kyotrix
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mercoledì 16 gennaio 2019
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carino
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Nulla di nuovo o speciale, ma si lascia guardare con un pò di souspance. Questo è uno spinoff della saga, consigliato quindi aver visto prima i 2 The Conjuring, ma soprattutto il secondo The conjuring- Il caso Ebfield, visto che questo film spiega da dove è venuto quel demone.
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sara
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venerdì 11 gennaio 2019
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rediculess
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Bellissimo...mai riso così tanto in vita mia!!!
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leri
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mercoledì 3 ottobre 2018
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dio (non) finisce qui
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Bel film, affascinante la regia, perfetti i protagonisti, inquietante l'ambientazione. Consigliato
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dahlia
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lunedì 1 ottobre 2018
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vade retro
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Che dire di questo "The nun"... un cocktail di luoghi comuni dell'horror odierno ormai triti e ritriti, condito da un'eccessiva dose di jump scares ed effetti speciali. Si tratta di un prodotto pensato per il grande pubblico e per vendere. È palese che il film non prenda se stesso sul serio, certe battute leggere e fuori contesto danno l'idea di assistere ad una parodia. Le atmosfere sono apprezzabili, peccato che questo film contribuisca solo a ribadire degli stereotipi che non fanno bene al genere horror, ormai sempre più conformista.
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domenica 30 settembre 2018
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agghiacciante.
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Di sicuro tra i peggiori film horror che io abbia mai visto. La “paura” del film si basa solamente su una sequela di jumpscare tutti uguali e molto scontati. Una sceneggiatura ed una scrittura dei dialoghi pessima, trama e caratterizzazione dei personaggi inesistente e senza spessore, recitazione veramente mediocre e con un doppiaggio in italiano terribile. Peccato che è collegato (essendo un prequel) a The Conjuring, che fu a mio parere mille volte meglio di questa spazzatura. Che delusione.
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carloalberto
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martedì 25 settembre 2018
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dracula versus satana
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La sceneggiatura di The Nun, scritta da James Wan, già regista di The Conjuring 1 e 2, presentato nella scena iniziale come uno spin-off di Conjuring 2-Il caso Enfield, attinge a piene mani al Dracula di Bram Stoker e ai suoi primi adattamenti cinematografici, soprattutto per l’ambientazione in una Romania primitiva e transilvanica. Il risultato di questa scelta di scrittura è una commistione di differenti generi horror, un ibrido innaturale generato dall’unione del filone delle possessioni demoniache, a partire dal capostipite L’Esorcista, con il filone vampiresco del conte Dracula, agli inizi interpretato magistralmente da Bela Lugosi e da Christopher Lee, nelle ormai storiche trasposizioni cinematografiche negli anni ’60 del secolo scorso.
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La sceneggiatura di The Nun, scritta da James Wan, già regista di The Conjuring 1 e 2, presentato nella scena iniziale come uno spin-off di Conjuring 2-Il caso Enfield, attinge a piene mani al Dracula di Bram Stoker e ai suoi primi adattamenti cinematografici, soprattutto per l’ambientazione in una Romania primitiva e transilvanica. Il risultato di questa scelta di scrittura è una commistione di differenti generi horror, un ibrido innaturale generato dall’unione del filone delle possessioni demoniache, a partire dal capostipite L’Esorcista, con il filone vampiresco del conte Dracula, agli inizi interpretato magistralmente da Bela Lugosi e da Christopher Lee, nelle ormai storiche trasposizioni cinematografiche negli anni ’60 del secolo scorso. E’ un assemblaggio artificioso e non riuscito, come invece è accaduto per il genere fantascientifico con il felice connubio delle saghe di Alien e di Predator, in quanto si limita ad inserire una vicenda di possessione demoniaca in un contesto ambientale diverso da quello usuale e con una scenografia differente, ovvero in un’antica e tenebrosa dimora medioevale nella brumosa transilvania immaginata da Stoker. Gli abitanti di un paesello rurale, con atmosfere e dialoghi che ricordano vagamente quelli del "Frankenstein junior" di Mel Brooks, vivono nel terrore, condizionati dalla presenza incombente, misteriosa e malefica di un’abbazia di monache di clausura annessa a un castello draculesco, quando arrivano i nostri eroi, un prete esorcista, impersonato da Demián Bichir Nájera e una novizia, Taissa Farmiga, inviati da alti prelati del Vaticano per sconfiggere il male. I due religiosi, con l’aiuto di un immigrato australiano, interpretato dall’attore francese Jonas Bloquet, nel film soprannominato “il francese”, evviva la fantasia, che non si sa bene perché si sia voluto trasferire in quel posto, è il caso di dire, abbandonato da Dio, inizieranno la battaglia contro il demone, che ama scorrazzare nei lugubri e bui corridoi dell’abbazia travestito da suora. Ma, sorprendentemente, quando il demone si scopre il volto, nascosto dalla tonaca, risulta rassomigliare in modo impressionante, con effetto di ridicolo e di paradossale, a Christopher Lee truccato da donna. Cast e produzione internazionale per un filmetto commerciale senza pretese, confezionato per un pubblico globalizzato di giovani buongustai del genere Horror, piuttosto amanti degli scary movies, che, purtroppo, non hanno mai visto al cinema il grande Christopher Lee.
