paolp78
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venerdì 4 agosto 2023
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una poesia che non arriva
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Film tratto da un romanzo di pochi anni precedente e dedicato allo sport del golf, molto popolare negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni in genere.
Robert Redford, che ne cura la regia, individua l’essenza più genuina e naturale del golf in una sorta di ricerca di serenità e pace interiore, che permettono al giocatore di esprimersi al meglio; in tale chiave il golf viene innalzato ad una disciplina quasi mistica e raccontato con enfasi poetica. Nonostante gli sforzi di Redford e tutto l’amore che mette nel suo racconto, il messaggio fatica però ad arrivare al pubblico, che non resta affatto incantato.
Partendo dalla premessa che non tutti gli sport sono adatti ad essere rappresentati in un film, la resa cinematografica del golf non pare un granché per quasi tutta la pellicola, salvo poi riscattarsi nell’ultima buca: questo da una parte garantisce un buon finale, dall’altra fa sorgere il dubbio che le precedenti fasi non siano state messe in scena nel modo migliore da Redford, che in ogni caso ha certamente dato il meglio di sé in altre opere.
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Film tratto da un romanzo di pochi anni precedente e dedicato allo sport del golf, molto popolare negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni in genere.
Robert Redford, che ne cura la regia, individua l’essenza più genuina e naturale del golf in una sorta di ricerca di serenità e pace interiore, che permettono al giocatore di esprimersi al meglio; in tale chiave il golf viene innalzato ad una disciplina quasi mistica e raccontato con enfasi poetica. Nonostante gli sforzi di Redford e tutto l’amore che mette nel suo racconto, il messaggio fatica però ad arrivare al pubblico, che non resta affatto incantato.
Partendo dalla premessa che non tutti gli sport sono adatti ad essere rappresentati in un film, la resa cinematografica del golf non pare un granché per quasi tutta la pellicola, salvo poi riscattarsi nell’ultima buca: questo da una parte garantisce un buon finale, dall’altra fa sorgere il dubbio che le precedenti fasi non siano state messe in scena nel modo migliore da Redford, che in ogni caso ha certamente dato il meglio di sé in altre opere.
Ancor meno incisiva rispetto alla parte sportiva, è la narrazione troppo vaga e mal approfondita della storia personale del protagonista, che diversamente da quanto si potrebbe credere non è l’eponimo Bagger Vance, bensì il personaggio di Matt Damon. Parimenti non coinvolge neppure la storia d’amore tra quest’ultimo e la protagonista femminile interpretata da Charlize Theron, sempre molto bella e forse un po’ più in carne del solito, anche per meglio rispecchiare le bellezze classiche dell’epoca in cui è ambientata la storia.
Il personaggio di Bagger Vance, che è interpretato da Will Smith, sembra troppo indefinito e resta completamente misterioso senza riuscire però a destare curiosità né a lasciare il segno.
Del resto del cast si ricorda il famoso caratterista Bruce McGill che interpreta uno dei due famosi golfisti del tempo, che in effetti sono personaggi realmente esistiti. Soprattutto però deve ricordarsi la partecipazione di Jack Lemmon, che nella versione americana è anche la voce fuori campo che accompagna tutto il film, oltre che recitare nelle due brevi scene che aprono e chiudono la pellicola: questa sarà l’ultima apparizione cinematografica del grande attore.
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eugen
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sabato 25 giugno 2022
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noteovle opera di redford, ma...
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"The Legend of Bagger Vance"(Robert Redford,da un romanzo di Steven Pressfield, sceneggiatura di JeremyLeven, 200o). Film non troppo frotunato , come incassi, neppure negli USA; "The Legend...."racconta di un giocatore di golf campione per anni che, dopo essere stato un eroe di guerra, torna a Sawannah, sua citta'natale senza piu'alcun "piglio"da campione e difatti si dedica all'alcol e diventa un etilista; anni dopo, pero', la figlia di una locale vittima della crisi del 1929 decide di organizzare un torneo di golf in zona, invitando vari campioni e anche il famoso giocatore"socmaprso"come tale, che peraltro era stato suo booy friend.
