enzo70
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domenica 25 settembre 2022
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grande verdone, ma peccato per il finale
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Il film parte da un salto nel passato di Guglielmo Pantalei, il protagonista interpretato da Carlo Verdone. Un giovane motociclista si affianca ad una macchina guidata da una ragazza ed è amore. Si riprende 25 anni dopo, Guglielmo ha abbandonato i sogni di gloria e gestisce, con successo, un negozio di articoli religiosi. Ma durante la cena per festeggiare l’anniversario la moglie, Linda, gli comunica di avere una storia con un’altra donna. La separazione getta nello sconforto il commerciante ma, ben presto, nella sua vita irrompe, letteralmente, Luna una ragazza di borgata che viene assunta come commessa in prova. La storia funziona bene, grazie soprattutto alla complementarità tra Verdone e Ilaria Pastorelli, che conferma di essere un’attrice di ottimo livello.
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Il film parte da un salto nel passato di Guglielmo Pantalei, il protagonista interpretato da Carlo Verdone. Un giovane motociclista si affianca ad una macchina guidata da una ragazza ed è amore. Si riprende 25 anni dopo, Guglielmo ha abbandonato i sogni di gloria e gestisce, con successo, un negozio di articoli religiosi. Ma durante la cena per festeggiare l’anniversario la moglie, Linda, gli comunica di avere una storia con un’altra donna. La separazione getta nello sconforto il commerciante ma, ben presto, nella sua vita irrompe, letteralmente, Luna una ragazza di borgata che viene assunta come commessa in prova. La storia funziona bene, grazie soprattutto alla complementarità tra Verdone e Ilaria Pastorelli, che conferma di essere un’attrice di ottimo livello. Infatti, il film scorre che è una bellezza, è divertente con alcune trovate davvero intelligenti, ad esempio la rappresentazione degli effetti degli appuntamenti tra persone mature attraverso i siti di incontri. Il finale, invece, è troppo buonista, esageratamente melenso e compromette il giudizio finale.
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roby82
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lunedì 15 gennaio 2018
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il film c'è, verdone un pò meno
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Benedetta follia, il nuovo lavoro di Carlo Verdone. Un film che sa di idee già avute. Si perché l'anima del film gira intorno a Guglielmo (Verdone) che viene praticamente investito dal ciclone Luna (una bravissima Ilenia Pastorelli) che gli stravolgerà la sua vita quotidiana. Il tutto sa praticante di A lupo a lupo quando un Sergio Rubini molto riservato e serio, capisce che deve lasciarsi andare fino a chiedere al fratello si fare sesso. Ecco, il filone è questo.
Ottima la scelta delle attrici, che rendono il prezzo del film la cosa acettabile. L'unico neo di questo film è lo stesso Carlo Verdone, che oramai da anni si nota, come un corpo estraneo.
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Benedetta follia, il nuovo lavoro di Carlo Verdone. Un film che sa di idee già avute. Si perché l'anima del film gira intorno a Guglielmo (Verdone) che viene praticamente investito dal ciclone Luna (una bravissima Ilenia Pastorelli) che gli stravolgerà la sua vita quotidiana. Il tutto sa praticante di A lupo a lupo quando un Sergio Rubini molto riservato e serio, capisce che deve lasciarsi andare fino a chiedere al fratello si fare sesso. Ecco, il filone è questo.
Ottima la scelta delle attrici, che rendono il prezzo del film la cosa acettabile. L'unico neo di questo film è lo stesso Carlo Verdone, che oramai da anni si nota, come un corpo estraneo. E' inespressivo, invecchiato, e che oltretutto cerca "orami fuori luogo" di ricordare in qualche maniera i suoi passati personaggi. Sempre più convinto che l'aria stanca e non convinta di Carlo, oramai lo debba convincere a lavorare dietro la telecamera, o a cercare trame consone alla sua età e alla sua poca convinzione. La stanchezza si nota eccome. Nota a parte per Lucrezia Lante della Rovere che recita sempre allo stesso modo, voto 6. Verdone 5. Ilenai Pastrorelli 9, Maria Pia Calzone 10! Voto al film 7/12.
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donato vergaro
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venerdì 28 giugno 2019
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verdone: folle ma non troppo
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Il segreto del successo di Verdone è stato sempre nella capacità di osservare la realtà, individuarne le debolezze e riproporle sul grande schermo fondendo il comico col drammatico, questo lo ha portato a stare sempre al passo coi tempi nel bene e nel male. Questo film per Verdone rappresenta un passo importante. Lo dimostra il fatto che si ritorna, dopo "L'abbiamo fatta grossa", nella classica linea stilistica che ha definito da sempre l'attore e regista: il rapporto con le donne, la solitudine di un uomo in crisi(personaggio ricorrente nei suoi film), la malinconia che fa da sfondo al film e che aggiunge sempre molta poesia e infine una buona componente musicale. La commedia alterna momenti malinconici a momenti divertenti.
