Simula fedelmente lo spirito più gioioso delle opere letterarie di Verne, ma ci si trova dinanzi l'ennesimo prodotto mai del tutto sincero e tremendamente prevedibile.
di Lorenzo Levach Sentieri Selvaggi
Un enorme zona grigia. Una zona limbica mai del tutto riconoscibile ma formalmente impeccabile sotto un'ottica puramente identitaria. Un alone che permea nelle dinamiche produttive della Disney che sembra esser arrivata alla più totale sovrasaturazione del proprio linguaggio, dei propri codici sempre meno propensi ad un'effettiva presa di posizione. Come se lo sguardo rivolto sui temi cari alla cultura dell'inclusività sia un patto stretto solamente col fine di rientrare a tutti in costi all'interno di un circuito colmo d'adesioni e plausi a scena aperta. [...]
di Lorenzo Levach, articolo completo (3046 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 9 dicembre 2022