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"The Legend of Bagger Vance"(Robert Redford,da un romanzo di Steven Pressfield, sceneggiatura di JeremyLeven, 200o). Film non troppo frotunato , come incassi, neppure negli USA; "The Legend...."racconta di un giocatore di golf campione per anni che, dopo essere stato un eroe di guerra, torna a Sawannah, sua citta'natale senza piu'alcun "piglio"da campione e difatti si dedica all'alcol e diventa un etilista; anni dopo, pero', la figlia di una locale vittima della crisi del 1929 decide di organizzare un torneo di golf in zona, invitando vari campioni e anche il famoso giocatore"socmaprso"come tale, che peraltro era stato suo booy friend. La sfida, che all'inizio l'uomo non accetta, si fa dura e conrroversa, finche' il campione"torna fuori"e dedice di gocare"comme il faut", e a pungoalrlo e'un misterioso"caddie", appunto Bagger Vance dedicde di aiutarlo. E allora tutto torna a una dimensione comprensibile(?)ovvero mtica, il che sembra essere una contrraddizione, senzza essrrlo, in relata'... Decisamente allegorico , il film punta su una fonte letteraraia notevole, con influssi vagamente orientali(lo swing e l'armonia cosmica, per dire...), su una sceneggiatura ben scritta, sulla regia sicura di Redofrd, che era ormai alla sua sesta regia, sulla bravura degli/delle interpreti, con"punte di dimante"sia Matt Damon sia Charliize Theron sia Will Smith che, come misterioso caddie Bagger Vance e'in qualche modo il jolly ma anche il dominus della situazione, sia sulla presenza importante, anche se come"cameo"di Jack Lemmon, quale narratore e caddie anziano che, a pochi mesi dalla morte, ribadisce la sua bravura in un ruolo atipico, per nnulla comico, a dimostrazione del fatto che un attore conosciuto come"comico"e'in realta' un attore tout court, ossia senza steccati definfitori. C'e'unproblema, volendo: se il golf e'caratteristico della Gran Bretagna, negli States e'uno sport.attivita'ludica forse meno popolare e anche meno praticato(non e'comparabile con il baseball, pe resempio). Cio'non toglie nulla al tema della sfida, del challenge, che si da'nella storia ma anche nell'esistenza delle singole persone, che l'elemento "dirimente"sia la guerra mondiale come nel caso del giocatore di golf del romanzo e del film o altro. Ma cio'non fincia il film in modo determinante. El Gato
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luigi chierico
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lunedì 12 settembre 2016
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una leggenda
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Un bellissimo film, tenero, condotto con mano sapiente da Robert Redford bravissimo dietro la macchina da presa forse più ancora che davanti come attore, sebbene non ricordi un solo film deludente. Senza cercare altrove, restiamo pure in campo, ed è il caso di dirlo atteso che gran parte del film si svolge su un campo da golf. Il regista ha lasciato i verdi pascoli del Montana mostrati in “L’uomo che sussurrava ai cavalli” per andare in Georgia e mostrarci vasti campi verdeggianti,affiancati da alberi e laghi. Su quei campi scendono tre giocatori per confrontarsi e superarsi in abilità, un bastone una palla,una buca tutto qui : colpire la palla e mandarla in buca! Uno sport elegante che richiede concentrazione e swing come ripetutamente dice Bagger Vance, interpretato benissimo dal Will Smith, allo sfidante Rannulph, un magnifico Matt Demon.
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Un bellissimo film, tenero, condotto con mano sapiente da Robert Redford bravissimo dietro la macchina da presa forse più ancora che davanti come attore, sebbene non ricordi un solo film deludente. Senza cercare altrove, restiamo pure in campo, ed è il caso di dirlo atteso che gran parte del film si svolge su un campo da golf. Il regista ha lasciato i verdi pascoli del Montana mostrati in “L’uomo che sussurrava ai cavalli” per andare in Georgia e mostrarci vasti campi verdeggianti,affiancati da alberi e laghi. Su quei campi scendono tre giocatori per confrontarsi e superarsi in abilità, un bastone una palla,una buca tutto qui : colpire la palla e mandarla in buca! Uno sport elegante che richiede concentrazione e swing come ripetutamente dice Bagger Vance, interpretato benissimo dal Will Smith, allo sfidante Rannulph, un magnifico Matt Demon.
