il befe
|
giovedì 5 febbraio 2015
|
capolavoro
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a il befe »
[ - ] lascia un commento a il befe »
|
|
d'accordo? |
|
iuriv
|
domenica 26 ottobre 2014
|
viva la veda
|
|
|
|
Atmosfere noir per questo lavoro, che vede dipanarsi la torbida vicenda di Mildred Pierce nel corso degli ultimi quattro anni, fino al delitto del secondo marito Monte Beragon, rampollo di una famiglia nobile decaduta.
Lo scopo principale della storia pare quello di risolvere il giallo che sta alla base della scena di apertura, utilizzando l'interrogatorio della protagonista alla stazione di polizia per costruire tutta la narrazione. Idea che funziona, anche se proprio l'intreccio noir mi ha convinto poco a causa di alcune incongruenze che non ho potuto fare a meno di notare, ma anche per colpa di una soluzione che risulta piuttosto ovvia prima della metà del film.
Poco importa, comunque, perché il vero motore della vicenda è rappresentato dal rapporto che intercorre tra i vari personaggi.
[+]
Atmosfere noir per questo lavoro, che vede dipanarsi la torbida vicenda di Mildred Pierce nel corso degli ultimi quattro anni, fino al delitto del secondo marito Monte Beragon, rampollo di una famiglia nobile decaduta.
Lo scopo principale della storia pare quello di risolvere il giallo che sta alla base della scena di apertura, utilizzando l'interrogatorio della protagonista alla stazione di polizia per costruire tutta la narrazione. Idea che funziona, anche se proprio l'intreccio noir mi ha convinto poco a causa di alcune incongruenze che non ho potuto fare a meno di notare, ma anche per colpa di una soluzione che risulta piuttosto ovvia prima della metà del film.
Poco importa, comunque, perché il vero motore della vicenda è rappresentato dal rapporto che intercorre tra i vari personaggi. In particolare l'amore succube che Mildred prova per Veda, figlia primogenita anaffettiva e avida, sempre alla ricerca di vizi che la madre non se la sente di farle mancare. Trasmettere questo tipo di intreccio in modo così diretto è una scelta che raramente ho visto fare e che si dimostra vincente, donando spessore e tridimensionalità a tutta la storia e consentendo di sorvolare sui tempi della narrazione, a volte troppo rapidi, ma che comunque non vanno mai a intaccare il nocciolo della questione.
Si perché l'aspetto noir, esaltato più dalla messa in scena che dalla sceneggiatura, forse grazie al posizionamento delle luci che consentono alle ombre di arrivare sempre prima degli attori, sembra più che altro un pretesto per girare un dramma famigliare intenso e ricco di personaggi sopraffini.
Ogni carattere presente in scena è premiato da una scrittura eccelsa e da una recitazione sempre di altissimo livello e queste doti permettono al film di mantere sempre alta l'attenzione dello spettatore e attirandolo a se come le calamite col ferro.
Ogni personaggio sembra avere due lati ben distinti del proprio carattere. Tutti tranne Mildred, che, ossessionata dalla figlia, sembra che faccia girare la propria vita su di lei.
L'aspetto a volte cupo della messa in scena dona parecchio a questa storia in cui ogni conquista sociale ed economica chiede un costo in termini di felicità non indifferente e in cui ognuno dei protagonisti si lega a Mildred cercando in lei qualcosa che non è in grado di restituirgli, perché ha occhi solo per Veda. Il risultato è un racconto crudele con tutti coloro che ne fanno parte, senza nessuna pietà o redenzione.
Un film bellissimo, guastato appena da una colonna sonora orchestrale che non sempre sottolinea a dovere i passaggi più intensi della vicenda. Ma questo è un problema di età, in quanto, al giorno d'oggi, abbiamo probabilmente perso l'abitudine a sentire questo modo di fare musica all'interno delle pellicole. Del resto questo è un lavoro che dimostra i suoi anni in tante cose.
