Un classico film da rinascita sportiva che aggiunge il dramma familiare in modo più intenso, concentrandosi meno sui ragazzi della squadra e più sul loro allenatore.
Il titolo originale è The way back: un ritorno alla passione per lo sport, alla responsabilità e ad un tentativo di felicità.
Ben Affleck, in una delle sue prove migliori, abbraccia un personaggio imperfetto mostrandone fragilità e limiti, rendendolo autentico.
Un coach a cui non interessa la vittoria, ma allenare una squadra capace di reagire quando gli avversari attaccano.
Un film dai contorni sportivi, certo, ma che parla di famiglia e relazioni, errori e fallimenti, di personaggi ai margini che lottano per risollevare la testa dopo aver incassato troppi canestri in una metafora della vita che passa dal campo da basket.
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Un classico film da rinascita sportiva che aggiunge il dramma familiare in modo più intenso, concentrandosi meno sui ragazzi della squadra e più sul loro allenatore.
Il titolo originale è The way back: un ritorno alla passione per lo sport, alla responsabilità e ad un tentativo di felicità.
Ben Affleck, in una delle sue prove migliori, abbraccia un personaggio imperfetto mostrandone fragilità e limiti, rendendolo autentico.
Un coach a cui non interessa la vittoria, ma allenare una squadra capace di reagire quando gli avversari attaccano.
Un film dai contorni sportivi, certo, ma che parla di famiglia e relazioni, errori e fallimenti, di personaggi ai margini che lottano per risollevare la testa dopo aver incassato troppi canestri in una metafora della vita che passa dal campo da basket.
Un film misurato nella scrittura così come nella regia che non cede mai il passo all’enfasi.
Sport e vita si fondono e, per quei ragazzi, le lezioni imparare allenandosi valgono anche fuori dal perimetro rettangolare.
Tornare a vincere non segue le regole canoniche dei film sportivi in cui la vittoria finale è l’ideale punto di arrivo del racconto e in cui lo sport assume i contorni di una strada salvifica. No, perché al regista interessa altro.
È il racconto della sfera umana il suo vero obiettivo.
L’happy end lascia il posto alla consapevolezza che per il riscatto occorrono fatica e tempo e che la rabbia è un nemico difficile di cui sbarazzarsi.
Una storia intensa in cui lo sport è ancora una volta metafora della voglia di lottare per non arrendersi.
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