fabri
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lunedì 31 maggio 2021
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commedia gradevole
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Commedia divertente, forse non la migliore ma ugualmente da vedere, specie se si vogliono passare 90 minuti con il sorriso.
Una versione americana del "supercafone" molto godibile.
Lo consiglio
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steffa
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venerdì 14 giugno 2019
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carino
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uno dei film più frizzanti di Allen, davvero molto divertente +++++
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parsifal
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venerdì 9 novembre 2018
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imbranati e fortunati
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IL grande Woody giunge , con questo film, ad una sorta di resoconto sulla sua carriera e sulla sua vita privata, benchè abbia negato in alcune interviste che fosse un'opera autobiografica, è innegabile che molte delle vicende narrate possano , a tutti gli effetti , appartenere al suo bagaglio di vita. Così come è altrettanto evidente il riferimento al capolavoro di Fellini " Otto e mezzo", anch'esso autobiografico. Mantenendo ovviamente la cifra stilistica che lo ha sempre contraddistinto, ossia l'ironia surreale spinta sino la paradosso ed al pleonasmo. Il Film inizia con una sequenza muta, ( ispirata al cinema di Bergman ed alle sue atmosfere intrise di pessimismo esistenziale) in cui Woody si trova a bordo di un treno scalcinato e squallido, popolato da gente infelice, mentre dal finestrino vede un treno , sul binario accanto, pieno di persone sorridenti pronte a godersi la vita.
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IL grande Woody giunge , con questo film, ad una sorta di resoconto sulla sua carriera e sulla sua vita privata, benchè abbia negato in alcune interviste che fosse un'opera autobiografica, è innegabile che molte delle vicende narrate possano , a tutti gli effetti , appartenere al suo bagaglio di vita. Così come è altrettanto evidente il riferimento al capolavoro di Fellini " Otto e mezzo", anch'esso autobiografico. Mantenendo ovviamente la cifra stilistica che lo ha sempre contraddistinto, ossia l'ironia surreale spinta sino la paradosso ed al pleonasmo. Il Film inizia con una sequenza muta, ( ispirata al cinema di Bergman ed alle sue atmosfere intrise di pessimismo esistenziale) in cui Woody si trova a bordo di un treno scalcinato e squallido, popolato da gente infelice, mentre dal finestrino vede un treno , sul binario accanto, pieno di persone sorridenti pronte a godersi la vita. Cerca di cambiare in ogni modo , ma non vi è nulla da fare. Questo costituisce l'inizio del nuovo film di Sandy Bates, regista quarantenne in crisi esistenziale e professionale, stanco di essere considerato solo un autore comico e desideroso di nuove forme di espressione contenutistiche. Ma i produttori non gradiscono simili variazioni, poichè potrebbero scontentare il pubblico e far crollare gli incassi. Preso tra i doveri dello star-system ed i dubbi esistenziali, trova comunque il tempo di coltivare relazioni con l'altro sesso, dal quale è profondamente affascinato. Ma è incapace di portare a fondo un rapporto, essendo totalmente concentrato su sè stesso. Inizia dunque una carrellata di situazioni al limite del paradosso , in cui darà il meglio ed il peggio di sè. Grandi trovate , a dir poco dirompenti, vengono estrinsecate durante la narrazione, come ad esempio l'aggressività del regista che fugge dal suo corpo e vaga sul pianeta alla ricerca di vendetta, colpendo tutti coloro , che per un motivo o per l'altro , esasperano il regista con le loro assurde richieste. O ancora l'incontro con gli alieni , ai quali rivolge delle domande che restano prive di risposta e la morte apparente dovuta ad un eccesso di stress, che risulta essere un episodio illuminante. Girato in un elegante e raffinato bianco e nero, venne inizialmente avversato dal pubblico e non certo osannato dalla critica, ma resta comunque un punto fermo nella carriera del grande Woody.