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[+] godibile ma diseguale spin-off di 'the conjuring"
(di antoniomontefalcone)
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elpiezo
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lunedì 24 settembre 2018
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mistico e suggestivo!!!
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Un misterioso suicidio all'interno di un’abbazia rumena conduce un esperto padre e una giovane novizia ad indagare tra le mura del sinistro convento per affrontare forze oscure e maligne.
Pregevole spin off della celebre saga The Conjuring, il film rispolvera il datato filone dell’horror gotico ecclesiastico. Pur contenuto da un ritmo sostanzialmente uniforme, il prodotto eccelle sia per atmosfera e narrazione, sia per la maniacale cura del particolare, punto di forza dell’intera fortunata serie.
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ilcinefilo
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lunedì 24 settembre 2018
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"finit hic deo!"dio finisce qui...anche il cinema.
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Quando si dice "toccare il fondo"...bene, è stato toccato, anzi raschiato, schiantato e sfracellato: l'ultimo, disastroso, film della saga(iniziata nel 2013 con the Conjuring di James Wan)e distribuito, ancora una volta, dalla Warner bros. pare stia macinando milioni e milioni di incassi sia negli Stati Uniti che altrove...bene, mai tali incassi furono più ingiustificati di questi.
Interessante(e inquietante)constatare come il film horror più brutto, ridicolo e inutile degli ultimi anni si accinga però ad essere tra quelli che hanno fatto più incassi in assoluto.
Prima di the NUN era stata quella porcheria di IT, diretto da Andy Muschietti, a battere tutti i record d'incasso della storia del cinema horror.
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Quando si dice "toccare il fondo"...bene, è stato toccato, anzi raschiato, schiantato e sfracellato: l'ultimo, disastroso, film della saga(iniziata nel 2013 con the Conjuring di James Wan)e distribuito, ancora una volta, dalla Warner bros. pare stia macinando milioni e milioni di incassi sia negli Stati Uniti che altrove...bene, mai tali incassi furono più ingiustificati di questi.
Interessante(e inquietante)constatare come il film horror più brutto, ridicolo e inutile degli ultimi anni si accinga però ad essere tra quelli che hanno fatto più incassi in assoluto.
Prima di the NUN era stata quella porcheria di IT, diretto da Andy Muschietti, a battere tutti i record d'incasso della storia del cinema horror...già allora avevo rilevato una grossa stonatura tra quella che è l'effettiva qualità dell'opera che ci viene propinata e i gusti del pubblico americano(e non solo!)abituato a ingoiare le peggiori nefandezze alla modica cifra di qualche becero jumpscare da quattro soldi infilato qua e là...ma facciamo un piccolo passo indietro: forse non tutti lo sanno, ma le prime avvisaglie della realizzazione di questo schifo erano già presenti nel finale di Annabelle 2, in fondo ai titoli di coda(ammesso che qualcuno abbia avuto la pazienza di arrivarci)dove ci veniva regalata, in anteprima, un immagine dei corridoi dell'abbazia in Romania con annesso Valak che si muove in direzione del pubblico in sala...inutilmente, visto e considerato che per buoni tre quarti se n'erano già andati via.
Detto questo, passiamo al film...in realtà, è tutto molto semplice: non funziona niente, a cominciare proprio dal cast: fatta eccezione per una convincente Taissa Farmiga tutti gli altri sembrano essere finiti sul set per puro caso(soprattutto Damian Bichir, il messicano di Hateful Eight)e danno continuamante l'impressione di non credere a una ceppa di quello che stanno dicendo e, anzi, ho avuto la sensazione che una o due delle attrici che interpretano le altre suore fossero sul punto di scoppiare a ridere per le stronzate che, stando al copione, erano costrette a dire.
