paolp78
|
lunedì 17 ottobre 2022
|
emozionante, anche se scontato
|
|
|
|
Questa pellicola della regista tedesca Nora Fingscheidt ha l’evidente obiettivo di commuovere lo spettatore, fine che persegue con tutti i mezzi: atmosfere tristi, narrazione volutamente pesante, vittimismo, tematiche che intrecciano affetti con accadimenti tragici, tutto quanto entro una sceneggiatura strappalacrime che rivela fin da subito il suo intento, facilmente comprensibile allo stesso modo, ahimè, dello scontato finale caratterizzato da un “segreto” che si intuisce assai facilmente, sin da subito.
Nonostante che manchi l’effetto sorpresa, gli sforzi fatti e gli espedienti adoperati per raggiungere l’obiettivo finale sono tali e tanti che deve riconoscersi che il film comunque regala emozioni forti, appagando gli spettatori più ingenui.
[+]
Questa pellicola della regista tedesca Nora Fingscheidt ha l’evidente obiettivo di commuovere lo spettatore, fine che persegue con tutti i mezzi: atmosfere tristi, narrazione volutamente pesante, vittimismo, tematiche che intrecciano affetti con accadimenti tragici, tutto quanto entro una sceneggiatura strappalacrime che rivela fin da subito il suo intento, facilmente comprensibile allo stesso modo, ahimè, dello scontato finale caratterizzato da un “segreto” che si intuisce assai facilmente, sin da subito.
Nonostante che manchi l’effetto sorpresa, gli sforzi fatti e gli espedienti adoperati per raggiungere l’obiettivo finale sono tali e tanti che deve riconoscersi che il film comunque regala emozioni forti, appagando gli spettatori più ingenui.
La pellicola resta comunque piena di difetti: oltre all’incapacità di tenere nascosto il grande segreto del passato, questo episodio centrale, più e più volte evocato durante il film, pare anche ben poco credibile nella sua dinamica, difetto non da poco per un accadimento che riveste un ruolo così fondamentale nell’intera opera.
Nella parte della protagonista c’è Sandra Bullock, che presenta un volto deformato da un lifting facciale di chirurgia estetica particolarmente incompatibile con la parte che va a ricoprire. A parte questo, la Bullock se la cava egregiamente con una performance di grande mestiere, scrittale su misura per esaltarne le doti interpretative.
Nel resto del cast i nomi di maggiore richiamo sono quelli di Viola Davis e Vincent D'Onofrio, che in ossequio al politicamente corretto che vuole promuovere il superamento di ogni barriera e di ogni discriminazione, compongono una felice famiglia mista: anche in questo la pellicola si dimostra artefatta e forzata, sebbene certo gli intenti non siano deplorevoli.
Apprezzabile la regia della Fingscheidt, brava nel portare avanti contemporaneamente le diverse storie che vanno ad intrecciarsi, ciascuna narrata partendo dal diverso punto di vista del suo protagonista.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolp78 »
[ - ] lascia un commento a paolp78 »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro spata
|
domenica 15 maggio 2022
|
amara sensazione di déjà-vu
|
|
|
|
Io non sono sicuramente un genio, ma purtroppo avevo capito, o meglio ho temuto di capire, fin dalle prime battute del film che ad ammazzare lo sceriffo era stata la sorellina più piccola. Questa rozza "precomprensione" si è trasformata immediatamente e poi per tutto lo svolgimento dell’intreccio narrativo in noia e in pregiudizio verso un'opera tutto sommato "onesta" nel suo genere seppure troppo didascalica nel suo complesso e dunque troppo prevedibile per i miei gusti. Mi pare che certo escamotage drammatico sia stato già sfruttato in altri film e quello in particolare che ha fatto scattare la sensazione di “già visto” è stato in particolare “Dark Places - Nei luoghi oscuri” fatte le debite proporzioni ovviamente.