Ciò non toglie che il succo dell'opera sia assolutamente attuale e che sia una visione consigliatissima.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a iuriv »
[ - ] lascia un commento a iuriv »
|
|
d'accordo? |
|
ralphscott
|
mercoledì 15 maggio 2013
|
joan mai così vittima
|
|
|
|
Occasione per godersi la diva Crawford (doppiata dalla inconfondibile T.Lattanzi) in una recitazione di spessore,per vederla in un ruolo da lei poco frequentato:una donna americana come tante,alle prese con problemi di cuore,certo,ma anche coi conti che non tornano,la casa,i figli,il/i marito/i. Ella non perde in magnetismo,bella,nel pieno della sua maturità (prossima ai quaranta),anche se vestita secondo i dettami di una certa moda anni '40,appesantita da terribili abiti e giacche dalle spalline enormi che nemmeno un giocatore di rugby... E lei,di polpaccio grosso,un po' paga dazio. Da segnalare il personaggio della figlia più grande,figura di rara sgradevolezza,cinica,anaffettiva,arrivista.
[+]
Occasione per godersi la diva Crawford (doppiata dalla inconfondibile T.Lattanzi) in una recitazione di spessore,per vederla in un ruolo da lei poco frequentato:una donna americana come tante,alle prese con problemi di cuore,certo,ma anche coi conti che non tornano,la casa,i figli,il/i marito/i. Ella non perde in magnetismo,bella,nel pieno della sua maturità (prossima ai quaranta),anche se vestita secondo i dettami di una certa moda anni '40,appesantita da terribili abiti e giacche dalle spalline enormi che nemmeno un giocatore di rugby... E lei,di polpaccio grosso,un po' paga dazio. Da segnalare il personaggio della figlia più grande,figura di rara sgradevolezza,cinica,anaffettiva,arrivista. Talmente negativo che ci si stupisce come la madre la sopporti così a lungo. A dire il vero é un film che offre ruoli molto calcati:anche l'eterno spasimante non corrisposto appare ottimista ed insistente oltre misura,per non parlare del secondo marito,un concentrato di ambiguità. Nonostante qualche forzatura,la sceneggiatura é godibile e le atmosfere calzano bene con le esigenze del genere,un tipico noir. Raffinata metafora la scena finale:Mildred,terminata la confessione,esce dalla deposizione allontanandosi con il primo marito (nel rispetto della giusta morale torna al suo dovere di donna,lasciandosi gli errori,per quanto gravi, alle spalle),mentre due figure femminili sono chine a lavare il pavimento.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ralphscott »
[ - ] lascia un commento a ralphscott »
|
|
d'accordo? |
|
giowi
|
martedì 21 febbraio 2012
|
una vera diva....
|
|
|
|
Nel vedere questa donna manager e le sue difficoltà nella vita post recessione viene proprio in mente il personaggio Joan Crawford .... Non avrebbero potuto scegliere meglio... Il film è un misto tra noir e melodramma ed è sapientemente coordinato da un'ottima regia e una discreta sceneggiatura.... Forse non sarà un capolavoro, ad eccezione della recitazione di Joan Crawford, ma merita di essere annoverato tra i must-see. Consigliatissimo.
|
|
[+] lascia un commento a giowi »
[ - ] lascia un commento a giowi »
|
|
d'accordo? |
|
davide
|
sabato 4 febbraio 2006
|
vida
|
|
|
|
quante vida ci sono ancora oggi? Forse più di allora. Crawford splendida.
[+] joan crawford
(di marco)
[ - ] joan crawford
|
|
[+] lascia un commento a davide »
[ - ] lascia un commento a davide »
|
|
d'accordo? |
|
kim
|
sabato 22 novembre 2003
|
..... cult .....
|
|
|
|
un classico film anni '40, drammatico, a tinte un po' troppo fosche che solo la perfezione degli attori (la consueta magia hollywoodiana dell'epoca) riesce a far perdonare. La Crawford faceva veramente parte della "stirpe reale " di Hollywood!
|
|
[+] lascia un commento a kim »
[ - ] lascia un commento a kim »
|
|
d'accordo? |
|
|