDOLE IN UN GESTO ESTREMO QUALE L'OMICIDIO..
INOLTRE BUONA LA CAPACITA' DI RIPRESA E LA TECNICA DEL REWIND CHE PERMETTE DI MANTENERE ALTO IL LIVELLO DI TENSIONE E LA CAPACITA' DI RESTARE "DENTRO LA CINEPRESA".
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VA PREMIATA LA MENTE DEL REGISTA QUANDO SI INTENDE TRASCENDERE IL VIDEO CON UN MESSAGGIO FORTE DALLE VARIE SFUMATURE E SFACCETTATURE.. L'ASSURDO DELLE IMMAGINI CON QUEL SOTTILE UMORISMO CHE BEN SI MESCOLA CON L'ORRORE DELLA VICENDA.. LA SPLENDIDA INTERPRETAZIONE DEI PERSONAGGI CHE RIESCONO INCREDIBILMENTE A CREARE UNA SINERGIA E A METTERLA CONCRETAMENTE A DISPOSIZIONE SULLA SCENA, RENDENDOLA REALE, TANGIBILE..
LA CAPACITA' DI ESTREMIZZARE LA VIOLENZA TRA ESSERI UMANI, MA LA CAPACITA' DI FARLO IN MANIERA SOTTILE, CHE TRAVOLGE LO SPETTATORE E LO SPAVENTA.. TIRANDO FUORI ALCUNI ELEMENTI DI PAURE, FOBIE E MATERIALIZZANDOLE IN UN GESTO ESTREMO QUALE L'OMICIDIO..
INOLTRE BUONA LA CAPACITA' DI RIPRESA E LA TECNICA DEL REWIND CHE PERMETTE DI MANTENERE ALTO IL LIVELLO DI TENSIONE E LA CAPACITA' DI RESTARE "DENTRO LA CINEPRESA"..
UN FILM CHE OLTRE A LASCIARE SGOMENTI, LASCIA MESSAGGI MOLTO CHIARI DIETRO LE RIGHE, LASCIANDO STUPEFATTO ANCHE UN MERITEVOLE PSICANALISTA.. UN FILM CERTAMENTE CRUDO, MA ONESTO, CHE HA IL CORAGGIO DI PROVOCARE, DI RENDERE PUBBLICA UNA REALTA' SOCIALE CHE AVREBBE MOLTO DA RIFLETTERE.
OTTIMI GLI EFFETTI SPLATTER E DIALOGHI FRIZZANTI. ASSOLUTAMENTE DA VEDERE MA PER GLI STOMACI PIU' RESISTENTI.
VOTO COMPLESSIVO 8
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oh dae soo
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sabato 31 ottobre 2009
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assolutamente cult
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The Signal è il classico esempio di come si possa fare un buon film di genere con pochissimi mezzi e qualche idea; Altri film, come ad esempio il Mai Nato,dimostrano all'opposto come sprecare milioni di dollari per voler mettere troppa "roba" all'interno.
Trama scarnissima.In una città chiamata Terminus inizia a sprigionarsi attraverso la tecnologia (tv, cellulari, radio) un segnale che se visto o udito, a seconda dei casi, troppo a lungo, induce le persone ad uccidere. Punto e basta. La cosa straordinaria, e secondo me punto di merito del film, è che, come nei migliori libri dell' immenso Saramago, ci troviamo fin dall' inizio in una situazione assurda di cui non sappiamo il perchè, nè lo sapremo poi, ma il tutto ci sembra quasi naturale, non forzato.
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The Signal è il classico esempio di come si possa fare un buon film di genere con pochissimi mezzi e qualche idea; Altri film, come ad esempio il Mai Nato,dimostrano all'opposto come sprecare milioni di dollari per voler mettere troppa "roba" all'interno.
Trama scarnissima.In una città chiamata Terminus inizia a sprigionarsi attraverso la tecnologia (tv, cellulari, radio) un segnale che se visto o udito, a seconda dei casi, troppo a lungo, induce le persone ad uccidere. Punto e basta. La cosa straordinaria, e secondo me punto di merito del film, è che, come nei migliori libri dell' immenso Saramago, ci troviamo fin dall' inizio in una situazione assurda di cui non sappiamo il perchè, nè lo sapremo poi, ma il tutto ci sembra quasi naturale, non forzato. Chi ha oltre 30 anni come me e ama questo genere, non può non vedere in The Signal un richiamo al magnifico film Videodrome: il segnale televisivo che porta alla pazzia. Oppure di un altro capolavoro come Il seme della follia dove erano invece i libri a scatenare la violenza omicida. Attenzione, non parliamo di plagi alla Mai Nato, ma di semplici richiami.
