La protagonista è una ebrea polacca che non deve aver avuto un passato facile in un Paese cattolico e sottoposto a un regime comunista. Ha scelto di vivere con il marito italiano tra le colline della Toscana, in un casolare poco distante da Volterra, dove è andata a trovarla la figlia con i due nipotini. È diventata una poetessa famosa: ha vinto di recente il Premio Nobel. Intellettuale e anticonformista, non ama le regole e tende a non rispettarle, nemmeno quelle del tatto. Più vicina ai settanta che ai sessanta, ha un giovane amante extracomunitario col quale non esita a mostrarsi pubblicamente.
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La protagonista è una ebrea polacca che non deve aver avuto un passato facile in un Paese cattolico e sottoposto a un regime comunista. Ha scelto di vivere con il marito italiano tra le colline della Toscana, in un casolare poco distante da Volterra, dove è andata a trovarla la figlia con i due nipotini. È diventata una poetessa famosa: ha vinto di recente il Premio Nobel. Intellettuale e anticonformista, non ama le regole e tende a non rispettarle, nemmeno quelle del tatto. Più vicina ai settanta che ai sessanta, ha un giovane amante extracomunitario col quale non esita a mostrarsi pubblicamente. Quando il Comune decide di assegnarle un premio, si reca alla serata in suo onore e prendendo la parola, fa un discorso antioccidentale, ed essendo all’indomani di un gravissimo attentato avvenuto a Roma, definisce l’atto terroristico: “un’opera d’arte”, dichiarando anche di rifiutare il premio. Si stupirà poi delle inevitabili conseguenze delle sue parole.
Accolto ibridamente dalla critica, il film è decisamente buono, scorre piacevolmente alternando dialoghi interessanti con una bella fotografia, e ha anche il merito di rendere omaggio a un grande, negletto poeta come Ezra Pound. Se proprio volessimo leggerci un “messaggio”, questo non sarebbe di certo il trito elogio al coraggio di una donna che ha deciso di essere se stessa. Al contrario il film ci mostra come ognuno di noi, in quanto inserito nel mondo, deve essere consapevole del fatto che tutto ciò che fa o dice, avrà ineluttabilmente un effetto sugli altri e su noi stessi; semplicemnte assurda è la pretesa di vivere come si vuole, di ritenersi al di sopra o al di fuori.
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