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parsifal
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venerdì 9 novembre 2018
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goffi e fortunati
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Allen torna al genere comico in maniera più che dirompente, dirigendo un film chiaramente ispirato a " I SOLITI IGNOTI" di Monicelli, riproponendo in chiave metropolitana-statunitense contemporanea la goffaggine, l'incapacità manifesta e l'ingenuità di un manipolo di ladruncoli, capeggiati da Ray Winkler , ( W.Allen doppiato dal grande O.Lionello che fu la sua voce per oltre trent'anni) pregiudicato, ex detenuto e criminale di mezza tacca che si intestardisce a voler portare a termine il " colpo definitivo" , quello che dovrebbe sistemarlo per sempre e farlo smettere di lavorare come lavapiatti. Il colpo consiste nello svaligiare il caveau di una banca, entrando da un locale sotterraneo adiacente, affittato al tale scopo.
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Allen torna al genere comico in maniera più che dirompente, dirigendo un film chiaramente ispirato a " I SOLITI IGNOTI" di Monicelli, riproponendo in chiave metropolitana-statunitense contemporanea la goffaggine, l'incapacità manifesta e l'ingenuità di un manipolo di ladruncoli, capeggiati da Ray Winkler , ( W.Allen doppiato dal grande O.Lionello che fu la sua voce per oltre trent'anni) pregiudicato, ex detenuto e criminale di mezza tacca che si intestardisce a voler portare a termine il " colpo definitivo" , quello che dovrebbe sistemarlo per sempre e farlo smettere di lavorare come lavapiatti. Il colpo consiste nello svaligiare il caveau di una banca, entrando da un locale sotterraneo adiacente, affittato al tale scopo.Per non dare nell'occhio, la moglie di Ray, Frenchy ( T.Ullmann) aprirà un'attività commerciale nel medesimo locale, vendendo biscotti artigianali. A causa dell'impreparazione dei malcapitati e della loro impareggiabile goffaggine, il colpo non avverrà mai, ma cia saranomuna serie di gag divertentissime, una di seguito all'altra, che tramortiscono lo spettatore. In base agli imperscrutabili disegni della Dea Bendata, grazia all'attività di copertura si ritroveranno ricchi ben oltre le loro previsioni e la loro azienda diventerà una delle più affermate del Paese. Franchy e Ray vivono una nuova vita , sconosciuta ad entrambi. Lei sente il desiderio di evolversi culturalmente, specialmente dopo aver assistito , anche se involontariamente, ad un dialogo tra i suoi invitati che definivano la coppia di nuovi ricchi come " ridicoli" ma tenevano da conto la loro ospitalità , in virtù delle cospicue donazioni ricevute per beneficienza ed altri scopo filantropici. Entra dunque in scena il giovane ed affascinante David Grant( H.Grant) colto, di buone maniere e di bell' aspetto, che cattura immediantamente l' attenzione di Franchy, allontanandola sempre più dal marito che non è intenzionato affatto a salire i gradini della'alta società ,anzi rimane tenacemente attaccato alle sue radici. IL loro rapporto entra in crisi, lei parte per L'Europa con David. Ma ecco che giunge l'Inaspettato; Franchy viene contattata dalla Polizia e deve rientrare in tutta fretta negli U.S.A. I suoi contabili le hanno prosciugato le finanze e lei è completamente al verde. Neanche a dirlo, si rivolgerà a David che si rivelerà per quel che è un opportunista interessato solo al suo denaro e la caccerà dal suo appartamento in malo modo. Tale tragica circostanza riunisce i due coniugi e fa capire loro che la maggiore ricchezza è l'Amore che hanno e che nessuno può toglierli.Grazie ad un paio di trucchetti riusciranno anache ad avere un discreto gruzzolo per potersi assicurare un radioso futuro. Ritorno alla comicità in grande stile.
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paolp78
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venerdì 1 settembre 2017
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meglio la prima parte
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Commedia brillante resa speciale da un'intuizione iniziale geniale ed esilarante.
La prima parte del film, che si giova di questa trovata, é decisamente quella piú godibile e divertente.
