steffa
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martedì 28 maggio 2024
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orribile
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tecnicamente dalle buone potenzialità ma sceneggiatura inesistente, solo violenza senza contenuti
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pattyy
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martedì 2 maggio 2023
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molto bello, una cosa diversa dal solito
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é un film molto bello e appassionante, bisogna capire la storia che è leggermente complicata, ma mi è piaciuta molto, lo consiglio soprattutto a chi piace il genere horror o thriller. Gli effetti speciali e il trucco è fatto molto bene, i personaggi sono ben interpretato e gli attori sono bravissimi. Lo consiglio vivamente.
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roberto
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domenica 23 aprile 2023
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ottimo
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roberto
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domenica 23 aprile 2023
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una profonda morale si può rappresentare anche senza spargimenti inutili o grossolani
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Regia: Pascal Laugier Cast: Crystal Reed, Mylène Farmer, Taylor Hickson, Emilia Jones Durata: 91 min. Genere: Horror, Drammatico
Coolleen e le sue due figlie, Beth e Vera, decidono di trasferirsi nella casa ereditata dalla loro zia Clarissa. Vera, la più grande, è una ragazza molto estroversa e diretta mentre la piccola, Beth, al contrario ha un carattere chiuso mettendo in primo piano la sua più grande passione, la scrittura di storie dell'orrore. Ben presto scoprirà che, i racconti spaventosi, possono esser meno raccapriccianti di ciò che potrebbe accadere.
Che Pascal Laugier fosse un regista capace lo si era al corrente, i suoi spunti sono molto buoni e l'atmosfera raggiunge picchi non solo di tensione, ma anche di stile.
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Regia: Pascal Laugier Cast: Crystal Reed, Mylène Farmer, Taylor Hickson, Emilia Jones Durata: 91 min. Genere: Horror, Drammatico
Coolleen e le sue due figlie, Beth e Vera, decidono di trasferirsi nella casa ereditata dalla loro zia Clarissa. Vera, la più grande, è una ragazza molto estroversa e diretta mentre la piccola, Beth, al contrario ha un carattere chiuso mettendo in primo piano la sua più grande passione, la scrittura di storie dell'orrore. Ben presto scoprirà che, i racconti spaventosi, possono esser meno raccapriccianti di ciò che potrebbe accadere.
Che Pascal Laugier fosse un regista capace lo si era al corrente, i suoi spunti sono molto buoni e l'atmosfera raggiunge picchi non solo di tensione, ma anche di stile. Le musiche son discrete, anche se non memorabili, così come il sonoro. Bene invece il montaggio di Dev Singh e la fotografia a cura di Danny Nowak, che risulta esser calda, quasi a pastello, persino nelle scene più angoscianti, senza risultare fuori posto, i due risaltano la qualità della pellicola. Il punto di forza maggiore però resta la scrittura, ad opera dello stesso Laugier.
Visto il regista e sentito i pareri, mi aspettavo di ritrovarmi davanti ad un horror spinto ed invece mi ritrovo un opera di una profondità umana notevole, senza violenze esorbitanti e "splatter" a profusione. Un aspetto curioso è rappresentato dai "mostri" descritti come personaggi delle fiabe, rappresentano un senso di disgusto e mancanza di dignità senza nemmeno storcere una parola. Laugier centra il punto, mettendo alla luce un film che da horror si muta in dramma, senza perder di vista il fulcro della narrazione, il volersi bene di una famiglia compatta.
Voto:3,7/5
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mr.rizzus
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mercoledì 24 febbraio 2021
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capolavoro
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mr.rizzus
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lunedì 15 febbraio 2021
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cult
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carloalberto
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martedì 2 febbraio 2021
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occasione sprecata
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Pascal Laugier è come un bambino che mentre fa un gioco di prestigio non vede l’ora di rivelarci il trucco. Così spreca un’occasione o meglio dopo aver avuto una buona idea la mette in scena maldestramente privandola dell’unico fascino che poteva avere. E’ un recidivo, ossessionato dalla razionalizzazione, avendo fatto la stessa cosa con I bambini di Cold Rock. L’abbandono al mistero dura poco, per Laugier ci deve essere sempre una spiegazione normale di quello che accade.L’ambiguità del reale che si confonde col sogno e le incursioni della realtà nel mondo onirico o viceversa degli incubi che irrompono nella vita di tutti i giorni, fino alla totale indistinzione tra ciò che è vero e ciò che è immaginato, si perde a metà film.
