Tutto sommato, "Lucania" è un film godibile, soprattutto per le ambientazioni. La storia in sè è un già visto ma anche un sempreverde, il tema dei signorotti feudali di paese che sfruttano e terrorizzano gli indigeni, costringendoli alla ribellione o alla fuga.
Ciò che però dà un tono un pò ridicolo a questo film è il titolo, se paragonato agli interpreti. Cioè mi fate un film chiamato "Lucania" (con tanto di recensione poetica -un film che parla della sua terra e della sua gente-), e poi l'unico personaggio rilevante locale è il contadino, ben interpretato da Giovanni Capalbo? La figlia è muta e pazienza.
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Tutto sommato, "Lucania" è un film godibile, soprattutto per le ambientazioni. La storia in sè è un già visto ma anche un sempreverde, il tema dei signorotti feudali di paese che sfruttano e terrorizzano gli indigeni, costringendoli alla ribellione o alla fuga.
Ciò che però dà un tono un pò ridicolo a questo film è il titolo, se paragonato agli interpreti. Cioè mi fate un film chiamato "Lucania" (con tanto di recensione poetica -un film che parla della sua terra e della sua gente-), e poi l'unico personaggio rilevante locale è il contadino, ben interpretato da Giovanni Capalbo? La figlia è muta e pazienza. La moglie defunta che ritorna come fantasma ha un evidente accento slavo-germanico e parla della "sua terra quand'era giovane". Il faccendiere del boss locale è uno stramilanese (l'ottimo Delbono), che non fa nulla per celare la sua cadenza lombarda. Con tanto di furgoncino targato MI (!!!) E l'amico (locale) che dovrebbe aiutare il povero contadino in fuga invece è slavo, ed anch'egli parla con perfetta cadenza serbo-croata nel suo vigneto, che evidentemente possiede da generazioni nella "sua " Lucania (!!!). Tutto ciò significa prendere in giro il tema del locale, della "nostra terra", delle origini. La prossima volta chiamatelo "Grand hotel excelsior" che è meglio.
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