[+]
Io non sono sicuramente un genio, ma purtroppo avevo capito, o meglio ho temuto di capire, fin dalle prime battute del film che ad ammazzare lo sceriffo era stata la sorellina più piccola. Questa rozza "precomprensione" si è trasformata immediatamente e poi per tutto lo svolgimento dell’intreccio narrativo in noia e in pregiudizio verso un'opera tutto sommato "onesta" nel suo genere seppure troppo didascalica nel suo complesso e dunque troppo prevedibile per i miei gusti. Mi pare che certo escamotage drammatico sia stato già sfruttato in altri film e quello in particolare che ha fatto scattare la sensazione di “già visto” è stato in particolare “Dark Places - Nei luoghi oscuri” fatte le debite proporzioni ovviamente. Anche qui c’è uno scambio di persona che paga per un crimine non suo. Ed espia per un male interpretato senso dell’amore o dell'onore, per immaturità o per masochismo o perché le circostanze ti “impongono” determinate scelte. In “The Unforgivable” c’è Ruth-Bullock che prova a risparmiare alla sorellina Katherine-Franciosi il calvario dei centri di riabilitazione e lo stigma della colpa perpetua e della condanna sociale a vita verosimilmente. O forse si tratta del solito istinto di protezione verso i cuccioli qualunque sia la specie cui appartengono? SIamo dalle parti dell'inconscio collettivo, direi. Mah! Comunque, ciò che mi pare accomuni le due coppie di protagonisti dei due film considerati Libby-Ben (Dark Places) e Ruth-Katy (The Unforgivable) è forse l’idea che un po’ “tutti si sentono cattivi” alla fine, tutti “sono in prigione” in un certo senso (vedi quello che in “Dark Places” Ben dice “ironizzando” alla sorella Libby da dietro il divisorio del parlatorio del carcere dove è rinchiuso). È questo direi l’elemento che ha fatto scattare l’associazione tra di due film pur diversi tra loro sotto molteplici aspetti.
” Insomma, si è tentato di rinnovare il classico film di senso di colpa, redenzione e resurrezione introducendo un colpo di scena che di imprevisto e inaspettato aveva ben poco, secondo me, ovviamente.
Di sicuro di senso di colpa soffre e ha sofferto la sorella piccola Katy che in seguito al trauma si è immediatamente “dissociata” rimuovendo l’accaduto nell’inconscio più profondo che però,come si sa,ha il brutto vizio di continuare a riemergere senza pudore alcuno di tanto in tanto rendendoti la vita un discreto inferno tante volte. E Katy seppure cresciuta continua ad essere preda di incubi terribili regolarmente ed è costretta a farsi periodicamente di psicofarmaci se non ho capito male per affrontare le brutture della vita che si riaffacciano sfacciatamente alla coscienza. Forse sarà il caso di dirle tutta la verità affinché possa elaborare degnamente codesto trauma e per ritornare a vivere di nuovo finalmente e senza piùbisogno di benzodiazepine e neurolettici vari al seguito? O forse l’improvvisa epifania della sorellona ha sollevato il velo dalle sue azioni “rimosse?” Ma l'«insight» non è necessariamente terapeutico di per sé. D’accordo, qui tutti gli “psi” di turno si possono sbizzarrire.Ci sono alcune frasi tra quelle dal sapore sfacciatamente didattico che però mi hanno colpito: “Devi essere tu a decidere come vuoi essere perché questo mondo non è affatto come pensavi”…- C’è la stessa gente sia qui che nel cortile del carcere, la stessa -…- La domanda è: tu vuoi essere la stessa? -. Ora al netto della brutale retorica e delle bieche generalizzazioni, è vero che la vita del carcere può essere dura come la vita di fuori. Che le persone che incontri nell’ora d’aria non sono tante volte così diverse da quelle che ritrovi nella vita di tutti i giorni. Che ci vuole una bravura sovrumana e un fisico bestiale per cambiare se stessi mentre nulla si ostina a cambiare intorno a te. Chissà come sarebbe stata la vita della piccola Katy se Ruth non si fosse presa la colpa dell’omicidio. Escludendo le sofferenze delle due sorelle probabilmente la decisione di Ruth sarà stata obbligata per lei. Forse è vero che con il suo comportamento Ruth ha “premuto” di fatto il grilletto del fucile con cui Katy ha ucciso lo sceriffo. Dunque, anche Ruth almeno in concorso è responsabile del delitto. Quanti di noi avrebbero agito allo stesso modo al posto della sorella maggiore? Però non si può nascondere che ambedue le sorelle hanno agito anche all’interno di un contesto sociale più allargato vittima e allo stesso tempo responsabile di pregiudizi e stereotipi che di fatto hanno condannato le due sorelle a sofferenze indicibili. La responsabilità rimane sempre personale, ovviamente, ma questo non ci impedisce di farci qualche domanda, dopotutto. I film servono anche a questo pure quando non sono eccelsi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro spata »
[ - ] lascia un commento a alessandro spata »
|
|
d'accordo? |
|
esakki
|
lunedì 28 marzo 2022
|
boh
|
|
|
|
Sia nella scheda che nei commenti del pubblico non si menziona che l'assassino dello sceriffo non e' Ruth ma la piccola Katherine.
Non e' roba da poco...