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Pascal Laugier è come un bambino che mentre fa un gioco di prestigio non vede l’ora di rivelarci il trucco. Così spreca un’occasione o meglio dopo aver avuto una buona idea la mette in scena maldestramente privandola dell’unico fascino che poteva avere. E’ un recidivo, ossessionato dalla razionalizzazione, avendo fatto la stessa cosa con I bambini di Cold Rock. L’abbandono al mistero dura poco, per Laugier ci deve essere sempre una spiegazione normale di quello che accade.L’ambiguità del reale che si confonde col sogno e le incursioni della realtà nel mondo onirico o viceversa degli incubi che irrompono nella vita di tutti i giorni, fino alla totale indistinzione tra ciò che è vero e ciò che è immaginato, si perde a metà film. Laugier ha fretta di riportare il tutto nella banalità di una storia di cronaca nera qualsiasi, con i soliti psicopatici che sequestrano e torturano famigliole indifese, come rappresentate mille volte nella cinematografia di genere. L’omaggio al visionario Lovecraft a questo punto risulta inappropriato.
L’utilizzo di quattro attrici per rappresentare due personaggi è un escamotage piuttosto sempliciotto, per non dire deprimente, usato per confondere le acque, mal conciliandosi con la successione cronologica del racconto.
Interessante la figura della madre, sia per l’interpretazione di Mylène Farmer, che ci offre un personaggio doppio, di cui uno è la sua immagine trasformata nello specchio deformante dell’inconscio della figlia,sia per il ruolo che svolge nel contesto onirico. Nel desiderio di divorare le carni delle proprie figlie, espresso in una frase all’apparenza senza senso, si intravede la sofferenza del vissuto dell’adolescente, il timore di essere fagocitata, restando intrappolata, vittima della possessività patologica della madre. Nella stessa battuta si cela il rapporto simbiotico e protettivo, da cui la ragazza è morbosamente attratta ed al tempo stesso a cui tenta disperatamente di sottrarsi, per vivere la propria esistenza in una realtà autonoma, sebbene la stessa sia avvertita, purtroppo a ragione, come ostile e popolata da mostri.
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elgatoloco
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venerdì 27 novembre 2020
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tematica e incipit non nuovi, ma interessante
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"Incident in Ghostland"(Pascal Augier, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 2018)non è un film"muovo"nel panorma dell'horror e del fantastico(ma direi meglio, endidadicamente, dell'horror fantastico), in quanto ripropone tematiche e stilemi ma soprattutto"pre-testi"non certo nuovi, anzi antichissimi, archetipici(il biblico"Nihil novi sub sole"ripreso in forma antitetica da Pascoli"C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico"), ma riesce ad essenzializzare questi nuclei di significato: A) il tema della"haunting house" o meglio "La maison qui hantent", dato che il film è franco-canadese e lo"spiazzamento"è in primis linguistico, quando in macchina la madre parla in francese e una dlele figlie non capisce, con annesso tema dell'incomprensione madre.
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"Incident in Ghostland"(Pascal Augier, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 2018)non è un film"muovo"nel panorma dell'horror e del fantastico(ma direi meglio, endidadicamente, dell'horror fantastico), in quanto ripropone tematiche e stilemi ma soprattutto"pre-testi"non certo nuovi, anzi antichissimi, archetipici(il biblico"Nihil novi sub sole"ripreso in forma antitetica da Pascoli"C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico"), ma riesce ad essenzializzare questi nuclei di significato: A) il tema della"haunting house" o meglio "La maison qui hantent", dato che il film è franco-canadese e lo"spiazzamento"è in primis linguistico, quando in macchina la madre parla in francese e una dlele figlie non capisce, con annesso tema dell'incomprensione madre.figlia, dove l'altra, quella che diverrà scrittrice è forse più in linea con la madre. Il tema della"casa maledetta", dicevo, è trattato meglio e comunque senza certi "autogoal"tipici di vari altri film; B) Il rispecchiamento, il gioco continuo e incessante di specchi che rifrangono-deformano è trattato con intelligenza, visto che madre e figlie si rivedono anche nel loro essere"altre"o meglio"divenute altre".E i"haunting mirrors"sono spesso anche non visibili, sono nella vita-disolcata delle protagoniste, dove il gioco di rispecchiamento si redupllica continuamente tra madre e figlie.sorelle. Idem per il tema delle bambole(la casa è "popolata"da bambole antiche-inquietanti, dove la bambola-maschera riflette ancora una volta l'"altro"che è in noi...C)Il passato che ritorno, i "ghost of the past"sono continuamente presneti, già all'ingresso nella famosa casa della zia morta, sia poi , sedici anni dopo, quando si"rivive"diversmanete.in modo uguale quanto avvenuto, appunto, nel passato. I fantasmi del pssato sono visti come prodotti dell0esperienza vissuta, ma soprattutto sognata... Il tema, dunque, della rivisitazione die propri fantasmi; D)Ancora, il gioco continuo di ombre, che intervneogno nella vicenda, dove il vero richiamo allo"shadow/Schatten"junghianamente inteso, ossia la"dark side"che è in ognuno di noi e che non riusciamo a "tenere fuori", il mister Hyde che ritorna sempre e comunque...E)Finalmente, a parte che nella bella serie TV"Lovecraft Country"e in qualche film che si vorrebbe rratto dal grande Howard Phillips Lovecraft, il grande scrittore del fantastico .horror torna, qui anche"materializzato"in un sogno della scrittirice, Le interpreti Crystal Reed-Emilia Jones(la scrittrice Elizabeth, da adulta e da ragazza), Anastasia Philips e Taylor Hickson(Vera, l'altra sister, da grande e da ragazza)e la madre , mYlnène Farmer sono in parte, come lo sono gli interpreti maschili, pure"apparenze", a parte invece chi interpreta , nel breve sogn di Beth, Lovecraft.... El Gato
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elgatoloco
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venerdì 27 novembre 2020
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tematica e incipit non nuovi, ma interessante
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"Incident in Ghostland"(Pascal Augier, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 2018)non è un film"muovo"nel panorma dell'horror e del fantastico(ma direi meglio, endidadicamente, dell'horror fantastico), in quanto ripropone tematiche e stilemi ma soprattutto"pre-testi"non certo nuovi, anzi antichissimi, archetipici(il biblico"Nihil novi sub sole"ripreso in forma antitetica da Pascoli"C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico"), ma riesce ad essenzializzare questi nuclei di significato: A) il tema della"haunting house" o meglio "La maison qui hantent", dato che il film è franco-canadese e lo"spiazzamento"è in primis linguistico, quando in macchina la madre parla in francese e una dlele figlie non capisce, con annesso tema dell'incomprensione madre.
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"Incident in Ghostland"(Pascal Augier, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 2018)non è un film"muovo"nel panorma dell'horror e del fantastico(ma direi meglio, endidadicamente, dell'horror fantastico), in quanto ripropone tematiche e stilemi ma soprattutto"pre-testi"non certo nuovi, anzi antichissimi, archetipici(il biblico"Nihil novi sub sole"ripreso in forma antitetica da Pascoli"C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico"), ma riesce ad essenzializzare questi nuclei di significato: A) il tema della"haunting house" o meglio "La maison qui hantent", dato che il film è franco-canadese e lo"spiazzamento"è in primis linguistico, quando in macchina la madre parla in francese e una dlele figlie non capisce, con annesso tema dell'incomprensione madre.figlia, dove l'altra, quella che diverrà scrittrice è forse più in linea con la madre. Il tema della"casa maledetta", dicevo, è trattato meglio e comunque senza certi "autogoal"tipici di vari altri film; B) Il rispecchiamento, il gioco continuo e incessante di specchi che rifrangono-deformano è trattato con intelligenza, visto che madre e figlie si rivedono anche nel loro essere"altre"o meglio"divenute altre".E i"haunting mirrors"sono spesso anche non visibili, sono nella vita-disolcata delle protagoniste, dove il gioco di rispecchiamento si redupllica continuamente tra madre e figlie.sorelle. Idem per il tema delle bambole(la casa è "popolata"da bambole antiche-inquietanti, dove la bambola-maschera riflette ancora una volta l'"altro"che è in noi...C)Il passato che ritorno, i "ghost of the past"sono continuamente presneti, già all'ingresso nella famosa casa della zia morta, sia poi , sedici anni dopo, quando si"rivive"diversmanete.in modo uguale quanto avvenuto, appunto, nel passato. I fantasmi del pssato sono visti come prodotti dell0esperienza vissuta, ma soprattutto sognata... Il tema, dunque, della rivisitazione die propri fantasmi; D)Ancora, il gioco continuo di ombre, che intervneogno nella vicenda, dove il vero richiamo allo"shadow/Schatten"junghianamente inteso, ossia la"dark side"che è in ognuno di noi e che non riusciamo a "tenere fuori", il mister Hyde che ritorna sempre e comunque...E)Finalmente, a parte che nella bella serie TV"Lovecraft Country"e in qualche film che si vorrebbe rratto dal grande Howard Phillips Lovecraft, il grande scrittore del fantastico .horror torna, qui anche"materializzato"in un sogno della scrittirice, Le interpreti Crystal Reed-Emilia Jones(la scrittrice Elizabeth, da adulta e da ragazza), Anastasia Philips e Taylor Hickson(Vera, l'altra sister, da grande e da ragazza)e la madre , mYlnène Farmer sono in parte, come lo sono gli interpreti maschili, pure"apparenze", a parte invece chi interpreta , nel breve sogn di Beth, Lovecraft.... El Gato
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