
Titolo originale | Anul nou care n-a-fost |
Titolo internazionale | The New Year that Never Came |
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Romania, Serbia |
Durata | 138 minuti |
Regia di | Bogdan Muresanu |
Attori | Adrian Vancica, Andrei Miercure, Nicoleta Hâncu, Emilia Dobrin, Marian Adochitei Virgil Aioanei, Afrodita Andone, Mircea Andreescu, Iulian Burciu, Florin Calbajos, Mihai Calin, Doru Catanescu, Sorin Cocis, Elvira Deatcu, Ioana Flora, Ada Gales, Floriela Grapini, Ilinca Harnut, Alice Cora Mihalache, Vasile Muraru, Vlad Ionut Popescu, Iulian Postelnicu, Gabriel Radu, Victoria Raileanu, Marian Râlea, Ion Sapdaru, Theodor Soptelea, Gabriel Spahiu, Claudia Susanu, Nicodim Ungureanu, Razvan Vasilescu, Dana Voicu. |
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Ultimo aggiornamento domenica 8 settembre 2024
Il dramma di alcune famiglie che affrontano la rivoluzione in Romania del 1989. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards,
CONSIGLIATO N.D.
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Sull'orlo della rivoluzione nella Romania del 1989, sei vite si incrociano tra proteste e lotte personali, portando alla caduta di Ceausescu e del regime comunista.
Non è chiaro, nei primi 20-30 minuti, che genere di film si stia svolgendo davanti ai nostri occhi: l'inizio è caotico, con un montaggio alternato che intreccia diverse situazioni, molti personaggi, e una confusa esposizione degli accadimenti tramite dialoghi sfilacciati e confusi. Anul nou care n-a fost (The new year that never came) di Bogdan Muresanu non promette bene per nulla, si teme il peggio. [...] Vai alla recensione »
Alla base di The New Year That Never Came - uno dei migliori film di tutta Venezia 81, che avrebbe ampiamente meritato il Concorso - c'è un'idea forte: cosa accade quando si ritiene che il tempo sia ormai fermo per sempre e la Storia invece riprende a correre come non ha mai fatto? Mettendo in scena l'ultima notte dell'ultimo anno del regno del terrore di Ceausescu, mentre la corte della propaganda [...] Vai alla recensione »
Disorientati e spaventati, i protagonisti del primo lungometraggio del regista rumeno Bogdan Muresanu, presentato in Orizzonti a Venezia81 dove si è aggiudicato il premio come Miglior film, non possono pensare al passato e tantomeno al futuro. Sono in gabbia, prigionieri di un avvenire cupo e di un passato travagliato che lascia senza fiato. Sopravvivono senza farsi notare, esporsi con una maschera [...] Vai alla recensione »
Il 17 dicembre 1989 è una data cruciale per la Romania. È il giorno che a Timisoara è stato comandato all'esercito di aprire il fuoco sulla folla inerme che gridava slogan come "Pane e libertà". Attorno a quel momento, che getta una luce macabra sulle rivoluzioni di velluto in atto in quegli anni nei territori dell'Est Europa, Bogdan Muresanu costruisce un racconto corale.
Nella Romania del dicembre 1989, il regime di Ceau?escu è ormai boccheggiante e fronteggia proteste di piazza sempre più frequenti e frequentate, nonostante mantenga ancora i suoi rituali propagandistici tra show televisivi kitsch e bandiere rosse - e nonostante la Securitate, la polizia segreta, continui a fare le sue funzioni con la violenza che le è propria.