Ma il film e' stato visto?
|
|
[+] lascia un commento a esakki »
[ - ] lascia un commento a esakki »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
lunedì 31 gennaio 2022
|
un finale troppo prevedibile
|
|
|
|
In The Unforgivable si toglie il trucco e gli occhiali da sole Sandra Bullock, si strappa di dosso il suo bel vestito nero alla Ocean’s 8 per indossare jeans, scarponi e un giaccone di due taglie più grandi. Abbandona il suo eyeliner e il suo mascara nero preferiti e sceglie il make-up acqua e sapone, con le occhiaie ben in vista e un elastico che raccoglie i suoi capelli scuri in una coda bassa. Ben calata nella parte l’attrice premio Oscar che adora cambiare look per scardinare la bellezza celestiale hollywoodiana. Un travestimento che stride, tuttavia, con il finale troppo prevedibile e calcolato di The Unforgivable, nonostante il grande colpo di scena che funge da cornice e accompagna lo stupore su questa storia di eterno amore.
[+]
In The Unforgivable si toglie il trucco e gli occhiali da sole Sandra Bullock, si strappa di dosso il suo bel vestito nero alla Ocean’s 8 per indossare jeans, scarponi e un giaccone di due taglie più grandi. Abbandona il suo eyeliner e il suo mascara nero preferiti e sceglie il make-up acqua e sapone, con le occhiaie ben in vista e un elastico che raccoglie i suoi capelli scuri in una coda bassa. Ben calata nella parte l’attrice premio Oscar che adora cambiare look per scardinare la bellezza celestiale hollywoodiana. Un travestimento che stride, tuttavia, con il finale troppo prevedibile e calcolato di The Unforgivable, nonostante il grande colpo di scena che funge da cornice e accompagna lo stupore su questa storia di eterno amore.
The Unforgivable non è solo la ricerca ossessiva della famiglia. È la costante voglia di non fermarsi, di cercare anche in capo al mondo il sangue del proprio sangue, in una messinscena tenuta in piedi dalla brillante interpretazione di Sandra Bullock che stride, però, con un finale troppo prevedibile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
fabio 3121
|
martedì 14 dicembre 2021
|
il legame tra 2 sorelle
|
|
|
|
il film è ambientato a Seattle e ha come protagonista Ruth Slater (Sandra Bullock) che uscita dal carcere dopo 20 anni per aver ammazzato un poliziotto si trova in regime di libertà vigilata; trova alloggio in un centro di assistenza e ben due lavori, in un centro ittico e come falegname. Essendo i suoi genitori morti, Ruth cerca in tutti i modi di rintracciare la sorella Kate, giovane pianista, che vive ormai con la famiglia affidataria dall'età di 5 anni. Se da un lato un avvocato che vive nella sua vecchia casa le darà un aiuto in tal senso, i genitori affidatari non vorrebbero che le 2 sorelle si rincontrino. A complicare il tutto ci sarà pure il piano vendicativo dei 2 figli del poliziotto ucciso.
[+]
il film è ambientato a Seattle e ha come protagonista Ruth Slater (Sandra Bullock) che uscita dal carcere dopo 20 anni per aver ammazzato un poliziotto si trova in regime di libertà vigilata; trova alloggio in un centro di assistenza e ben due lavori, in un centro ittico e come falegname. Essendo i suoi genitori morti, Ruth cerca in tutti i modi di rintracciare la sorella Kate, giovane pianista, che vive ormai con la famiglia affidataria dall'età di 5 anni. Se da un lato un avvocato che vive nella sua vecchia casa le darà un aiuto in tal senso, i genitori affidatari non vorrebbero che le 2 sorelle si rincontrino. A complicare il tutto ci sarà pure il piano vendicativo dei 2 figli del poliziotto ucciso. La sceneggiatura della pellicola è molto ben strutturata soprattutto nel portare gradualmente lo spettatore a conoscere lo status emotivo e psicologico dei vari protagonisti. Unico appunto è che la prima parte del film essendo troppo piena di flashbacks risulta un pochettino lenta, mentra nella seconda parte la tensione aumenta notevolmente tenendo davvero sulle spine lo spettatore fino all'epilogo finale. In sostanza è un buon film drammatico che sciorina vari temi primo fra tutti la diffidenza verso una persona che è stata in carcere e la sua difficoltà nel reinsersi per riprendere una vita normale. Sandra Bullock, nelle vesti anche di produttrice della pellicola, offre una intensa interpretazione credibile caratterizzata spesso dai suoi sguardi più che dalle parole. Nel complesso un film da vedere, voto: 7/10.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio 3121 »
[ - ] lascia un commento a fabio 3121 »
|
|
d'accordo? |
|
|