Un «Nido di vipere» in cerca di un'impossibile libertà
di Mazzino Montinari Il Manifesto
Una valigia dimenticata nell'armadietto di uno spogliatoio con tanti soldi al suo interno e svariate persone a contendersela. Questa in breve è la traccia di Nido di vipere scritto e diretto da Kim Yong-hoon. Opera prima coreana presentata in numerosi festival (Rotterdam, Busan, Sitges, il Far East di Udine) e premiata da giurie attratte dalla deformazione dei generi, da un cinema che mette insieme noir, azione, dramma sociale e famigliare, commedia, splatter e altro ancora. Una trama non esattamente originale per ribadire in negativo l'essenza della natura umana, prevaricatrice, pronta ad approfittare delle debolezze altrui, ingannatrice e, forse proprio per questo, soggetta essa stessa ad essere vittima del raggiro e della violenza. [...]
di Mazzino Montinari, articolo completo (2960 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 15 settembre 2022