Le gag incentrate sulla stupiditá di Allen e dei suoi sodali ladruncoli fanno ridere di gusto. Troppo forte il personaggio interpretato da Michael Rapaport (il complice piú giovane e tonto), attore di cui non ricordavo il nome, ma che avevo giá aprezzato in altre pellicole seppur sempre in piccole parti.
Dialoghi divertentissimi, comicitá brillante, mai volgare (tra le tante la scena in cui Allen e Lovitz ricordano quando erano detenuti insieme con Allen che sostiene che lo chiamavano "Mente" perché era un genio del crimine, mentre Lovitz dice che lo chiamavano cosí per prenderlo in giro).
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Commedia brillante resa speciale da un'intuizione iniziale geniale ed esilarante.
La prima parte del film, che si giova di questa trovata, é decisamente quella piú godibile e divertente.
Le gag incentrate sulla stupiditá di Allen e dei suoi sodali ladruncoli fanno ridere di gusto. Troppo forte il personaggio interpretato da Michael Rapaport (il complice piú giovane e tonto), attore di cui non ricordavo il nome, ma che avevo giá aprezzato in altre pellicole seppur sempre in piccole parti.
Dialoghi divertentissimi, comicitá brillante, mai volgare (tra le tante la scena in cui Allen e Lovitz ricordano quando erano detenuti insieme con Allen che sostiene che lo chiamavano "Mente" perché era un genio del crimine, mentre Lovitz dice che lo chiamavano cosí per prenderlo in giro).
Bravissima la protagonista femminile (Tracey Ullman), mentre nel ruolo di Allen avrei visto meglio un attore che sembrasse un rozzo decerebrato (Woody invece é il classico intellettuale raffinato); in parte tutti gli attori che interpretano i "criminali da strapazzo", compresa la parente svampita e rincoglionita; c'é anche Hugh Grant, ma passa quasi inosservato.
Il film tiene bene per tutta la prima parte (fino al servizio TV dedicato alla fabbrica di biscotti - geniale, da scompisciarsi); poi ci sono delle parti divertenti e delle belle trovate, ma nel complesso il ritmo diviene un po' lento e nel finale si avverte.
Come in tutti i suoi film, Allen vuole anche indurre a riflessioni su tematiche etico-filosofiche: i soldi che non fanno la felicitá (... ma chi ci crede?!); l'importanza di restare se stessi; i piccoli piaceri della vita che regalano la felicitá vera).
I poveracci ignoranti alla fine risultano tutti simpatici e benché delinquano (o almeno ci provano) in fondo sono di buon cuore; invece i ricchi intellettuali sono per lo piú snob, perfidi e imbroglioni.
Che volpone Allen! Cosa non si farebbe per accattivarsi il favore del grande pubblico (captatio benevolentiae).
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fedeleto
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giovedì 25 ottobre 2012
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criminali o borghesi?
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Ray vuole fare da tempo un colpo in una banca.Sua moglie e' sempre in disaccordo con lui,ma quando Ray apre un negozio di biscotti e la moglie li cucina mentre lui scava con i suoi amici un tunnel sottettaneo per poter entrare nella banca vicina le cose cambiano e inspiegabilmente il negozio di biscotti diventa incredibilmente famoso tanto da diventare una societa' miliardaria.In seguito Ray e sua moglie frequenteranno l'alta borghesia ma alla fine sua moglie fidandosi di un dongiovanni da strapazzo interessato solo ai suoi soldi e non alla sua persona verra' lasciata senza niente poiche' i suoi commercialisti l'hanno ripulita completamente .Una cosa e' certa rimane l'essere e non l'avere,e forse ritorna l'amore.