Questo film è stato girato in 3 parti chiaramente distinte da 3 registi differenti. Mentre il segmento iniziale e quello finale sono accomunabili, quello centrale si discosta in maniera drastica dagli altri 2. Sembra infatti un vero e proprio teatro dell' assurdo dove in una sola unità di luogo (una villetta) avvengono omicidi accompagnati da battute, comportamenti quasi irreali, continui scambi di persone, un continuo alternarsi tra comico, grottesco e splatter. E se è vero che è proprio grazie a questa sezione che il film potrebbe diventare un cult, è anche vero allo stesso tempo che mi sembra troppo slegata e "diversa" dal resto del film facendogli perdere del tutto omogeneità. L' unica cosa poco credibile è il fatto che se un'intera città diventa completamente divisa tra killer e vittime, com'è possibile che vediamo poche decine di corpi e solo 3,4 assassini? Dove sono finite le altre migliaia di persone?Rimane comunque un film godibile dai fan, non scontato, con più di una scena memorabile e un'atmosfera surreale e allucinata niente male.
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dony64
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lunedì 19 ottobre 2009
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film horror...mediocre .da evitare
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Film horror violento, brutale, demenziale,inadatto a chi si impressiona..praticamente..da evitare.Voto 5
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donan
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domenica 27 settembre 2009
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violenza e psiche
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Ha la parvenza del film horror, ma in realtà è una riflessione, neanche tanto banale, sulla debolezza della psiche, di quanto sia manipolabile a tal punto da risultare irreale. Grottesco, truculento e quasi demenziale, i personaggi sono talmente confusi da perdere tutti i punti di riferimento: quando la mente è in corto rimane solo la violenza primordiale, insita nella natura umana.
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nandoclo
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lunedì 27 luglio 2009
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da rigettare
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Francamente non ci vedo granché, gli attori si sono dati da fare con grande impegno nell'essere rabbiosi oltre ogni limite, menomale che alcuni tra gli uccisi mostravano d'esser alquanto gommosi e dunque niente affatto distruttibili. Per certi versi mi sembrava di vedere un film di Quentin Tarantino.
Comunque un film da rigettare, da scartare a priori.
C'è tanta violenza nel mondo e, non fa che aumentare, non è raro che certe cosacce televisive siano poi state emulate dai cosiddetti psicolabili, figuriamoci quelle viste al cinematografo. Com'è che ci si ostina a produrre films che indirizzano alla violenza? E nei modi più crudi! Menomale che David Bruckner si è guardato bene dal rendere evidenti certi dettagli mentre gli attori si rendevano disponibili ad essere trucidati.
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Francamente non ci vedo granché, gli attori si sono dati da fare con grande impegno nell'essere rabbiosi oltre ogni limite, menomale che alcuni tra gli uccisi mostravano d'esser alquanto gommosi e dunque niente affatto distruttibili. Per certi versi mi sembrava di vedere un film di Quentin Tarantino.
Comunque un film da rigettare, da scartare a priori.
C'è tanta violenza nel mondo e, non fa che aumentare, non è raro che certe cosacce televisive siano poi state emulate dai cosiddetti psicolabili, figuriamoci quelle viste al cinematografo. Com'è che ci si ostina a produrre films che indirizzano alla violenza? E nei modi più crudi! Menomale che David Bruckner si è guardato bene dal rendere evidenti certi dettagli mentre gli attori si rendevano disponibili ad essere trucidati. Quanto a Ben, fino all'ultimo ho creduto che fosse stato preso dal vortice del segnale che ha reso assassini gli abitanti di Terminus.
Molte cose assai inverosimili, molta violenza, sangue a volontà, gente che avrebbe dovuto avere la testa in poltiglia e invece s'è alzata come se niente fosse. Il film è esso stesso un segnale che incita alla violenza, un segnale tra i più persuasivi. Secondo me dovrebbero approvare leggi che condannino certi cosiddetti artisti del cinema che guardano alla violenza come ad un comune mezzo espressivo; no, non mi è piaciuto per niente!
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vittorio
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domenica 7 giugno 2009
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ecco il mio signal: prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
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Orribile!! Come può un regista fare una cosa del genere?? Allucinante ed inguardabile, uno dei film più brutti di sempre....
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