Un altro drammatico problema sono i jumpscare, di ripugnante prevedibilità oltre che terribilmente mal girati...una tacca al di sotto perfino di quelli del dittico di Annabelle, già di per se scialbi e ridicoli.
Sono riusciti a realizzare qualcosa che è peggio di qualsiasi mia più nera aspettativa, un disastro su tutta la linea...e più il film va avanti più la mediocrità, la scialberia e il pressapochismo avanzano senza pietà, radendo al suolo tutta la residua credibilità che era rimasta a livello di sceneggiatura.
Damian Bichir è imbalsmato nelle stesse due espressioni, anche quando Valak il blasfemo lo ha spedito dentro la tomba per poi seppellirlo vivo insieme alla cordicella per tirare il campanello.
Assolutamente ridicolo il fatto che sorella Irene, raggiunto il cimitero, ci metta all'incirca un nanosecondo per trovare la tomba dove è stato spedito padre Burke...soprattutto considerato il tentativo di Valak di depistare la suora facendo suonare tutte le campanelle all'unisono, acciocché fosse impossibile per lei comprendere dove fosse sepolto.
Il potere della Fede, tuttavia, la indirizza immediatamente nel posto giusto e lo libera...bene, quale sarà la ripercussione psicologica che questo evento avrà su padre Burke? assolutamente niente: il giorno dopo sarà come se niente fosse accaduto e se ne andrà in giro per l'abbazia con una tranquillità che definire incomprensibile e demenziale sarebbe un eufemismo.
Personaggi stupidi e incoscienti che si muovono in un contesto idiota non sono niente se paragonati al finale: dove il film smette improvvisamente di essere un horror(ammesso che lo sia mai stato, intendiamoci)e si trasforma in un maldestro action movie di terza categoria sulla scia, ad esempio, di roba come indiana Jones e il regno dei teschi di cristallo.
L'unico risultato di questa sciagurata scelta è l'inevitabile e ulteriore disfacimento d'una sceneggiatura già ignobilmente compromessa da un accozzaglia di dialoghi da cerebrolesi e apparizioni spettrali che, ormai, non spaventerebbero nemmeno un bambino di sei anni...l'abuso di effetti speciali in CGI, poi, assesta a questa merda il colpo di grazia: la computer grafica straborda oltre misura e il film non esiste più: tutto quello che rimane è un bruttissimo videogioco di seconda mano che non accetterebbero nemmeno i fan più sfegatati della prima playstation.
La suora che sputa il sangue il Gesù in faccia a Valak, poi, rimarrà per sempre negli annali come una delle trovate più involontariamente comiche e imbecilli che siano mai esistite sulla faccia della terra da quando è stato inventato il cinema.
Altra scena che mi ha fatto crepare dalle risate, oltre a quella sopra citata, è anche la parte in cui le suore si radunano in coro, tutte quante, a pregare per tentare di scacciare via il demone...non so perché mi sia venuta in mente, in quel momento, la storiella che Uma Thurman racconta a John Travolta in Pulp Fiction, circa la serie tv(subito interrotta)che avrebbe voluto interpretare; quella in cui lei e la sua banda si fanno chiamare"volpi forza 5" mentre a me è venuto in mente un titoletto del tipo: "suore forza 5" ma soprassediamo, che è meglio.
In conclusione: una delle operazioni commerciali più forzate, meschine, inutili, fredde e senz'anima che abbia visto nella mia intera vita.
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newalessiomarta
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lunedì 24 settembre 2018
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mi l'aspettavo molto meglio
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Jumpscares inutili e prevedibili, buchi nella trama e personaggi trasparenti. Però c'è da ammettere che il finale contiene un bel colpo di scena.
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rena77
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lunedì 24 settembre 2018
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the non
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Che il cinema horror sia in crisi, non è più una sorpresa e nemmeno una notizia, è un mero dato di fatto. La scenografia di questo the Nun è banale, a tratti stereotipata al classico più classico prete/esorcismo che ha stancato anche i bambini. Qualche scena regala il classico "salto" sulla poltrona, ma non basta a farne un bel film horror. Tutto ciò per non parlare della suora "maledetta" un incrocio tra Marilyn Manson e un fumetto.. insomma non spaventa... Avrebbero dovuto chiamarlo THE NON nel senso di NON andatatelo a vedere, NON c'era nessuna necessità di fare un film del genere se non cavalcare commercialmente il successo del primo The Conjuring.
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