Nessuna vendetta per il cowboy danese
di Roberto Nepoti La Repubblica
Ormai fuori moda da decenni, il western conta ancora degli estimatori nel Gotha di Hollywood. A Clint Eastwood e Kevin Costner possiamo aggiungere ora Viggo Mortensen che, alla sua seconda prova da regista, ci riporta all'America rurale del XIX secolo. Holger Olsen, immigrato di origine danese, fa la conoscenza della fioraia Vivienne Le Coudy, donna dallo spirito indipendente che accetta di vivere con lui in una casetta nel Nevada.
Quando Holger parte per combattere nell'esercito nordista Weston, il brutale figlio del notabile locale, intensifica le sue avances con Vivienne, fino a prenderla con la forza. Al ritorno del soldato, ci aspettiamo che Mortensen (oltreché star e regista, anche autore delle musiche e sceneggiatore di The dead don't hurt ) ricorra al consolidato repertorio del western di vendetta: ma non è così. A parte due scene di sparatoria, all'inizio e alla fine, il suo film pende piuttosto dalla parte della love story. Quello che gli interessa, più della drammaturgia abituale del genere, è il quadro di fondo; sono i magnifici paesaggi naturali, che valorizza mettendo a frutto le esperienze del Signore degli anelli e di altri film cui ha partecipato come attore.
Ma, soprattutto, la sua attenzione si concentra sui personaggi: una donna e un uomo dai caratteri ben scritti, dove qualche nota di femminismo ante litteram non stona affatto. Così come non risultano anacronistici gli atteggiamenti razzisti nei confronti degli immigrati.
Meno convincente la struttura a flashback (che ci rivela fin dalla prima scena la sorte di uno dei personaggi principali), rallentando il ritmo del racconto.
Da La Repubblica, 24 ottobre 2024
di Roberto Nepoti, 24 ottobre 2024
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