1959. Il presidente dell'Eni, Enrico Mattei, chiede a Joris Ivens di realizzare un film che denunci l'influenza americana nel campo dell'estrazione e della raffinazione degli idrocarburi in Italia. Ivens, con la collaborazione di Valentino Orsini, di Paolo e Vittorio Taviani e di Tinto Brass, gira L'Italia non è un paese povero, ma la RAI si rifiuta di trasmetterlo integralmente, offrendo il film uno spaccato dell'Italia particolarmente crudo. Dopo molte trattative, verrà mandato in onda censurato e presentato come Frammenti di Ivens. Attraverso testimonianze e documenti provenienti dalla Fondazione Joris Ivens, dall'archivio dell'Eni, della RAI e del Fondo Alberto Moravia, Stefano Missio ricostruisce il momento storico-politico in cui Ivens e i suoi collaboratori si trovarono a lavorare e tutte le difficoltà insite in un'impresa così coraggiosa.