giuseppe anniballo
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venerdì 17 giugno 2022
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teodosio, turiferario cattolico
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Commento ferocemente partigiano da bravo figlio dell'allineamento cattolico.
E tuttavia c'è qualcosa di vero : liberandosi (molto lentamente e difficoltosamente) dei codici cattolici ,il popolo italiano sembra spaesato, non sa dove dirigersi e vive disorientato in quello che Teodosio definisce "lo schifo".
Ciò , naturalmente, è colpa della stessa plurisecolare pedagogia cattolica : dopo secoli e secoli, appena il governo dei direttori "spirituali" clericali si indebolisce, è fatale che la radice della coscienza collettiva possa sbandare.
Se la Chiesa avesse costruito un popolo dalle coscienze adulte, mature ed autonome, non assisteremmo a questo fenomeno; ma la chiesa ha delittuosamente e deliberatamente fabbricato coscienze bambine e fragili , nel tempo, ed il disorientamento presente era inevitabile.
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Commento ferocemente partigiano da bravo figlio dell'allineamento cattolico.
E tuttavia c'è qualcosa di vero : liberandosi (molto lentamente e difficoltosamente) dei codici cattolici ,il popolo italiano sembra spaesato, non sa dove dirigersi e vive disorientato in quello che Teodosio definisce "lo schifo".
Ciò , naturalmente, è colpa della stessa plurisecolare pedagogia cattolica : dopo secoli e secoli, appena il governo dei direttori "spirituali" clericali si indebolisce, è fatale che la radice della coscienza collettiva possa sbandare.
Se la Chiesa avesse costruito un popolo dalle coscienze adulte, mature ed autonome, non assisteremmo a questo fenomeno; ma la chiesa ha delittuosamente e deliberatamente fabbricato coscienze bambine e fragili , nel tempo, ed il disorientamento presente era inevitabile.
E , tuttavia, l'assenza dei pupari cattoclericali di per sè non è patogeno : basta ricordare che , prima del cattolicesimo, quando l'Italia era Romana e pagana , sotto i Cesari e gli Scipioni,essa era maestra di vita, di arte, di cultura e di saggezza politica e militare.
Eravamo il faro mondiale della civiltà, prima che arrivassero i preti : potremo diventarlo di nuovo -senza il vaticano- ma ci vorrà tempo.
Dovremo ritrovare forza d'animo, autonomia di coscienza, intelligenza e coraggio (tutto ciò che il pretume ci ha tolto), e ci vorrà tempo.
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teodosio
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mercoledì 22 giugno 2011
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ferreri ovvero il cinema a tesi pregiudiziale
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Il 1963 è sicuramente un anno importante, il boom economico culturale italiano è in corso, l'Italia sta per cambiare pelle e sostanza. Da paese semplice, onesto, sincero, povero e prolifico. Paese di fantasia e inventiva con le sue vecchie sane regole (cattoliche) che lo governano da quasi 2 millenni (da quando cadde l'Impero Romano). Stati e governi sono cambiati per secoli, ma la natura degli italiani no. C'erano già prima dell'Italia. Paese cristiano e cattolico che trova nella Fede e nella Chiesa le ragioni della sua storia bimillenaria di centro culturale del mondo. L'arte in tutte le sue forme ed anche la tecnologia, la scienza, il sapere e lo scoprire in profondità si sposano con la sua assoluta cattolicità.
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Il 1963 è sicuramente un anno importante, il boom economico culturale italiano è in corso, l'Italia sta per cambiare pelle e sostanza. Da paese semplice, onesto, sincero, povero e prolifico. Paese di fantasia e inventiva con le sue vecchie sane regole (cattoliche) che lo governano da quasi 2 millenni (da quando cadde l'Impero Romano). Stati e governi sono cambiati per secoli, ma la natura degli italiani no. C'erano già prima dell'Italia. Paese cristiano e cattolico che trova nella Fede e nella Chiesa le ragioni della sua storia bimillenaria di centro culturale del mondo. L'arte in tutte le sue forme ed anche la tecnologia, la scienza, il sapere e lo scoprire in profondità si sposano con la sua assoluta cattolicità. Ed i limiti umani, la fragilità, i suoi errori, il suo peccato si infrangono e si dissolvono come il catrame sugli scogli, il mare, la volontà purificatrice del Creatore sono più forti della debolezza degli italiani (e dell'uomo in genere). Ma in quegli anni stavano arrivando i nuovi demoni portatori delle nuove idee. L'egoismo, la vanagloria di sé, il pregiudizio ideologico partigiano e irrazionale stanno scavando la fossa che neppure l'italietta borghese e imperialista di fine '800 o il fascismo o baratro culturale bolscevico comunista erano riusciti a fare.
L'italiani erano riusciti a superare anche questo, solo le classi dirigenti nobili e borghesi ci erano cascate. L'Italia contadina o quella cittadina artigiana era ancora sana e proletaria. Ma ancora per poco. Questo film in modo non feroce (cos'ha di feroce? nulla!)ma con un ironia tutta ideologica e forzata, già scritta e quindi irreale, non credibile, assolutamente falsa, ritrae una famiglia cattolica e matriarcale dove la religione, la tradizione e la presunta "cultura matriarcale italiana" (cioè la vituperata "Italia mammona") si innesta col femminino dell'emancipazione alle porte e quindi il maschio ridotto a inutile "fuco" si dissolve e muore perché ormai non serve più...è l'eterno ragionamento di Marco Ferreri che poi ogni volta ci propinerà in altre salse (vedi "ciao maschio" etc. etc..). Gente come Ferreri hanno rubato e distrutto (valori e verità) tutta la vita, senza mai dare e dire nulla...
