carlo bartoccini
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martedì 2 settembre 2025
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darren aronofsky torna con un thriller ben costruito
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Il nuovo film di Darren Aronofsky è un thriller poliziesco che segue la storia di Hank, un barista notturno di New York interpretato da Austin Butler, la cui vita sembra essere totalmente dedita all'alcol e all'amore per la propria ragazza, Yvonne, interpretata da Zoe Kravitz. La loro relazione nasce fra le scintille e la durezza di un quartiere lontano da qualsiasi cliché turistico. Quando Hank accetta di prendersi cura del gatto del vicino punk Russ, interpretato da Matt Smith, la sua vita viene sconvolta da una catena di eventi violenti. Russ sembra aver combinato qualcosa, coinvolgendo Hank in una vicenda pericolosa e mettendolo a contatto con gente pericolosa e spietata. La regia di Aronofsky è caratterizzata da una narrazione cupa e da una profonda esplorazione dei personaggi, riuscendo a creare un'atmosfera unica e immersiva.
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Il nuovo film di Darren Aronofsky è un thriller poliziesco che segue la storia di Hank, un barista notturno di New York interpretato da Austin Butler, la cui vita sembra essere totalmente dedita all'alcol e all'amore per la propria ragazza, Yvonne, interpretata da Zoe Kravitz. La loro relazione nasce fra le scintille e la durezza di un quartiere lontano da qualsiasi cliché turistico. Quando Hank accetta di prendersi cura del gatto del vicino punk Russ, interpretato da Matt Smith, la sua vita viene sconvolta da una catena di eventi violenti. Russ sembra aver combinato qualcosa, coinvolgendo Hank in una vicenda pericolosa e mettendolo a contatto con gente pericolosa e spietata. La regia di Aronofsky è caratterizzata da una narrazione cupa e da una profonda esplorazione dei personaggi, riuscendo a creare un'atmosfera unica e immersiva. Il film gioca con le apparenze e con le maschere dei suoi protagonisti, mostrando un mondo fatto di ombre, sangue e inquietudine, in cui non sembra esserci salvezza per nessuno. La tensione è costante e il ritmo è incessante, con una colonna sonora bellissima dei post-punker britannici Idles. La fotografia di Matthew Libatique è immersa nella dura realtà di New York, girata in esterni nella Grande Mela, e contribuisce a creare un'atmosfera cupa e inquietante. Il montaggio è veloce e dinamico, e aiuta a mantenere alta la tensione durante tutto il film.
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jonnylogan
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domenica 7 settembre 2025
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dal diamante ai criminali
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La vita di un’ex promessa del diamante, super tifoso dei San Francisco Giants e pieno di risentimento per quello che gli è accaduto, sono alla base dell’ultima pellicola di Darren Aronofsky, regista capace di esplorare l’animo umano, suoi sia The Whale (id.; 2022) che The Wrestler (id.; 2008). Per questa volta il regista originario di New York opta per una pellicola piena di azione e adrenalina, basata sul thriller d’esordio di Charlie Huston, presente anche come sceneggiatore: A tuo rischio e pericolo (A Dangerous Man; 2006); giocata sull’equivoco dell’uomo giusto nel luogo sbagliato. Austin Butler divenuto celebre per il ruolo di Elvis Presley, nel film del 2022 (Elvis; 2022) diventa fra le mani di Aronofsky protagonista assoluto del film, il cui soggetto e la sceneggiatura sono semplici e capaci di catalizzare l’attenzione degli spettatori più addomesticabili.
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La vita di un’ex promessa del diamante, super tifoso dei San Francisco Giants e pieno di risentimento per quello che gli è accaduto, sono alla base dell’ultima pellicola di Darren Aronofsky, regista capace di esplorare l’animo umano, suoi sia The Whale (id.; 2022) che The Wrestler (id.; 2008). Per questa volta il regista originario di New York opta per una pellicola piena di azione e adrenalina, basata sul thriller d’esordio di Charlie Huston, presente anche come sceneggiatore: A tuo rischio e pericolo (A Dangerous Man; 2006); giocata sull’equivoco dell’uomo giusto nel luogo sbagliato. Austin Butler divenuto celebre per il ruolo di Elvis Presley, nel film del 2022 (Elvis; 2022) diventa fra le mani di Aronofsky protagonista assoluto del film, il cui soggetto e la sceneggiatura sono semplici e capaci di catalizzare l’attenzione degli spettatori più addomesticabili. Perché alla fine il nono lungometraggio di uno dei registi di culto, più trasversali e divisivi, di questi ultimi anni, è un modo sia per allontanarsi dai lavori precedenti, prendendosi una pausa fatta di puro divertimento. Sia per confermare quanto già visto in precedenza: causa i continui flashback che tormentano Hank con il ricordo di un incidente stradale che ne ha cambiato destino e sogni, sia notturni che futuri. A questo si aggiungono cattivi stereotipati che vanno dai mafiosi russi a criminali ebraici. Dai poliziotti corrotti, a Punk dediti allo spaccio, fino a fiumi di sangue degni delle mattanze firmate da Quentin Tarantino. A parte Butler, menzioni sia per Vincent D’Onofrio, che pare essersi affezionato ai ruoli da villain dopo il ruolo di Kingpin in Daredevil (id.; 2015 – 2018), per Griffin Dunne e per Zoë Kravitz.
