flaw54
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martedì 29 ottobre 2019
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un buon film, ma già visto
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Film di sentimenti sulla scia dei road movie tanto cari a Salvatores. Figlio con gravi squilibri, padre inesistente, riconciliazione e pentimento. Tutti elementi già visti, ma valorizzati dalle ottime prove degli attori, soprattutto Santamaria e il giovane sconosciuto, almeno per me, Pranno, i veri protagonisti della storia. La Croazia vista con occhio non turistico appare come il riflesso della problematicità dei rapporti tra i personaggi. Cinematografico, ma per me non chiaro il finale.
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joker91
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martedì 29 ottobre 2019
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film pieno di buoni sentimenti
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Vincent è un ragazzo affetto da autismo ed è stato cresciuto dalla madre Elena e dal suo compagno Mario(padre adottivo),un giorno il vero padre di Vincent(artista squattrinato) decide di farsi vivo e di conoscere il figlio. Intraprendono un lungo viaggio in cui conosceranno e istaureranno un rapporto padre-figlio bellissimo. Il premio oscar Salvatores racconta una storia già vista sul grande schermo mille volte,strappa qualche lacrima ma è la classica pellicola Italiana piena di buoni sentimenti recitata da attori mediocri(su tutti Abatantuono che in un paese normale forse sarebbe riuscito ad avvicinarsi al mondo del teatro e della recitazione solo per pulire i bagni).
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Vincent è un ragazzo affetto da autismo ed è stato cresciuto dalla madre Elena e dal suo compagno Mario(padre adottivo),un giorno il vero padre di Vincent(artista squattrinato) decide di farsi vivo e di conoscere il figlio. Intraprendono un lungo viaggio in cui conosceranno e istaureranno un rapporto padre-figlio bellissimo. Il premio oscar Salvatores racconta una storia già vista sul grande schermo mille volte,strappa qualche lacrima ma è la classica pellicola Italiana piena di buoni sentimenti recitata da attori mediocri(su tutti Abatantuono che in un paese normale forse sarebbe riuscito ad avvicinarsi al mondo del teatro e della recitazione solo per pulire i bagni). Si salva solo Valeria Golino. Film per famiglie
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bettasword
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martedì 29 ottobre 2019
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abbandonarsi alle emozioni
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Gran film, ben scritto, ottimamente diretto e magnificamente interpretato. Se non si ha paura di lasciarsi andare alle emozioni, si potrà vivere un'ora e mezzo sospesi tra sogno e realtà, piangendo, ridendo ed emozionandosi. È un film che fa bene. Visto con la sala piena: una delle rare volte che non ho visto telefoni tirati fuori fugacemente dalle tasche o sentito brusii scomposti. Segno che eravamo tutti dentro il film, respirando ed emozionandoci con Vincent e Willi. Pranno è un attore di una bravura superlativa che ha dato vita a Vincent, un personaggio indimenticabile che rimane vivo nei nostri occhi e nei nostri cuori. Santamaria bravissimo con quelle espressioni tra l'ubriaco e l'indifeso davanti alla vita.
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Gran film, ben scritto, ottimamente diretto e magnificamente interpretato. Se non si ha paura di lasciarsi andare alle emozioni, si potrà vivere un'ora e mezzo sospesi tra sogno e realtà, piangendo, ridendo ed emozionandosi. È un film che fa bene. Visto con la sala piena: una delle rare volte che non ho visto telefoni tirati fuori fugacemente dalle tasche o sentito brusii scomposti. Segno che eravamo tutti dentro il film, respirando ed emozionandoci con Vincent e Willi. Pranno è un attore di una bravura superlativa che ha dato vita a Vincent, un personaggio indimenticabile che rimane vivo nei nostri occhi e nei nostri cuori. Santamaria bravissimo con quelle espressioni tra l'ubriaco e l'indifeso davanti alla vita. La Golino fa un monologo strepitoso, interpretato ai massimi livelli. Abatantuono è rassicurante, tenero, spiazzante. Vorremmo essere tutti abbracciati da lui. E su tutti, un grande direttore d'orchestra: Salvatores.
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stefania
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martedì 29 ottobre 2019
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la diversità che ci regala tanti auguri
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Cast superlativo senza eccezioni . Film molto poetico . Si esce con la voglia di parlarne con tutti e con una grande serenità interiore
Eccellente il ragazzo che ricorda Dustin Hoffman in Rainman. Complimenti a Salvatores! Un bellissimo film
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xoting
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lunedì 28 ottobre 2019
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un grande maestro, un grande tema, un grande film
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Se il giorno dopo ti svegli sentendo che le emozioni che ti ha dato la pellicola ti scorrono dentro, la magia del cinema si è realizzata. Trattare cosa può avere dentro un ragazzo con problemi mentali è una sfida di grande difficoltà. Raccontare il suo mondo fantasioso che cozza contro le convenzioni comportamentali dei normodotati, o almeno che credono di esserlo, è far venir fuori la sua esuberanti ripetitive irrefrenabili pulsioni senza per questo farcelo compatire. Nell’apparente mondo strampalato del protagonista (un giovane Giulio Pranno avviato a fulgida carriera), il desiderio di scoprire un padre vero, è netto e senza mezzi termini rimanendo tuttavia incompreso.
