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Regis Roinsard cura la regia e la sceneggiatura di questa pellicola prodotta in Francia. Ambientata in ambito letterario e soprattutto editoriale , con le leggi contemporanee improntate sulle spietate regole del business, narra di una vicenda molto originale e ben orchestrata, tanto dal protagonista che dai comprimari. Uno scrittore di fama internazionale, Oscar Braque, ha ultimato Dedalus, prezioso gioiello incastonato nel percorso della sua produzione editoriale; il curatore, un agguerrito e attento L.Wilson, convoca nove traduttori, considerati i migliori sul mercato, per tradurlo nelle rispettive lingue madri. Costoro, per ragioni di sicurezza e di privacy, verranno rinchiusi in un bunker a prova di intrusione, privati di ogni collegamento con l'esterno e costretti a turni di lavoro massacranti. Si inziano a definire, con tagliente meticolosità, le personalità dei presenti e si spargono frammeti del loro passato. In questo isolamento , apparentemente perfetto, inizia ad incepparsi l'ingranaggio; qualcuno pubblica le prime venti pagine del romanzo su internet, ricattando l'editore e chiedendo somme sempre più alte, alzando di volta in volta la posta. La vicenda diventa sempre più complicata; chi è la talpa? Dove si nasconde? Si annida tra i traduttori? Si instaura un clima di reciproca diffidenza, ma è solo l'inizio. Si arriva al tutti contro tutti, nessuno più si fida degli altri. Ma soprattutto, esiste Oscar Braque, visto che non si mostra mai in pubblico? La vicenda è molto complessa e riserva un gran numero di sorprese ed intrighi degni della miglior tradizione del giallo. Nulla è come sembra e l'apparenza inganna...
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