Anno | 2023 |
Genere | Documentario |
Produzione | Germania |
Durata | 79 minuti |
Regia di | Julia Fuhr Mann |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento lunedì 24 luglio 2023
La storia di atleti queer a cui è stata preclusa la partecipazione agli eventi sportivi. In Italia al Box Office Life Is Not a Competition, But i'M Winning ha incassato 177 .
CONSIGLIATO N.D.
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Se la Storia è scritta dai vincitori, che ne è di coloro a cui non è stato mai permesso di partecipare alla gara? Un collettivo di atleti queer entra nello Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare coloro che sono sempre stati esclusi dal podio dei vincitori. Incontrano Amanda Reiter, una maratoneta transgender che ha dovuto confrontarsi con i pregiudizi degli organizzatori sportivi, e Annet Negesa, un’atleta degli 800 metri che è stata esortata dalle federazione sportive internazionali a sottoporsi a chirurgia ormonale. Insieme creano un’utopia radicale e poetica, lontana dalle rigide regole di genere degli sport agonistici.
Nel giorno in cui si sono inaugurate le Olimpiadi di Parigi, MUBI ha partecipato all'evento caricando in piattaforma questo documentario della regista tedesca Julia Fuhr Mann. Presentato alla SIC di Venezia nel 2023, il film riunisce alcuni atleti transgender e intersex (tra cui la maratoneta tedesca Amanda Reiter e la mezzofondista ugandese Annet Negesa) e mette in relazione le loro storie - storie [...] Vai alla recensione »
Da alcune primissime scene di Life is not a competition, but I'm winning, sembrano tornare alla memoria immagini da un film che ricordiamo esserci oggi assai lontano: I guerrieri della notte (The Warriors, 1979). Il che ci suona immediatamente strano, o almeno fuorviante rispetto a quel poco che sappiamo già del film, al punto tale che ci interroghiamo se i nostri occhi non stiano prendendo una svista. [...] Vai alla recensione »
Superare le classificazioni tradizionali. È decisamente questo l'input poetico e politico dell'opera prima della tedesca Julia Fuhr Mann, filmaker queer-femminista classe 1987. "Un genere separato dall'altro per il volume di fama" viene, infatti, detto all'inizio ponendo le basi per quello che è lo slogan del film: se la Storia è scritta dai vincitori, che ne è di coloro a cui non è stato mai permesso [...] Vai alla recensione »