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Ray vuole fare da tempo un colpo in una banca.Sua moglie e' sempre in disaccordo con lui,ma quando Ray apre un negozio di biscotti e la moglie li cucina mentre lui scava con i suoi amici un tunnel sottettaneo per poter entrare nella banca vicina le cose cambiano e inspiegabilmente il negozio di biscotti diventa incredibilmente famoso tanto da diventare una societa' miliardaria.In seguito Ray e sua moglie frequenteranno l'alta borghesia ma alla fine sua moglie fidandosi di un dongiovanni da strapazzo interessato solo ai suoi soldi e non alla sua persona verra' lasciata senza niente poiche' i suoi commercialisti l'hanno ripulita completamente .Una cosa e' certa rimane l'essere e non l'avere,e forse ritorna l'amore.Woody Allen(zelig,hannah e le sue sorelle,crimini e misfatti) firma implacabilmente regia soggetto e sceneggiatura,e ne esce una pellicola senza troppe pretese incentrata in un primo tempo delizioso e comico dove una banda di persone in stile soliti ignoti cerca di trovare soluzioni al colpo della banca facendo solo sbagli e in un secondo tempo dove l'alta borghesia e' solo un criminale che agisce diversamente.Fin dalla prime scene vediamo Allen litigare con la moglie(costante crisi di rapporto coniugale) e riappacificarsi proprio in una delle scene piu' suggestive dove la fotografia di Zhao Fei gioca un ruolo determinante,ovvero la scena del tramonto in cui Ray e sua moglie sembrano il contorno di un dipinto,metaforicamente invece c'e' la chiusura di un tempo e l'inzio di un altro.Non mancano invece nel secondo tempo frecciate all'alta borghesia dal loro cinismo al loro modo di agire criminale(stare con la moglie di Ray per poter prenderle i soldi),la differenza non c'e' tra proletariato e borghesia ,La pellcola di Allen sembra iniziare nella piu' comune delle commedie per poi sfociare proprio nello scontato ,il discorso in realta' e' abbastanza marcato dalla scena finale in cui sembra che per i due non ci sia piu' un avere(Ray sbaglia la collana sostituita,sua moglie non ha piu' un soldo),e cosi sembra per il cinema,non ha piu' molto da raccontare in ogni sforzo ormai c'e' il cedimento a tematiche semplici senza troppe pretese.Nulla inizia e finisce allo stesso modo probabilmente.Uno degli Allen piu' simpatici,ma estremamente prevedibile.
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eugenio
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domenica 17 luglio 2011
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biscotti indigesti
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Quando andare al cinema significa divertirsi, lasciarsi trasportare dai ritmi di una commedia frizzante, briosa e mai volgare; assaporare i dialoghi e le surreali battute dei protagonisti pensando tra sè e sé: “Ma che razza di soggetto strampalato ha partorito,stavolta, la mente di Woody?” Ben presto a tale quesito se ne affianca un altro ancor più criptico: “Che fine ha fatto la crisi coniugale e le paturnie dell’uomo middle-class moderno cui siamo stati da tempo abituati ?
“Criminali da strapazzo” costeggia le classiche storie di ordinaria follia matrimoniale e i lunghi monologhi (spesso senza risposta) di uomini insicuri intrappolati nei labirinti di tradimenti da loro stessi creati. La pellicola costituisce (almeno nella prima parte) uno “spaccato” di un raffazzonato colpo al caveau di una banca da parte di una banda del buco dal sapore italiano (Monicelli docet) capitanata dall’ancor più classico tracotante e (finto) esperto “capoccia” Ray (un istrionico Allen).
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Quando andare al cinema significa divertirsi, lasciarsi trasportare dai ritmi di una commedia frizzante, briosa e mai volgare; assaporare i dialoghi e le surreali battute dei protagonisti pensando tra sè e sé: “Ma che razza di soggetto strampalato ha partorito,stavolta, la mente di Woody?” Ben presto a tale quesito se ne affianca un altro ancor più criptico: “Che fine ha fatto la crisi coniugale e le paturnie dell’uomo middle-class moderno cui siamo stati da tempo abituati ?