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Se il giorno dopo ti svegli sentendo che le emozioni che ti ha dato la pellicola ti scorrono dentro, la magia del cinema si è realizzata. Trattare cosa può avere dentro un ragazzo con problemi mentali è una sfida di grande difficoltà. Raccontare il suo mondo fantasioso che cozza contro le convenzioni comportamentali dei normodotati, o almeno che credono di esserlo, è far venir fuori la sua esuberanti ripetitive irrefrenabili pulsioni senza per questo farcelo compatire. Nell’apparente mondo strampalato del protagonista (un giovane Giulio Pranno avviato a fulgida carriera), il desiderio di scoprire un padre vero, è netto e senza mezzi termini rimanendo tuttavia incompreso. Quasi folle la scena della merda nella doccia ma così viene chiamato il suo naturale genitore del quale ha solo sentito parlare, per altro malissimo, mentre, invece, ne condivide i geni.
Padre, quello vero, precario in tutto e perseguitato dalla sfortuna, trova un pezzo di se nell’adolescente problematico ma col quale stabilisce quel piano comunicativo che istituti specializzati non hanno saputo trovare. I due mondi si incontrano ma non scontrano. Questa la chiave della felicità possibile. Una nuova nascita, poi dal fondo della piscina, ad opera della madre nuotatrice che lo riporta ad una vita ormai nuova nella quale pure lei si specchia. Quel nucleo di famiglia, dalla quale si è voluti fuggire, sembra spuntare come una boa lanciata dagli abissi perché è la molla forte cui, in fondo, siamo richiamati tutti. E a volte in modo assolutamente…pazzesco.
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domenica 27 ottobre 2019
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salvatores rimane un grande regista
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Il film è costruito con un ottimo timing scorre e tiene in sospeso con ventagli di sviluppi e approfondimenti che vengono compiuti dalla immaginazione dello spettatore. Unica pecca a mio parere è il finale che lascia un’amarezza sospesa e poco comprensibile. Il film è comunque molto interessante e splendidamente recitato dal cast che non si esime dalla profondità dei risvolti psicologici, pur senza risultare noioso
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frankmoovie
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domenica 27 ottobre 2019
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storia vera, film meno ...
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Gabriele Salvatores è, come sappiamo, un "grande" del cinema ed è naturale che andando a vedere un suo film le aspettative sono tante. La trama, da una storia vera: un padre, un po' strano, che per anni non ha conosciuto il proprio figlio, nato autistico, lo trova e con lui crea un viaggio che, kilometro dopo kilometro li unisce e fa crescere l'affetto tra loro, senza remore verso la mamma, un po' strana, e il padre adottivo , un po' strano. Tra madre e figlio, problemi di intesa, tra madre e padre, un amore fallito e odio accumulato negli anni, tra padre adottivo e figlio, un affetto profondo di scherzi e sintonia, tra padre e padre adottivo, un rapporto troppo semplice per essere reale.
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Gabriele Salvatores è, come sappiamo, un "grande" del cinema ed è naturale che andando a vedere un suo film le aspettative sono tante. La trama, da una storia vera: un padre, un po' strano, che per anni non ha conosciuto il proprio figlio, nato autistico, lo trova e con lui crea un viaggio che, kilometro dopo kilometro li unisce e fa crescere l'affetto tra loro, senza remore verso la mamma, un po' strana, e il padre adottivo , un po' strano. Tra madre e figlio, problemi di intesa, tra madre e padre, un amore fallito e odio accumulato negli anni, tra padre adottivo e figlio, un affetto profondo di scherzi e sintonia, tra padre e padre adottivo, un rapporto troppo semplice per essere reale. Sembra che il film sia stato costruito sulla disabilità del ragazzo per dar sfogo agli spazi e ai colori amati da Salvatores, con sfondi di Slovenia e Croazia incantevoli, colonna sonora che "attira" con canzoni famose (da Vincent a Volare ...), senza approfondire aspetti problematici ma facendo apparire tutto facilmente risolvibile. E' anche vero che film sull'autismo ne hanno fatti tanti e forse, Salvatores e sceneggiatori hanno fatto una scelta più "leggera" proprio per questo motivo, puntando sulla positività di tante scoperte della vita: viaggi, amore, affetti .... Bravi gli attori scelti con attenzione: Claudio Santamaria dall'umore variabile e ottimo interprete di Domenico Modugno, Valeria Golino nervosa e misteriosa, Diego Abatantuono con la sua figura di filosofo umorista e il veramente al di sopra di tutti il giovane debuttante Giulio Pranno che, certamente è stato ben guidato da Salvatores, ma ha doti di vero attore e promettente futuro. Da ricordare la frase: "La fortuna non è un diritto ... è un colpo di culo". In definitiva, un buon film con qualche attesa non soddisfatta.
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raffaella
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domenica 27 ottobre 2019
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si può fare di più
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Un film che non ti annoia, i. Il film rimane in piedi per la musica e la golino e abbantantuono bravi nel recitare. Il ragazzo non mi ha convinto. La trama inverosimile contradditoria. Peccato, poteva essere decisamente un bel film.il mio voto é cinque..
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angela61
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sabato 26 ottobre 2019
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l
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La protagonista del film è innanzitutto la canzone ..non a caso il ragazzo viene chiamato Vincent dalla canzone che questo padre squinternato dedicò alla ragazza di allora.
l altro grande interprete è il paesaggio lunare della costa dalmata ( ci sia concessa la reminiscenza visto il Modugno della Dalmazia).
per il resto, sia la storia che i personaggi non paiono molto credibili.
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micky49
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sabato 26 ottobre 2019
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anche questa volta salvatores ok
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Premetto che Salvatores mi piace molto, trovo i soggetti dei suoi non banali. Anche in questo caso trovo che ha diretto il film in modo godibile. Certo il ruolo della Golina e di Abantantuono risultano un pò troppo marginali, non so, forse potevano essere un pò più marcati. Santamaria ok mentre direi eccezionale il ragazzo. nel complesso il film è piu che buono, senz'altro da vedere
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