Per il resto la pellicola stenta a decollare e un finale prevedibile la rende perfetta per trascorrere semplicemente circa due ore rilassanti senza particolari pretese. Per il futuro ci aspettiamo che Aronofsky propenda per pellicole maggiormente introspettive che non si limitino quindi a un semplice divertissement.
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imperior max
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martedì 9 settembre 2025
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quando il pulp noir si mescola col drammatico grottesco firmato darren aronofsky.
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UNA SCOMODA CIRCOSTANZA ? CAUGHT STEALING.
Dopo un buon The Whale Darren Aronofsky torna dietro alla macchina da presa con un?opera insolita dalla sua filmografia visto un approccio pi? pulp comedy in un contesto noir drammatico e su soggetto e sceneggiatura di Charlie Huston, autore del libro A tuo rischio e pericolo dal quale ? tratto il film.
A New York del 1998 Hank, gestore di un bar ed ex promessa del baseball, vive le sue giornate servendo da bere e seguendo le partite di baseball insieme alla sua fidanzata e paramedico Yvonne. Una notte rientrando in casa Russ, il vicino di casa di Hank, deve partire urgentemente per Londra e chiede a lui di badare a Bud, il suo gatto.
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UNA SCOMODA CIRCOSTANZA ? CAUGHT STEALING.
Dopo un buon The Whale Darren Aronofsky torna dietro alla macchina da presa con un?opera insolita dalla sua filmografia visto un approccio pi? pulp comedy in un contesto noir drammatico e su soggetto e sceneggiatura di Charlie Huston, autore del libro A tuo rischio e pericolo dal quale ? tratto il film.
A New York del 1998 Hank, gestore di un bar ed ex promessa del baseball, vive le sue giornate servendo da bere e seguendo le partite di baseball insieme alla sua fidanzata e paramedico Yvonne. Una notte rientrando in casa Russ, il vicino di casa di Hank, deve partire urgentemente per Londra e chiede a lui di badare a Bud, il suo gatto. Il giorno dopo mentre sta? rientrando alla porta di fianco irrompono due malavitosi russi chiedendo di Ross e malmenano brutalmente Hank fino a ferirlo seriamente. Due giorni dopo esce dall?ospedale, sfiora un altro incontro coi due russi a casa sua e decide di chiamare la detective Ross della squadra narcotici. Questa gli rivela che il suo vicino Russ spacciava per conto dei fratelli chassidisti Drucker, ancor peggiori dei due malavitosi russi e che doveva loro dei soldi e gli consiglia di tenerla informata su eventuali sviluppi. Di l? in poi verranno fuori ritrovamenti, intoppi, inseguimenti, tragedie, rivelazioni e ribaltamenti inaspettati.
Con una lunga carrellata verticale con allargamento di campo durante una battuta a baseball gi? Aronofsky si fa riconoscere dimostrando che anche su commissione riesce a dirigere con buona perizia. Ci aggiunge un buon uso di musica post punk anni ?90, diversi movimenti di macchina in piani sequenza, inquadrature appunto dai campi ristretti ai campi larghi e viceversa, ottimi primi piani, sequenze oniriche, una fotografia accesa in stile urban, varie scene violente con sparatorie ben girate e un buon montaggio. Eppure in alcuni frangenti ed intrecci i toni sanno essere molto leggeri ed ironici, in particolare seguendo alcuni personaggi grotteschi e il gatto. Un cast eccellente con un Austin Butler in parte, Zoe Kravitz sempre bellissima, Matt Smith in tenuta punk, ma non troppo sopra le righe, dei quasi irriconoscibili Vincent d?Onofrio e Liev Schreiber e una splendida Regina King. Pi? un cameo di una famosa attrice di Lynchiana memoria.
La storia ? forse il classico racconto di svariate circostanze, soprattutto quella del primo incontro tra i russi e Hank dalla quale parte il film, dove il modo in cui vengono affrontate e/o risolte portano a conseguenze che plasmano gli esiti. E nel caso di Hank le circostanze scomode iniziano ben prima come viene mostrato nei flashback del suo passato tragico e che lo hanno portato ad essere quel che ?, un barista coi sogni infranti che rimane fermo allo status quo finch? appunto non gli si presentano delle occasioni, da una bella scopata a un organo spappolato. Almeno ? questo che in parte racconta il film grazie alla sottotrama con Yvonne, passando poi per situazioni quasi improbabili, a volte tese e a volte veramente violente, grottesche, anche divertenti e un paio di colpi di scena inaspettati. I personaggi funzionano pi? o meno tutti e grazie a loro vengono incastonati pi? pezzi al puzzle fino ad un finale discreto.
A volte per? alcuni personaggi quando sembrerebbero cominciare a diventare interessanti rimangono pi? o meno abbozzati, la scelta della sbronza porta s? ad un intreccio che torna, ma ? troppo buttata l? vista la situazione di Hank e infine una sparatoria in un locale nell?ultimo atto e fin troppo sopra le righe.
Sicuramente non tra i migliori di Aronofsky, ma perlomeno non la butta completamente di fuori tra retoriche inutili e barocchismi estremi, pomposi e con poca sostanza mettendoci al loro posto delle leggerezze senza prendersi troppo sul serio.
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