La sfida è solo un pretesto per invitare tutti ad affrontare le prove con coraggio e determinazione, credendo in sé, nelle proprie capacità tirando fuori quello swing di cui parla Bagger, un personaggio allegorico che accompagna e sostiene il demotivato Rannulph, reduce da una difficile prova in guerra, da un’esperienza tragica che lo ha portato lontano dal golf per rifugiarsi nel gioco e nell’alcol. Bagger è l’alter ego di Rannulph, è la sua coscienza, l’Io che non lo abbandona, la sua ragione, colui di cui ha bisogno per venir fuori da quel tunnel in cui per anni si è cacciato. Figura bella nella parte come nell’aspetto è quella di Adele Invergordon, cioè di Charlize Theron. Altra storia d’amore delicata mostrata con altrettanta eleganza:un abbraccio, un bacio, un ballo. Ambientato alla fine degli anni ’20 del secolo scorso il film mostra il bello di quell’epoca con il suo fascino dalle scarpe ai costumi, dalle auto al trucco. Quello che più piace di questo film non è tanto la storia condotta benissimo ma di cui si intuisce la fina sin dall’inizio, ma è il dialogo, la sceneggiatura. Quel che Dice Bagger Vance andrebbe tutto memorizzato così come il dialogo tra il protagonista ed il suo giovane sostenitore, Hardy Greaves, interpretato dal giovanissimo J.Michael Moncrief, il vero artefice a rimuovere il campione dal suo stato di abbandono. Bella parte a cui il regista ha dato la sua importanza condividendone il carattere. Scenografia impeccabile sostenuta da una bella fotografia che ci mostra immagini bellissime. Bagger Vance dopo aver compiuto la sua missione va via accompagnato dal giovane Hardy Greaves, fan del campione; un magnifico tramonto con un cielo che brucia sull’acqua, rosso di sera buon tempo si spera, sulla vita che scorre anche per il giova fan.chibar22@libero.it
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stefano capasso
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mercoledì 12 novembre 2014
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essere onesti con se stessi
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Rannulph Junuh è un giovane talento del golf, di Savannah in Georgia. Lo scoppio della 1 guerra mondiale lo porta lontano, dal paese, dal golf dalla fidanzata Adele e soprattutto da se stesso. Al ritorno il ricordo dell'orrore della guerra lo porta a isolarsi e passare la vita ubriacandosi. La depressione economica, nel frattempo, colpisce tutti, anche la ricca famiglia di Adele che, dopo la delusione avuta da Rannulph, tenta di risollevare le sorti del campo da golf appena costruito, invitando per un match di esibizione i due più grandi campioni d'America, ai quali si unirà dopo molte titubanze Rannulph, a rappresentanza della gente del posto.
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Rannulph Junuh è un giovane talento del golf, di Savannah in Georgia. Lo scoppio della 1 guerra mondiale lo porta lontano, dal paese, dal golf dalla fidanzata Adele e soprattutto da se stesso. Al ritorno il ricordo dell'orrore della guerra lo porta a isolarsi e passare la vita ubriacandosi. La depressione economica, nel frattempo, colpisce tutti, anche la ricca famiglia di Adele che, dopo la delusione avuta da Rannulph, tenta di risollevare le sorti del campo da golf appena costruito, invitando per un match di esibizione i due più grandi campioni d'America, ai quali si unirà dopo molte titubanze Rannulph, a rappresentanza della gente del posto. Sara l'apparizione di Bagger Vance, una sorta di spirito guida, a spingere Rannulph a partecipare alla competizione e a trasformare la stessa in un grande momento di cambiamento.
Un film con tanta poesia questo di Robert Redford, narrato con maestria attraverso gli occhi di un bambino Il campo da golf, con le sue 58 buche, prove da affrontare, da soli, con i propri pensieri e le proprie emozioni diventa una bella metafora della vita. Per riuscire occorre trovare il proprio swing, la propria modalità operativa, che ognuno possiede in una forma unica, e che spesso viene persa di fronte a grandi dolori e agli eccessi dell'ego. E' il contatto profondo con se stessi, l 'essere completamente presenti al momento, nel luogo, che indica la corretta via da seguire, e che porta al risultato. La ricerca della propria unica identità e la trasformazione sono i temi portanti del film, tenuti insieme da un profondo senso dell’etica e di lealtà, caratteristiche proprie, del golf e dei protagonisti, che si sviluppa fino a divenire risolutivo in un finale commovente. Bello emozionante e significativo.
