eugenio
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lunedì 13 ottobre 2025
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la leggerezza dell''anima
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Adattamento di quella che fu l'ultima raccolta di racconti di Michela Murgia, Tre ciotole, della regista catalana Coixet, riassume in una storia di quelle che conosciamo da una vita, un amore naturalmente finito tra una coppia interpretata da Elio Germano, Antonio, proprietario di un ristorante di successo e Alba Rohrwacher, Marta, insegnante di educazione fisica ex ginnasta. Ma succede che il dolore del lascito, la cornice depressiva viene esacerbata dalla scoperta di un male tumorale della nostra Marta.
Che diviene però, per paradosso, occasione di rinascita, mutando dall’improvviso spaesamento all’apertura verso qualcosa di sé che difficilmente la donna avrebbe compreso se sana e soprattutto appendice dell’ex compagno.
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Adattamento di quella che fu l'ultima raccolta di racconti di Michela Murgia, Tre ciotole, della regista catalana Coixet, riassume in una storia di quelle che conosciamo da una vita, un amore naturalmente finito tra una coppia interpretata da Elio Germano, Antonio, proprietario di un ristorante di successo e Alba Rohrwacher, Marta, insegnante di educazione fisica ex ginnasta. Ma succede che il dolore del lascito, la cornice depressiva viene esacerbata dalla scoperta di un male tumorale della nostra Marta.
Che diviene però, per paradosso, occasione di rinascita, mutando dall’improvviso spaesamento all’apertura verso qualcosa di sé che difficilmente la donna avrebbe compreso se sana e soprattutto appendice dell’ex compagno.
Così, le tre ciotole, nulla rappresentano che il potere lenitivo del cibo essenziale per sé e per gli altri, per la cucina (noi siamo ciò che mangiamo) e per la nostra anima, ricordando il piacere di un’esistenza che nonostante tutto vale la pena essere vissuta in piccoli gesti, aperture e desideri, intessendo e imbevendo di una rete di relazioni sociali, il senso ultimo della nostra presenza al mondo.
Senza dimenticare la parentesi ironica di un cartonato di un cantante coreano, sorta di confessore delle turbe malinconiche, capace persino di incarnarsi in essere vivente, Tre Ciotole, lascia il nostro spirito leggero, nonostante il dramma raccontato, a veleggiar lungo gli ignoti mari dell’essere che si elevano al cielo, quello pacifico, con gli uccelli a seguire codici di geometria esistenziale, citando Battiato, uscendo dalla sala e riemergendo alla luce, finalmente riappacificati, consapevoli che il tempo va impiegato in attività redditizie per la propria anima. Intenso.
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emasbt
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domenica 12 ottobre 2025
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film da non perdere assolutamente
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Film da non perdere per la bravura di tutti gli attori e soprattutto dei due maestri la Rohrwacher e Germano; per la bellezza delle inquadrature che sono vere composizioni artistiche; per valori di umanità trasmessi per tutta la durata del film; per la trama tutt'altro che tema scontato; per i dialoghi che ti fanno vivere l'angoscia dei protagonisti; per le musiche meravigliose e l'inedito duetto di Mahmood e Vanoni e per tanti altri motivi che troverete andando a vederlo. Originale nei titoli di coda la barzelletta raccontata da Elio Germano, una chicca da maestri!
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nino pellino
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sabato 11 ottobre 2025
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non sprechiamo la vita in cose stupide
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Questo film della regista spagnola Isabel Coixet tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice Michela Murgia ha per protagonista una coppia di coniugi che entra in crisi dopo 7 anni di convivenza a causa di un litigio forse inizialmente banale che ne determinerà la separazione. Lui, Antonio, interpretato da Elio Germano, è un famoso gestore nonché chef di successo di un importante ristorante di Roma, mentre lei, Marta, interpretata dall'attrice Alba Rohrwacher, è un insegnante di educazione fisica che si ritrova improvvisamente sola e triste in una casa diventata vuota e malinconica dopo l'abbondono da parte del marito. A distrarla da un presente difficile ci pensa il lavoro e la compagnia della sorella Elisa, ma intanto sfoga il suoi malessere d'animo mangiando pasti irregolari e di indubbio benessere salutare che la faranno cadere in un grave stato di bulimia.
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Questo film della regista spagnola Isabel Coixet tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice Michela Murgia ha per protagonista una coppia di coniugi che entra in crisi dopo 7 anni di convivenza a causa di un litigio forse inizialmente banale che ne determinerà la separazione. Lui, Antonio, interpretato da Elio Germano, è un famoso gestore nonché chef di successo di un importante ristorante di Roma, mentre lei, Marta, interpretata dall'attrice Alba Rohrwacher, è un insegnante di educazione fisica che si ritrova improvvisamente sola e triste in una casa diventata vuota e malinconica dopo l'abbondono da parte del marito. A distrarla da un presente difficile ci pensa il lavoro e la compagnia della sorella Elisa, ma intanto sfoga il suoi malessere d'animo mangiando pasti irregolari e di indubbio benessere salutare che la faranno cadere in un grave stato di bulimia. Il suo bisogno di parlare con qualcuno la indurranno a portare a casa il poster gigante di un importante artista coreano che simbolicamente la terrà compagnia nel corso delle sue confessioni più intime, che in realtà la donna, nella sua solitudine, rivolge a se stessa. Più tardi però Marta scoprirà che le sue disfunzioni alimentari trovano origine da un problema di salute ben più grave, come verrà appunto evidenziato dalla dottoressa che si è presa cura di lei durante l'approccio ad una terapia medica. E sarà proprio questa notizia drammatica che spingerà psicologicamente Marta a vedere le cose in maniera diversa e a valutare la propria esistenza con una visione universale, sovrapponendo la bellezza e il senso della vita su qualsiasi pensiero effimero o troppo legato alla quotidianità veniale delle cose. Inizierà pertanto anche ad esaminare e valutare il proprio rapporto critico con il coniuge attraverso la virtù dell'analisi obiettiva, mentre l'affetto costante di un suo collega la aiuteranno alla fine ad uscire fuori dal suo stato di perenne letargo mentale in cui lei si era confinata. Molto belle e davvero significative alcune scene finali, come la festa che viene organizzata in suo onore come la stessa Marta aveva chiesto tempo addietro alla sorella e poi il suo imnaginario amico coreano, testimone delle sue confessioni malinconiche, il quale esce dalla casa per salutare Marta, che nel frattempo ha ritrovato nello spirito finalmente la pace con se stessa e con gli altri.
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