Film sentimentale che racconta una storia d’amore tormentata ed impossibile, che si scontra con l’etica e le convenzioni del tempo. La pellicola molto conformista, si schiera a difesa di queste ultime e della famiglia, intesa come vera ed insostituibile fonte di felicità.
Il messaggio dell’opera è che per quanto sia forte e profondo l’amore che può nascere tra due individui, questo non potrà mai porsi sullo stesso piano del vincolo familiare, che resta insuperabile. La relazione extraconiugale per via della sua stessa origine ha irrimediabilmente un carattere insano ed innaturale, che porta alla malinconia e fa sorgere pesanti sensi di colpa: emblematica in questa chiave una frase pronunciata da uno dei personaggi del film “Non credo che nessuno abbia mai trovato la felicità nell’infelicità altrui”.
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Film sentimentale che racconta una storia d’amore tormentata ed impossibile, che si scontra con l’etica e le convenzioni del tempo. La pellicola molto conformista, si schiera a difesa di queste ultime e della famiglia, intesa come vera ed insostituibile fonte di felicità.
Il messaggio dell’opera è che per quanto sia forte e profondo l’amore che può nascere tra due individui, questo non potrà mai porsi sullo stesso piano del vincolo familiare, che resta insuperabile. La relazione extraconiugale per via della sua stessa origine ha irrimediabilmente un carattere insano ed innaturale, che porta alla malinconia e fa sorgere pesanti sensi di colpa: emblematica in questa chiave una frase pronunciata da uno dei personaggi del film “Non credo che nessuno abbia mai trovato la felicità nell’infelicità altrui”.
I due amanti protagonisti vengono descritti come due personaggi positivi, ma mantengono tale caratteristica solo grazie alla presa di coscienza del loro errore che li porta alla rinuncia ed alla redenzione.
La regia di Gregory Ratoff non si segnala particolarmente.
La pellicola trova il suo punto di forza nelle interpretazioni dei due protagonisti: nella parte del padre di famiglia che perde la testa per la giovane insegnante di musica c’è Leslie Howard uno degli attori più apprezzati e famosi nella Hollywood del tempo, che anche in questa circostanza si dimostra in grande forma con una performance molto misurata e di grande mestiere; la parte della protagonista femminile è invece riservata alla giovanissima Ingrid Bergman, qui al suo primo film americano. La Bergman centra pienamente l’obiettivo con questo suo debutto, unendo alla sua grazia e bellezza un’interpretazione particolarmente intensa e toccante che svela il talento della grande attrice svedese.
Straordinarie le musiche che accompagnano tutta la pellicola di cui sono un indiscutibile valore aggiunto.
Particolarmente contenuta la durata del film.
L'opera è il remake dell’omonima pellicola svedese, diretto solo tre anni prima da Gustaf Molander: anche in questa precedente versione recitava la Bergman sempre nella parte della protagonista femminile.
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