Tuttavia questo film mediocre si fa apprezzare per la recitazione sia di Tognazzi che della Vlady come anche degli altri. Inoltre l'affresco di questa Italia che forse Ferrari giudicava ignobilmente ipocrita, bigotta e perbenista oggi appare una boccata d'aria fresca e pura nello schifo in cui viviamo. Sicuramente la nuova Italia che Ferreri & Compagni radical chic hanno contribuito a far nascere è un paese morente a crescita negativa, svuotato di speranza come di volontà e di desiderio. Un paese che sicuramente puzza di morto dentro e non come quello che film ci rappresenta in modo grossolano e rozzo nel senso religioso della morte. Un paese che è l'ombra di ciò che fu, dove le arti sono scomparse insieme all'onestà delle persone ed alla Fede Cattolica. Un paese dove si parla sempre di cultura e l'ignoranza la fa da padrona...Qui adesso non si pensa più ai matrimoni, ai figli, ne alle famiglie, si cerca solo si emergere dalla m...inghiottendo tutto e di più. I tanto odiati (da Ferreri e C.) "valori morali" cristiani cattolici sono scomparsi e siamo liberi di sbranarci tra di noi.. quanto alle responsabilità della vita fesso chi se prende...viva la vita alla giornata. Ma va tutto bene tanto è solo colpa di quel "porco" di Berlusconi, tolto di mezzo lui saremo perfetti !!!
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ipno74
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lunedì 21 febbraio 2011
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donne di polso!!!
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Sono passati quasi 50 anni da questo film, ma è attuale in ogni suo fotogramma.
Forse non si parla più di donne vergini al matrimonio, e neanche di padri - padroni, ma la donna che cerca l'uomo ricco per poi far carriera è attualissimo.
Lei si sposa con un imprenditore di auto, e alla fine ne diventa la proprietaria uccidendo il marito.
Comunque ferreri fa un gran film, girato bene e con un buon ritmo.
Un Tognazzi eccezionale che da uomo d'affari intelligente e capace diventa stupido e inerme di fronte alla moglie, non riuscendo a capire le sue intenzioni.
Una moglie che ha calma e pazienza pur di raggiungere il suo scopo.
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Sono passati quasi 50 anni da questo film, ma è attuale in ogni suo fotogramma.
Forse non si parla più di donne vergini al matrimonio, e neanche di padri - padroni, ma la donna che cerca l'uomo ricco per poi far carriera è attualissimo.
Lei si sposa con un imprenditore di auto, e alla fine ne diventa la proprietaria uccidendo il marito.
Comunque ferreri fa un gran film, girato bene e con un buon ritmo.
Un Tognazzi eccezionale che da uomo d'affari intelligente e capace diventa stupido e inerme di fronte alla moglie, non riuscendo a capire le sue intenzioni.
Una moglie che ha calma e pazienza pur di raggiungere il suo scopo.
Una novità che vedo in questo film è che la moglie alla fine non si mette con il socio ma vuole la gestione dell'azienda tutta per se.
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themichtemp
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martedì 25 gennaio 2011
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ottimo film.
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paride86
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lunedì 13 ottobre 2008
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satira sul matrimonio
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Uno scapolo incallito arrivato alla soglia dei 40 decide di sposarsi con una ragazza pia e cattolica. Il destino gli riserverà sconcertanti sorprese.
Una fiaba grottesca sul matrimonio, eppure, nonostante l'ottima interpretazione di Tognazzi, non l'ho trovato particolarmente divertente.
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sabeba
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martedì 1 luglio 2008
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regina
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Ferreri lucido e implacabile nella sua ferocia, compone un film ancora incredibilmente attuale. La borghesia del dopoguerra italiano, tra il boom delle automobili, la nuova ricchezza,e i valori cattolici fortemente radicati e quotidianamente vissuti, sono lo sfondo perfetto per la crisi del maschio, così come viene raffigurata da Ferreri.
Alfonso (Tognazzi) si sposa con Regina (Vlady) entrando così in una famiglia totalmente matriarcale, in cui le uniche figure maschili o sono morte (padri, nonni, zii, in breve dei veri e propri "fuchi") o sono decisamente asessuate (ad es. il frate che presenta i due futuri sposi l'un l'altro, onnipresente alle riunioni di famiglia, o il cugino di Regina che non ha una vita propria).
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Ferreri lucido e implacabile nella sua ferocia, compone un film ancora incredibilmente attuale. La borghesia del dopoguerra italiano, tra il boom delle automobili, la nuova ricchezza,e i valori cattolici fortemente radicati e quotidianamente vissuti, sono lo sfondo perfetto per la crisi del maschio, così come viene raffigurata da Ferreri.
Alfonso (Tognazzi) si sposa con Regina (Vlady) entrando così in una famiglia totalmente matriarcale, in cui le uniche figure maschili o sono morte (padri, nonni, zii, in breve dei veri e propri "fuchi") o sono decisamente asessuate (ad es. il frate che presenta i due futuri sposi l'un l'altro, onnipresente alle riunioni di famiglia, o il cugino di Regina che non ha una vita propria). Tognazzi, proprio come un fuco, una volta sposato, diventerà sempre più incapace di gestire la propria vita e il proprio lavoro finché non sarà utile ad un solo scopo, cioé la procreazione, vittima di una famelica moglie che, una volta incinta, lo abbandonerà fino a farlo diventare una larva priva di valore e dignità, tant'è che nemmeno la sua morte, alla fine del film, sembrerà più avere una qualche importanza, subissata e messa decisamente in ombra dalla nascita del primogenito Alfonso.
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lalli
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venerdì 9 novembre 2007
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dimenticavo
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lalli
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venerdì 9 novembre 2007
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da vedere
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carinissimo, dall'inizio alla fine. (per niente scontata, ank se voi la raccontate sempre prima...mah...)
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