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yurigami
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domenica 26 ottobre 2014
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un film raro
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Bellissimo, non sono un appassionato di golf ma mi è piaciuto. mitico Will Smith in questo film.
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mati :d
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lunedì 7 luglio 2014
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una sublime poesia
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Pur non essendo un amante del golf, ho trovato questo film magnifico. Redford non delude neanche questa volta, riunendo in un unico cast attori talentuosi quali will smith e matt demon, perfetti nei loro ruoli, affiancati da charlize theron. Tutta la narrazione si svolge con un ritmo calmo ma non troppo lento e la sensazione che se ne ricava è di serenità e ottimismo, stimolata anche dalla figura sorridente di bagger vance, che con la sua semplicità e la sua saggezza ispira fiducia e speranza. La poesia emanata dalle vedute del campo da golf, con gli specchi d'acqua piatta e le dolci colline, funge da perfetta scenografia alla storia raccontata. La partita giocata diventa quindi la metafora della vita e simboleggia di fatto un percorso interiore che procede di pari passo con il tracciato delle buche.
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Pur non essendo un amante del golf, ho trovato questo film magnifico. Redford non delude neanche questa volta, riunendo in un unico cast attori talentuosi quali will smith e matt demon, perfetti nei loro ruoli, affiancati da charlize theron. Tutta la narrazione si svolge con un ritmo calmo ma non troppo lento e la sensazione che se ne ricava è di serenità e ottimismo, stimolata anche dalla figura sorridente di bagger vance, che con la sua semplicità e la sua saggezza ispira fiducia e speranza. La poesia emanata dalle vedute del campo da golf, con gli specchi d'acqua piatta e le dolci colline, funge da perfetta scenografia alla storia raccontata. La partita giocata diventa quindi la metafora della vita e simboleggia di fatto un percorso interiore che procede di pari passo con il tracciato delle buche. Certo, si sa che sarà junuh a vincere la partita, ma è comunque inevitabile percepire gli stati d'animo di quest'ultimo, e ritrovarsi quasi col fiato sospeso aspettando la sua vittoria, quella materiale ma anche quella spirituale. E il passo finale, quello sul quale si regge tutto il film arriva come un sospiro, senza fatica, ma anzi, come la naturale conclusione di ogni vicenda raccontata. Notevoli sono infine le affermazioni di bagger vance, che come un angelo custode guida e rimane al fianco di junuh, ricordandogli, infine, che lui non è solo.
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valetag
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lunedì 12 maggio 2014
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la leggenda già vista e rivista
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La leggenda di Bagger Vance non è altro che la trama rivisitata di una corazzata di altri film americani.
Rannulph Junuh, in passato stella promettente del golf, è un reduce della guerra. In totale depressione, passa le giornate in solitudine, cercando di scacciare gli orrori a cui ha assistito. Un torneo golfistico organizzato nella sua città, Savannah, è il pretesto ideale per risollevarsi, scrollarsi di dosso i tristi ricordi e riconquistare l'amata abbandonata dieci anni prima. Bagger Vance non è il protagonista, ma un personaggio chiave: in stile Mary Poppins, appare nel momento del bisogno per aiutare Juhnu a ritrovare il suo swing, e scompare a compito terminato.
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La leggenda di Bagger Vance non è altro che la trama rivisitata di una corazzata di altri film americani.
Rannulph Junuh, in passato stella promettente del golf, è un reduce della guerra. In totale depressione, passa le giornate in solitudine, cercando di scacciare gli orrori a cui ha assistito. Un torneo golfistico organizzato nella sua città, Savannah, è il pretesto ideale per risollevarsi, scrollarsi di dosso i tristi ricordi e riconquistare l'amata abbandonata dieci anni prima. Bagger Vance non è il protagonista, ma un personaggio chiave: in stile Mary Poppins, appare nel momento del bisogno per aiutare Juhnu a ritrovare il suo swing, e scompare a compito terminato.
Robert Redford può permettersi un cast importante: Matt Damon, Will Smith e Charlize Theron, tutti e tre garanzia di successo.
La scelta di far parlare come narratore un terzo personaggio che non è né il protagonista ne' Bagger Vance, la ricercatezza di dialoghi efficaci e la ricchezza di componenti dell'ambiente storico e geografico regalano punti in più.
