maramaldo
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venerdì 14 ottobre 2022
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quel borsone
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Griffato. Oltre a farci caso se ne poteva fare un caso. Ci provo.
Made in France? Non credo. La Corea, lo sanno i nostri, vanta fior di artigiani provetti nelle repliche degli articoli di lusso. Fin qui, un tocco di colore. Ma ci sono le sigarette anch'esse uscite da una manifattura locale ma di una marca che viene "dall'Occidente". Anch'esse, espressione incontestabile di una invadenza nei consumi, nel gusto e, ci vuole poco, nei costumi e nelle idee dominanti.
Il film calca la mano. Quest'influenza nefasta viene rapportata al popolo del margine, a scampoli di umanità tra i più disperati e abietti. Noir? Direi un buon "tarocco" di noir.
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Griffato. Oltre a farci caso se ne poteva fare un caso. Ci provo.
Made in France? Non credo. La Corea, lo sanno i nostri, vanta fior di artigiani provetti nelle repliche degli articoli di lusso. Fin qui, un tocco di colore. Ma ci sono le sigarette anch'esse uscite da una manifattura locale ma di una marca che viene "dall'Occidente". Anch'esse, espressione incontestabile di una invadenza nei consumi, nel gusto e, ci vuole poco, nei costumi e nelle idee dominanti.
Il film calca la mano. Quest'influenza nefasta viene rapportata al popolo del margine, a scampoli di umanità tra i più disperati e abietti. Noir? Direi un buon "tarocco" di noir. A non saperlo non sembra un'opera prima questa di Kim... e qualcosa (indispensabile l'aggiunta, è uno dei due nomi che più battono là, l'altro è Park). Perizia e precisione nell'addentrarsi in questo mondo infero. Naturalezza, a volte sembra di avvertire un sentore di aglio. Spiccati tutti i caratteri, anche i minori, da attori consumati, spontanei e credibili. Jeon Do-yeon (speriamo esatto), avvincente "capa" Yeon-Hee, intraprendente e decisa, senza cuore ahimè. Anche nelle altre figure femminili si conferma un luogo comune, il glamour delle Coreane. Indimenticabili, i cugini giapponesi ci vanno matti. Ma capta pure simpatia l'ilare capobanda Park Doo-maan (Jeong Man-sik). maschera beota Made in Korea.
P.S. Divagazione oziosa. Il titolo, anzi i titoli. Si parte, da noi, da Viper's Nest, Nest of Vipers. Nido di Vipere, riecheggia Le Noeud di Vipères (Groviglio di vipere) di François Mauriac, perfidie di primo Novecento, borghesi, di persone per bene non di tagliagole senza arte nè parte.
Quanto al titolo internazionale voluto da Kim, non fa cenno a rettili. Contiene una parola chiave, straw, strame, detriti vegetali su cui non si può che razzolare, ruspare se preferite. Ma, allora, gli "artigli" sono zampe di gallina! Si tratta di pollame, animali da cortile si diceva una volta. Chi interpreta questo sminuimento della propria gente? Nelle frange, indifese e depresse, su cui incombe l'ombra malefica dell'Occidente.
Dove volano i rapaci nobili che piombano dall'alto? Le aquile, gli sparvieri, i condor... gli avvoltoi?
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ergo
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venerdì 23 settembre 2022
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bestie che artigliano pagliuzze
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Beasts Clawing at Straws: Capisco che il titolo originale non rendeva o era intraducibile, ma con Nido di Vipere si è banalizzato un po' tutto
E infatti il film è già banale di suo, concettualmente e nelle dinamiche di sceneggiatura. Poco più del solito noir d'acchiappo/fuga, vagamente grottesco, nella lotta eterna tra sfigati e malavitosi per chi è più balordo dietro la stravista borsa col malloppo in circolo. Forse mi son sbagliato io ad aspettarmi qualcosa sul genere di Parasite o Pietà, rimanendo in ambito coreano, ma di fatto si tratta di un filmozzo caruccio che qualsiasi medio regista stellestrisce od europoide avrebbe potuto rappresentare.
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Beasts Clawing at Straws: Capisco che il titolo originale non rendeva o era intraducibile, ma con Nido di Vipere si è banalizzato un po' tutto
E infatti il film è già banale di suo, concettualmente e nelle dinamiche di sceneggiatura. Poco più del solito noir d'acchiappo/fuga, vagamente grottesco, nella lotta eterna tra sfigati e malavitosi per chi è più balordo dietro la stravista borsa col malloppo in circolo. Forse mi son sbagliato io ad aspettarmi qualcosa sul genere di Parasite o Pietà, rimanendo in ambito coreano, ma di fatto si tratta di un filmozzo caruccio che qualsiasi medio regista stellestrisce od europoide avrebbe potuto rappresentare.
Poche idee che spiccano, poca ideantità esotica. Scivola via piacevolmente con leggerezza ma non rimane nulla, comprese le scenografie o la fotografia.
Bravi gli attori nell'insieme, soprattutto a livello femminile, ma anche qui rimane poco.
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rosmersholm
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mercoledì 21 settembre 2022
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ottimo
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Ottimo film. Molto godibile per chi ama il genere. Una sceneggiatura dagli incastri spazio-temporali perfetti, grande regia e recitazione. Una prece per il cinemino italiano.
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