American Fiction

   
   
   
montefalcone antonio martedì 5 marzo 2024
una satira contro il sistema culturale americano Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Pluripremiata opera prima – liberamente tratta dal romanzo di Percival Everett “Erasure”, in Italia “Cancellazione”,è una pungente satira sull’industria culturale e sulla sua ipocrisia nei riguardi della comunità nera americana; un’industria infarcita di perbenismo di facciata, di stereotipi, di indignazione costantemente ricercata, di pornografia del dolore black e di tante altre cose al limite dell’esasperato e dell’eccessivo che titillano il senso di colpa dei bianchi e che sono sfruttati soprattutto per mero opportunismo da editori e protagonisti del mondo dello spettacolo.
Tante cose, che comunque in sé e per sé e in parte sono anche giuste ed assodate in diversi ambienti, ambiti e contesti socio-culturali attuali, ma che però sono anche tanto lontane dai veri problemi affrontati dagli afroamericani di oggi; una comunità nera che dietro tutto ciò che “va di moda” e che soddisfa quel razzismo camuffato da approvazione che amano tanto i bianchi, continua ancora a restare invisibile e a non avere voce in capitolo. [+]

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felicity venerdì 15 marzo 2024
contro il politicamente corretto Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

American Fiction prende in giro gli stereotipi di genere su cui molti si soffermano pur dicendosi avanti anni luce rispetto agli altri.
Monk combatte tutta la vita per non essere classificato come nero. Vale per le sue lezioni e, soprattutto, per i suoi libri che, tuttavia, i librai confinano sempre nella sezione afroamericana anche se i suoi personaggi non c'entrano nulla con quel mondo.
American Fiction è un piccolo capolavoro che riesce a rappresentare alla perfezione le ipocrisie di una società in cui tutti sembrano attentissimi a non dire la cosa sbagliata non tanto perché non è giusto dirla, quanto per il rischio di essere cancellati.
E' una denuncia aperta al romanzo americano e, soprattutto, alla difficoltà di sottrarsi alla pratica comune dello stereotipo. [+]

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pedro lunedì 19 febbraio 2024
l’unica cosa nera di questo libro è l’inchiostro Valutazione 4 stelle su cinque
17%
No
83%

“...l’unica cosa nera di questo libro è l’inchiostro...”

American fiction è un bel film. Una commedia nera, anzi black, è il caso di dire, che va vista senza dubbio.

Una famiglia borghese/benestante, di professionisti affermati con gli abituali o frequenti problemi personali e di gruppo.
In defintiva una normale famiglia borghese.
Solo che è una famiglia di afroamericani, e sembra quindi non possa essere una “normale” famiglia borghese. Devono per forza esserci le dinamiche “nere”. Non può essere altrimenti. E’ richiesto a gran voce, dal mercato, dagli eventi storici, dalla società. [+]

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jonnylogan giovedì 22 febbraio 2024
quando la denuncia finisce in farsa Valutazione 2 stelle su cinque
14%
No
86%

Il giornalista, regista e sceneggiatore Cord Jefferson esordisce dietro la macchina da presa portando in scena il romanzo Erasure (Cancellazione; 2007) dello scrittore e poeta Percival Everett. Esattamente come nel romanzo il protagonista, il 58enne Jeffrey Wright, desidera combattere gli stereotipi con i quali da sempre 'l'uomo bianco' e non solo, vede e percepisce gli uomini di colore e di come questo gli permetta di trarre profitto dallo sfruttamento della cultura afroamericana. Wright e Jefferson ci introducono nella vita di un uomo borghese e scontroso, perché sconcertato da come la sua carriera di docente sia in balia di studenti incapaci di mostrare la benché minima intelligenza e flessibilità mentale. [+]

[+] totalmente d''accordo... (di fabrizio)
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eugenio sabato 9 marzo 2024
satira metaletteraria americana Valutazione 4 stelle su cinque
11%
No
89%

Ciò che neghi ti sottomette, cio che accetti ti trasforma. In questa massima di Jung sta, a mio avviso, il significato di un film metanarrativo su Prime candidato agli Oscar, American fiction.
 
Nella storia di uno scrittore afroamericano,Monk (Jeffrey Wright molto capace), evidentemente in crisi- altrimenti non ci sarebbe storia- che si indigna per la caratura del politicamente corretto dei suoi studenti (leggasi “nero” compatito per la sua crociata passata), si legge quel conformismo intellettuale radicato nella cultura borghese che accetta solo per sentito dire.
Gaber ci scrisse una canzone “Il conformista” e chissà se Cord Jefferson alla sua prima,  l’ha mai sentita per ispirarsi nella stesura di questo script tratto dal romanzo Cancellazione di Percival Everett. [+]

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