“Criminali da strapazzo” costeggia le classiche storie di ordinaria follia matrimoniale e i lunghi monologhi (spesso senza risposta) di uomini insicuri intrappolati nei labirinti di tradimenti da loro stessi creati. La pellicola costituisce (almeno nella prima parte) uno “spaccato” di un raffazzonato colpo al caveau di una banca da parte di una banda del buco dal sapore italiano (Monicelli docet) capitanata dall’ancor più classico tracotante e (finto) esperto “capoccia” Ray (un istrionico Allen). Costui convince la moglie Frenchy (un’affettata Tracey Ullman) a impegnare i suoi guadagni per rilevare un’ex pizzeria al fine di utilizzarla come copertura per illecite “trivellazioni” in direzione della banca. Complici scalcagnati al seguito (le gag degli scavi sono da antologia comica), il buffo protagonista si troverà ben presto tra due fuochi: da un lato distrarre l’attenzione di una clientela sempre più massiccia e affezionata ai biscotti cucinati dalla moglie, dall’altro impossessarsi del desiderato bottino. Chi troppo vuole, nulla stringe e così anche se il colpo fallisce la scombinata banda si troverà tra le mani una somma milionaria, grazie proprio a quei “biscotti di copertura”..
Fin qui nulla di originale: la trama, esile, scade nel già visto checchè Allen dia il suo solito tocco di brillantezza e verve in alcune scene; il grotesque e il bello della storia arrivano proprio in questa seconda parte: nonostante la coppia sia oramai ricca e ben integrata nella società, la noia, il desiderio di emulare la condizione di altri celeberrimi magnati e la volontà di entrare avidamente in contatto con quell’ovattato mondo porteranno il duo al declino a causa anche della loro incapacità nell’amministrare gli affari.
Con una sottile vena satirica che permea la pellicola, Allen analizza con graffiante ironia i vizi (e le poche virtù) dell’agiata borghesia americana: intellettuale perbenista di facciata, ma gretta e truffaldina disposta a tutto pur di soddisfare la propria sete di arrivismo. Ne è un esempio lo pseudo e spiantato “bohemiene” (Grant), simil seduttore che guarda con un occhio le tele e con l’altro lo sgargiante colore verde chiaro di Padre Denaro, un dongiovanni sedotto dall’avidità e dal materialismo, triste caratteristica della società odierna.
Ma non importa. Con Allen si sa: vedere un film significa ridere,certo, ma anche riflettere con giudizio e questa pellicola ne costituisce un dignitoso esempio pur non brillando per originalità.
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mostro
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domenica 10 luglio 2011
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molto divertente
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non amo i film di W.A. questo però devo ammettere che è molto divertente
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renato c.
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venerdì 8 luglio 2011
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l'ironia di woody allen
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Nella prima parte viene da dire: "Ecco 'I soliti ignoti' versione Woody Allen!" e questo fino a quando, scavando vanno a finire in un negozio di vestiti! Poi il film cambia aspetto: la ricchezza che arriva in modo onesto basata su una fantomatica ricetta per biscotti di Frenchy, il suo desiderio di elevarsi socialmente contro la voglia di Ray, la sua cotta per David e la delusione finale quando vede che questi mirava solo alle sue ricchezze! Diversamente per Ray che all'inizio trova consolazione in May, cugina poco intelligente di Frenchy, che all'nizio sembra diventare la sua compagna ideale con cui condividere il suo desiderio di vita di "furfantello"! Anche Ray però rimane deluso da May ed alla fine i due "figlioli prodighi" Franchy e Ray tornano ognuno nelle braccia dell'altra scoprendo di amarsi veramente dopo aver avuto una buona "lezione di vita"!
Ray che come "rapinatorello furfantello" non ci sa proprio fare e Frenchy che come donna di classe imprenditrice è veramente una frana! Comunque "happy-end" e trionfo del vero amore!
Allegro, spassoso e ben interpretato, è sempre un piacevole intrattenimento offertoci da Woody Allen.
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simobirilli
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martedì 16 marzo 2010
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il "solito" piacevole film di woody allen
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Il "solito" piacevole film di Woody Allen. Il film fila liscio, con una trama semplice ma efficace dove trovano spazi diversi momenti divertenti.
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