L'urgenza di raccontare la propria terra diventa un'occasione straordinaria di riscoperta. Recensione di Giancarlo Zappoli, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Lucania. È qui che vivono Rocco e Lucia, un padre severo, legato alla terra come un albero, e una ragazza selvatica, muta dalla morte della madre, che ha il dono di sentirne l'anima. Un giorno Rocco respinge l'offerta di un uomo che gli offre di seppellire materiali tossici nella propria terra in cambio di denaro e, scopertosi in pericolo, fugge per mettere in salvo la figlia.
La grande esperienza di documentarista di Roccati si mette qui al servizio del suo secondo film di cosiddetta 'finzione'.
Cosiddetta perché in realtà l'urgenza che ha spinto tutti a mettere non solo terra, sangue e magia ma anche l'anima in quest'opera nasce dall'esigenza di Giovanni Capalbo di raccontare la propria terra e di offrire l'occasione di una straordinaria immersione nello spirito di una terra a rischio.
In occasione dell'uscita al cinema di Lucania - Terra sangue e magia, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli.