ciolo
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mercoledì 5 febbraio 2025
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tra macchietta e caricatura...
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L'idea, copiata dal film tedesco Lui è Tornato, avrebbe potuto essere sviluppata molto meglio!, Poca Satira e attori cani ci mettono il resto... film trascurabile che non lascerà il segno!....
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wearenot
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domenica 11 dicembre 2022
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dov''è la patria!?
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Chissà davvero cosa accadrebbe se tornasse...cosa penserebbe e direbbe. Di certo alcune reazioni del film sono centrate e vere. Il Duce troverebbe un Italia senza identità, che ha perso la speranza, "...con la testa china a fissare lo schermo di un telefono, in uno stato di coma perenne, depressivo, .... senza sogni, in balia dei media sociali, che vi rendono soli, invidiosi e pieni di rancore".
Ad ogni modo il film non decolla e perde, rimanendo ancorato al film di David Wnendt, perdendo di originalità e di credibilità, tentando di incastrare il copione tedesco all'adattatura italiana.
Non sarebbe piaciuto a Montanelli, questo film che rimane acerbo che va facilmente a rifugiarsi nella comoda moralità, anziché districarsi nella costruzione politica.
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Chissà davvero cosa accadrebbe se tornasse...cosa penserebbe e direbbe. Di certo alcune reazioni del film sono centrate e vere. Il Duce troverebbe un Italia senza identità, che ha perso la speranza, "...con la testa china a fissare lo schermo di un telefono, in uno stato di coma perenne, depressivo, .... senza sogni, in balia dei media sociali, che vi rendono soli, invidiosi e pieni di rancore".
Ad ogni modo il film non decolla e perde, rimanendo ancorato al film di David Wnendt, perdendo di originalità e di credibilità, tentando di incastrare il copione tedesco all'adattatura italiana.
Non sarebbe piaciuto a Montanelli, questo film che rimane acerbo che va facilmente a rifugiarsi nella comoda moralità, anziché districarsi nella costruzione politica. Un vero peccato perché si é persa un'ottima occasione.
Il Fascismo ha dato e tolto all'Italia. Oggi come allora l'Europa delle grandi democrazie è un'azzuffaglia di incompetenti, incapaci di una qualsivoglia visione a lungo termine. Allora l'embargo del carbone e di altre materie prime al Bel Paese pose le basi per l'Asse Roma Berlino, cosi come oggi la mancanza di polso evita di guidare il continente verso scelte chiare e determinanti.
Queste grandi democrazie sono state abili a fare la voce grossa in Africa e in Asia creando disastri sociali, povertà e guerra ben peggiori, che hanno i loro effetti ancora oggi.
Mi chiedo con quale coraggio possano additare ancora all'Italia ed al suo passato.
Citando il film "Sono morto per assolvere l'intero popolo italiano che altrimenti sarebbe stato chiamato per assumersi le proprie responsabilità"
"La democrazia è un cadavere in putrefazione. Chi sono i buoni? Chi sono i cattivi?" "Dov'è la Patria!?"
Una domanda, l'ultima che urla e fa male. Dov'è la Patria?
Dilaniata da attentati, da partiti politici che cercano di smembrarla, svenduta a multinazionali straniere nelle sue eccellenze, umiliata da corruzione e povertà, stuprata dalle prepotenze mafiose, accoltellata al cuore da preti pederasti.
Tutti la fanno franca.
Lo Stato è un vecchio impotente incapace di esercitare i suoi poteri. Incapace di usarli per il bene della nazione ma abile ad abusarne per dare a chi già ha.
Dove sono le grandi opere? Dov'è lo sviluppo? Dove sono i movimenti culturali? Dov'è l'amor proprio?
Non voglio dilungarmi oltyre ma questo è un film politico.
Avrebbe dovuto girare il coltello nella piaga e invece fa esattamente quello che viene descritto all'interno del film: fa ridere (non troppo) perchè il popolo ha bisogno di ridere quando la crisi si fa sentire...
E ridiamo!!!!!!! Tanto è meglio nascondere la testa sotto la sabbia!!! No? Ridiamo...ridiamo...
Io rivoglio la mia Patria!
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arthurp.
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mercoledì 2 dicembre 2020
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un film che cerca di essere qualcosa che non è
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Un film godibile, che intrattiene con la sua comicità per quell' ora e mezza, anche se a volte altalenante sul demenziale. Tuttavia cerca di discostarsi dal solo genere comico , cercando di portare a riflettere lo spettatore e ponendosi come più impegnato di quanto realmente sia.
Il film si dimostra una copia identica di "Lui è tornato", film di produzione tedesca uscita 3 anni prima, copiando le scene e in linea di massima anche i dialoghi, senza tuttavia considerare le differenze reali e storiche di pensiero e cultura dei due persnaggi.
Per chi , come me, potrebbe guardare il film con un occhio un po' più critico dal punto di vista storico, non potrà non notare che quello del film , non è Mussolini, bensì Adolf Hitler con le sembianze del Duce e probabilmente se si fosse provato a discostarsi dal film originale e fare qualche ricerca sul personaggio e aggiungere un pizzico di originalità il film sarebbe potuto risultare migliore.
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Un film godibile, che intrattiene con la sua comicità per quell' ora e mezza, anche se a volte altalenante sul demenziale. Tuttavia cerca di discostarsi dal solo genere comico , cercando di portare a riflettere lo spettatore e ponendosi come più impegnato di quanto realmente sia.
Il film si dimostra una copia identica di "Lui è tornato", film di produzione tedesca uscita 3 anni prima, copiando le scene e in linea di massima anche i dialoghi, senza tuttavia considerare le differenze reali e storiche di pensiero e cultura dei due persnaggi.
Per chi , come me, potrebbe guardare il film con un occhio un po' più critico dal punto di vista storico, non potrà non notare che quello del film , non è Mussolini, bensì Adolf Hitler con le sembianze del Duce e probabilmente se si fosse provato a discostarsi dal film originale e fare qualche ricerca sul personaggio e aggiungere un pizzico di originalità il film sarebbe potuto risultare migliore.
Per chi invece dovesse guardare il film, senza pretese e cura per l' accuratezza storica, potrebbe certamente godere maggiormente la visione del film.
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felicity
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lunedì 20 gennaio 2020
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una riflessione sul ruolo dei media
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La struttura classica è quella della commedia all’italiana, che mira a divertire attraverso un’incisiva critica dei costumi. Portavoce di tale critica è, per buona parte del film, Mussolini stesso: "Eravate un popolo di analfabeti, dopo 80 anni torno e vi ritrovo un popolo di analfabeti"; "L’Italiano non ha mai voluto pagare le tasse"; "Gli Italiani hanno cambiato 63 governi in 70 anni"; e oltre, denunciando l’abuso dei social media, la corruzione dilagante, la moda insulsa dei programmi di cucina.
"Sono tornato" propone una riflessione sul ruolo dei media, il loro uso e la loro percezione nella società contemporanea, con particolare riguardo alla coscienza degli Italiani, che il difetto di memoria storica e un crescente malessere sociale hanno condotto pericolosamente sull’orlo di una deriva neofascista.
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La struttura classica è quella della commedia all’italiana, che mira a divertire attraverso un’incisiva critica dei costumi. Portavoce di tale critica è, per buona parte del film, Mussolini stesso: "Eravate un popolo di analfabeti, dopo 80 anni torno e vi ritrovo un popolo di analfabeti"; "L’Italiano non ha mai voluto pagare le tasse"; "Gli Italiani hanno cambiato 63 governi in 70 anni"; e oltre, denunciando l’abuso dei social media, la corruzione dilagante, la moda insulsa dei programmi di cucina.
"Sono tornato" propone una riflessione sul ruolo dei media, il loro uso e la loro percezione nella società contemporanea, con particolare riguardo alla coscienza degli Italiani, che il difetto di memoria storica e un crescente malessere sociale hanno condotto pericolosamente sull’orlo di una deriva neofascista. Non a caso, nel finale campeggia un'inquietante (ma significativa) citazione del Duce: "Io non ho creato il fascismo, l’ho tratto dall’inconscio degli Italiani".
"Sono tornato" strappa comunque più di una risata e offre buoni spunti di riflessione, anche se la scelta di presentare gli attuali leader politici (Berlusconi, Grillo, Renzi, Salvini) come "teatranti"ed emuli del Duce premia la prospettiva qualunquista che intendeva scongiurare.
La risposta alla domanda iniziale è chiara: il fascismo, inteso come tendenza all’emarginazione del diverso e ricorso alla violenza sistematica, è un virus che può ripresentarsi in ogni momento e in varie forme. L'antidoto, suggerisce Miniero, è il pensiero critico, requisito virtuoso di ogni sana democrazia. In fondo, una delle scene iniziali ci avverte che (per fortuna) non esiste una seconda opportunità per Mussolini, però "esiste la possibilità di fare due volte lo stesso errore".
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parsifal
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venerdì 24 maggio 2019
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passato e presente
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Riproposizione di un film tedesco del 2015 " Lui è tornato" in cui si ipotizza il ritorno di A.Hitler, scritto e diretto da L. Miniero con la collaborazione di N.Guaglianone ,u inizia in maniera piuttosto originale; Benito Mussolini si materializza , in virtù di un probabile prodigio spazio-temporale, di fronte alla Porta Alchemica a Roma. Viene ripreso da un regista documentarista Canaletti (F.Matano) che stava portando a termine l'ennesimo tentativo di emergere , realizzando un documentario sull'integrazione degli immigrati in Italia. Si prospetta dunque l'equivoco fondamentale che sarà in cardine dell'intera vicenda; Il duce si presenta con la sua reale identità, ma tutti credono che sia un attore in cerca di affermazione personale e professionale.
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Riproposizione di un film tedesco del 2015 " Lui è tornato" in cui si ipotizza il ritorno di A.Hitler, scritto e diretto da L. Miniero con la collaborazione di N.Guaglianone ,u inizia in maniera piuttosto originale; Benito Mussolini si materializza , in virtù di un probabile prodigio spazio-temporale, di fronte alla Porta Alchemica a Roma. Viene ripreso da un regista documentarista Canaletti (F.Matano) che stava portando a termine l'ennesimo tentativo di emergere , realizzando un documentario sull'integrazione degli immigrati in Italia. Si prospetta dunque l'equivoco fondamentale che sarà in cardine dell'intera vicenda; Il duce si presenta con la sua reale identità, ma tutti credono che sia un attore in cerca di affermazione personale e professionale. E su questo equivoco si dipanerà la matassa della narrazione; Canaletti lo porterà con sè presso l'emittente in cui tenta di lavorare ( come precario) e lo presenta o meglio si presenta da sè ai dirigenti tra cui spicca Leonardi ( G.Dix) per ottusità e menefreghismo e la Bellini ( S.Rocca) invece per evidente strafottenza , arroganza ed arrivismo. IL monologo che il presunto attore fa di fronte all'intero comitato di redazione , convince anche i più restii ad accettarlo nel grande baraccone televisivo, con incarico ancora da definire. Canaletti quindi impone la sua idea, un documentario su Mussolini, girato in modo itinerante , nei vari anfratti della Penisola , acontatto con gli esponenti della società civili, i cittadini comuni per conoscere le loro opinioni su un eventuale ritorno al Potere, Il quadro che ne esce è a tinte eterogenee e grottesche, tanto da indurre il redivivoa ad affermare che " Questo è in Paese senza memoria" e " Eravate un Paese di ignoranti, torno dopo ottanta anni e vi trovo ignoranti allo stesso modo" . Trattandosi di una personalità dispotica ed accentratricie, Il Duce vuole sempre di più non si accontenta, mira in alto e sbaglia il colpo e la Bellini cadrà con lui.. Ecco quindi che entrano in campo le dinamiche televisive; l'ex dirigente va a lavorare per la concorrenza portando con sè il personaggio, volendolo sfruttare fino in fondo, cosa asssolutamente ricambiata dal redivivo dittatore. Tutto fila come previsto, lo spettacolo deve continuare , ma una donna che aveva vissuto il rastrellamento del Quartiere Ebraico il 16 ottobre 1943 , sputa tutto il suo veleno sul misero dittatore battuto dalla storia ed ancora preda del suo delirio di onnipotenza. Ma visto che questo è un paese senza memoria, il dittatore si può anche permettere di percorrere , in un ' auto d'epoca , Via dei Fori Imperiali destando le reazioni più disparate. Trama non originale, ma ben sviluppata con un eccellente M.Popolizio nel ruolo del protagonista.
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craziebimboneticavaliersisto
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domenica 10 giugno 2018
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specchietto reflector per la storia.
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questo sembra un film incredibile, sul podio nel gradino più
basso però, non come action storici tipo primo cavaliere ecc, la
ballerina coperta da 4 veli a ornamento
e 4 lustri a brillantamento è la classica
controfigura per film del genere e provoca quel divertimento per
il solito fetecchionne col cocktail e 5 fettine infilzate sul
bordo del bicchiere e 6 freschi cubetti di ghiaccio, per il piedistallo delle
banalità, però quei malinconici ancora lì, a sorreggere quel
dittatore col crucco hitler, crazie, a dire quasi a quel
mussolini con le fettine negli occhi e quella
macchina coi bafettini riproporsi senza realtà di controparte ne vedere il
disastro nazi, vogliono vedere film del genere, il primo cavaliere.
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questo sembra un film incredibile, sul podio nel gradino più
basso però, non come action storici tipo primo cavaliere ecc, la
ballerina coperta da 4 veli a ornamento
e 4 lustri a brillantamento è la classica
controfigura per film del genere e provoca quel divertimento per
il solito fetecchionne col cocktail e 5 fettine infilzate sul
bordo del bicchiere e 6 freschi cubetti di ghiaccio, per il piedistallo delle
banalità, però quei malinconici ancora lì, a sorreggere quel
dittatore col crucco hitler, crazie, a dire quasi a quel
mussolini con le fettine negli occhi e quella
macchina coi bafettini riproporsi senza realtà di controparte ne vedere il
disastro nazi, vogliono vedere film del genere, il primo cavaliere...
e altre storie action sono meglio 8 mila volte e più di divertimento, però
lasciare perdere e no fare il film non è utile comunque
e i gusti son gusti, e tal cinema non senza bravura comunque di divertimento.
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vepra81
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lunedì 28 maggio 2018
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riflessione su oggi
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piu che un film commedia e un film di denuncia sulla nostra società basata sul successo e sul fare soldi. Si tende ad osannare il presente senza pensare a un tragico e drammatico passato. Film che fa riflettere.
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fire
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martedì 22 maggio 2018
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non è un film su mussolini ma su noi stessi
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Una commedia riuscita male, storpie interpretazioni e poca fantasia. Poteva avere avere multiple ramificazioni. Ma è alla fine che mi lascia perplesso, in giro per la città, la gente lo saluta. Forse il vero fascismo non è morto, ma di sicuro è risorto.
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michelew.sorrentino
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lunedì 16 aprile 2018
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frettoloso
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Il Film si basa su una idea davvero originale, ma purtroppo sviluppata nel peggior modo possibile, il regista ha proprio toppato. L’arrivo di Mussolini è quasi decontestualizzato se non con qualchè battuta mediocre. Il film si sviluppa in maniera lenta e noiosa a parte qualche dialogo di Mussolini che riesce a carpire l’attenzione, tutto il resto è da rifare. Non ha un punto di vista non ha una morale storica, nulla di nulla. L’unico messaggio che passa è che la brutta copia di Maria De Filippi riesce a riabilitare Mussolini non per gli atti storici ma per aver ucciso un cane ,come se Underwood di house of cards fosse processato per aver ucciso il cane dei vicini. La conclusione se vogliamo essere buoni, considerando che il finale non c’è , è frettolosa e ridicola in poche parole il film andava concluso.
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Il Film si basa su una idea davvero originale, ma purtroppo sviluppata nel peggior modo possibile, il regista ha proprio toppato. L’arrivo di Mussolini è quasi decontestualizzato se non con qualchè battuta mediocre. Il film si sviluppa in maniera lenta e noiosa a parte qualche dialogo di Mussolini che riesce a carpire l’attenzione, tutto il resto è da rifare. Non ha un punto di vista non ha una morale storica, nulla di nulla. L’unico messaggio che passa è che la brutta copia di Maria De Filippi riesce a riabilitare Mussolini non per gli atti storici ma per aver ucciso un cane ,come se Underwood di house of cards fosse processato per aver ucciso il cane dei vicini. La conclusione se vogliamo essere buoni, considerando che il finale non c’è , è frettolosa e ridicola in poche parole il film andava concluso. Questo film boccia a mio avviso totalmente Frank Matano che sembra un ragazzino che gioca a fare L’adulto probabilmente più adatto agli scherzi su YouTube che al grande schermo . Spero che questa brutta esperienza lo metta in condizione di riflettere e gli consenta di capire di più quale sia la sua attitudine, più da freddura che da battute articolate. L’idea era sicuramente bella spero che qualcun altro possa riprendere il soggetto è farne un capolavoro dato che credo vivamente vi siano le possibilità ma bisogna riflettere di più quando si fa un film su una personalità come quella di Mussolini. Probabilmente il regista Paolo Sorrentino è l’unico a porte girare un film del genere.
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lunedì 26 febbraio 2018
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da vedere
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