“L’anima in pace” è un film bellissimo. Un film che narra dei luoghi marginali delle nostre città e delle nostre vite, ma con uno sguardo radicalmente diverso da quello cui ci hanno abituato cinema e televisione, senza alcun compiacimento del degrado e della violenza, ma anche senza pietismi d’accatto, con un profondo rispetto umano piuttosto nei confronti dei personaggi, di tutti, anche di quelli che sbagliano. E’ un film sulla purezza dell’anima, incontaminata e intangibile anche quando si prova a sporcarla, e invece proprio in ciò rifulge disseminando luce su ogni vicenda, su ogni incontro, foss’anche la luce dell’arcobaleno dimidiato di una pozzanghera, di uno sversamento oleoso.
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“L’anima in pace” è un film bellissimo. Un film che narra dei luoghi marginali delle nostre città e delle nostre vite, ma con uno sguardo radicalmente diverso da quello cui ci hanno abituato cinema e televisione, senza alcun compiacimento del degrado e della violenza, ma anche senza pietismi d’accatto, con un profondo rispetto umano piuttosto nei confronti dei personaggi, di tutti, anche di quelli che sbagliano. E’ un film sulla purezza dell’anima, incontaminata e intangibile anche quando si prova a sporcarla, e invece proprio in ciò rifulge disseminando luce su ogni vicenda, su ogni incontro, foss’anche la luce dell’arcobaleno dimidiato di una pozzanghera, di uno sversamento oleoso. La luce della poesia che trasfigura una roulotte scalcinata in una navicella di viaggi fantastici. La luce di una protagonista che non “si è messa” l’anima in pace nei confronti delle ingiustizie del mondo, che anzi lotta per preservare la dignità, ma che ha davvero “l’anima in pace”, con la propria coscienza e con i propri modesti sogni. La luce prodigiosa dell’interpretazione di Livia Antonelli. La luce di una grazia donata agli spettatori.
Siamo per molti versi vicinissimi all’indimenticabile capolavoro dei Dardenne, “Rosetta”, ma ne siamo al contempo estremamente lontani, all’opposto. Dopo “L’esodo” Ciro Formisano si conferma uno dei pochissimi registi italiani capaci di raccontare la realtà contemporanea, senza sconti ma con sensibilità straordinaria.
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