Dreams

 Con il suo esordio alla regia, Elene Rotari dimostra una sorprendente capacità di cogliere e restituire i modelli e gli stili di vita giovanili, con una chiarezza che stupisce per un’opera prima. C’è chi potrà apprezzare o meno la rappresentazione di certe dinamiche, ma è innegabile che il film riesca a offrirne un quadro coerente e aderente al nostro presente.

Un elemento che colpisce è l’uso di interpreti non professionisti, i quali – malgrado qualche inevitabile incertezza – finiscono per infondere alla narrazione un’insospettabile carica di realismo, come se vivessero davvero la storia sulla propria pelle. Questa scelta, che in altri contesti potrebbe apparire un azzardo, si rivela qui una carta vincente: il pubblico viene coinvolto sul piano emotivo e trova più facile immedesimarsi in uno dei protagonisti.

È bene però avvicinarsi a quest’opera con le giuste aspettative: chi cerchi un film d’autore, lento e denso di formalismi, potrebbe uscirne deluso. Ma la locandina e il trailer – tutt’altro che ambigui – promettono esattamente ciò che si vede: uno sguardo giovane, fresco e diretto su una generazione in costante mutamento, priva di retorica e, soprattutto, mai edulcorata.