In questo clima di post lockdown, un film 'volutamente agorafobico' ci calza a pennello. Non è il classico film Italiano (e questo è un bene). Senza 'spoilerare' nulla, il protagonista è una sorta di ibrido tra Oblomov e Dalì. Come Oblomov nasconde un evento tragico che lo ha segnato e lo rinchiude nel suo appartamento senza uscire mai. Come Dalì, convive con la sua impotenza che si traduce in un voyerismo 'sofferente'. Film ben diretto e ben interpretato. Bravo il protagonista che rende bene questo estetico disagio della quotidianità. La denuncia verso il web è un contorno. Tutto è centrato sui 'limiti' del protagonista.
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In questo clima di post lockdown, un film 'volutamente agorafobico' ci calza a pennello. Non è il classico film Italiano (e questo è un bene). Senza 'spoilerare' nulla, il protagonista è una sorta di ibrido tra Oblomov e Dalì. Come Oblomov nasconde un evento tragico che lo ha segnato e lo rinchiude nel suo appartamento senza uscire mai. Come Dalì, convive con la sua impotenza che si traduce in un voyerismo 'sofferente'. Film ben diretto e ben interpretato. Bravo il protagonista che rende bene questo estetico disagio della quotidianità. La denuncia verso il web è un contorno. Tutto è centrato sui 'limiti' del protagonista. Sul suo estetico distacco 'dalla vita'. Come per Oblomov ad un certo punto arriva una donna a risvegliare un qualcosa. Il resto lo dovete vedere.
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