Seppure con Redford alla regia, il film è comunque un qualcosa di già visto. Rientra nelle pellicole da "domenica pomeriggio invernale": fa compagnia, interessa e intrattiene, ma nulla più.
Consigliato? Ni.
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andrea zagano
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lunedì 24 giugno 2013
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non perdete mai il vostro swing.
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Film cult per ogni appassionato di golf: sport tipicamente britannico mai entrato completamente nella nostra cultura, il golf conserva un fascino particolare, tanto quanto l’ambiente che lo circonda.
Il film si basa principalmente su questo nobile sport, presentandone superficialmente le caratteristiche. Per quanto si possa evincere dalla pellicola lo swing è più importante di ogni cosa, più importante di qualsiasi tecnicismo; si tratta di una parola dolce, soffice, che ricorda il genere musicale jazz. Lo swing è armonia, è quasi un ritmo che rappresenta l’essenza del golf, è un equilibrio fisico ma soprattutto mentale. Il messaggio è proprio quella pace interiore che se trovata, diventa la chiave per il successo.
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Film cult per ogni appassionato di golf: sport tipicamente britannico mai entrato completamente nella nostra cultura, il golf conserva un fascino particolare, tanto quanto l’ambiente che lo circonda.
Il film si basa principalmente su questo nobile sport, presentandone superficialmente le caratteristiche. Per quanto si possa evincere dalla pellicola lo swing è più importante di ogni cosa, più importante di qualsiasi tecnicismo; si tratta di una parola dolce, soffice, che ricorda il genere musicale jazz. Lo swing è armonia, è quasi un ritmo che rappresenta l’essenza del golf, è un equilibrio fisico ma soprattutto mentale. Il messaggio è proprio quella pace interiore che se trovata, diventa la chiave per il successo.
Il compito di ritrovare quella pace perduta è qui affidato ad una figura chiave, curiosa e positiva allo stesso tempo: Bagger Vance.
Il caddie in “The legend of Bagger Vance” prova con successo a far cadere l’attenzione sulla sua vitale importanza, dimostrando tutto il sostegno morale che la sua figura può dare, illuminando le scene chiave. Robert Redford assegna ulteriore importanza alla figura del caddie dedicandogli il titolo della pellicola, pur non essendone il protagonista.
Tutto questo mentre il narratore si dimostra non troppo cresciuto per continuare a sognare e cercare il proprio posto in campo...
Pellicola un po’ troppo americana, ma anche molto coinvolgente a livello emotivo. In questo mix risalta una storia inebriata dalla fantasia, un’opera realizzata con un cast di grandi stelle ed un regista che dirige un film che sa molto di maturità artistica. Well done Redford, “La leggenda di Bagger Vance” ha il sapore di un ottimo brandy americano. Peccato solo per la prima ora che si poteva sfruttare ancora meglio...
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ollipop
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domenica 17 febbraio 2013
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splendida allegoria della vita
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originalissimo e altrettanto splendido film che attraverso una sfida golfistica affronta il tema profondo e drammatico della lotta per ritrovare se stesso dopo il tunnel della solitudine e del fallimento.
sceneggiatura perfetta e regia di alto spessore con personaggi coinvolgenti e orchestrati con rara maestria
il golf portato sul grande schermo diventa non solo sport ma occasione per scavare nell' anima del protagonosta fino alla resurrezione finale vissuta senza enfasi ma con grande poesia anche attraverso gli occhi di un bambino improvvisato caddy suo malgrado
la vittoria finale e' la vittoria sulla vita e per la vita
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1962thor
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mercoledì 24 ottobre 2012
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lo swing della vita
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Ogni sport dovrebbe vedersi dedicato un film del genere che lo consacri a leggenda.
E' quello che fa Redford raccontando la storia di un reduce della prima guerra mondiale,
(Matt Damon) che tornato smarrito si dà all'alcol. L'occasione di una partita organizzata nella cittadina
della Georgia in cui egli vive, serve a restituirgli un passato di grande promessa del Golf.
Il titolo è ispirato alla figura del caddy, Bagger Vance, interpretato magnificamente da Will Smith
che recita il ruolo di una sorta di angelo custode il quale insieme alla magia dello swing
gli restituisce le speranze perdute con la guerra e gli dona la voglia di ritornare a lottare.
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