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Il segreto del successo di Verdone è stato sempre nella capacità di osservare la realtà, individuarne le debolezze e riproporle sul grande schermo fondendo il comico col drammatico, questo lo ha portato a stare sempre al passo coi tempi nel bene e nel male. Questo film per Verdone rappresenta un passo importante. Lo dimostra il fatto che si ritorna, dopo "L'abbiamo fatta grossa", nella classica linea stilistica che ha definito da sempre l'attore e regista: il rapporto con le donne, la solitudine di un uomo in crisi(personaggio ricorrente nei suoi film), la malinconia che fa da sfondo al film e che aggiunge sempre molta poesia e infine una buona componente musicale. La commedia alterna momenti malinconici a momenti divertenti. Ottima Ilenia Pastorelli, che con dietro una sceneggiatura scritta su misura per lei riesce a dare il massimo tra simpatia, divertimento e soprattutto, spontaneità. Meno efficaci le varie situazioni con la Di Eusanio, la Minaccioni, eccessivamente e inutilmente volgare la scena con Francesca Manzini. Lucrezia Lante Della Rovere e Maria Pia Calzone in dei ruoli abbastanza dimenticabili. Insomma, partendo da un'idea e un soggetto già non molto originali, almeno la sceneggiatura avrebbe potuto dare il massimo, ma purtroppo questo non avviene. Rimane il fatto che nonostante Verdone, sicuramente spinto da De Laurentiis, sia tornato ad una commedia classica, comunque abbia voluto azzardare un po' tramite scene di totale fantasia, che da un Verdone di qualche anno fa, non ce le saremmo mai aspettate (la scena allo specchio e il sogno psichedelico). Insomma un film senza alcune pretese con un Verdone non particolarmente ispirato e con una trama che inciampa spesso nello scontato. Ottimi attori, non sorretti da una buona sceneggiatura. Infine in questo film il personaggio di Guglielmo (Carlo Verdone) rispecchia in parte l'attore e regista. Verdone arrivato ai 40 anni di carriera ha dato tutto nel campo comico e della commedia in generale. È in un momento di smarrimento in cui l'artista, entrato nella terza fase della vita, sente il bisogno di intraprendere altre strade, sicuramente sperimentando più approfonditamente il campo drammatico; purtroppo le scelte di un regista non dipendono solo da lui, ma la decisione finale spetta al produttore che, se dimostra di essere capace, deve valorizzare l'artista e dare la possibilità di evolversi. Con questo film Verdone fa il punto della situazione con il pubblico e con se stesso, riassumendo quello che ha già fatto e dimostrando in piccola parte ciò che potrebbe ancora fare. Quindi, da parte di uno spettatore e un fan di Verdone non particolarmente esaltato da questo film, auguro a Verdone non di ritirarsi, come alcuni li suggeriscono, ma nei prossimi anni di sorprenderci con quello che ancora può dare, sia dal punto di vista comico che già conosciamo, ma soprattutto dal punto di vista drammatico che abbiamo sempre intravisto e assaporato in molti suoi film, ma che ancora deve avere la forza artistica e produttiva di uscire fuori.
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la camy
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venerdì 10 gennaio 2020
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la follia ci rende vivi
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BENEDETTA FOLLIA , film esilarante al cinema in questi giorni, ma anche concentrato terminologico di ciò che dovrebbe condire la nostra vita ogni giorno.
Ma quanto siamo stereotipati?
Tutti incanalati come pecore in percorsi precostituiti da altri, in modi di pensare preconfezionati e studiati a tavolino, che prepotentemente sentenziano sul giusto e sbagliato del nostro modo di vivere.
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BENEDETTA FOLLIA , film esilarante al cinema in questi giorni, ma anche concentrato terminologico di ciò che dovrebbe condire la nostra vita ogni giorno.
Ma quanto siamo stereotipati?
Tutti incanalati come pecore in percorsi precostituiti da altri, in modi di pensare preconfezionati e studiati a tavolino, che prepotentemente sentenziano sul giusto e sbagliato del nostro modo di vivere.
Benedetta sia invece la Follia che ti fa volare lontano dalla noia dell'omologazione e che ti aiuta a trovare la tua via per essere te stesso, né giusto né sbagliato perché sei semplicemente TU con le tue idee, il tuo entusiasmo, le tue convinzioni, i tuoi valori i tuoi "credo".
Evviva la Follia perché non sarà MAI IPOCRISIA, ma forse l'unico volto autentico di quel che siamo, smascherando i personaggi che interpretiamo ogni giorno nel ruolo che ci compete.
Follia e Libertà di esserlo, un binomio perfetto per gustare veramente la propria vita così trasformata dalla mera esistenza.
È stato l'ironico film di Verdone ad indurmi a queste conseguenti riflessioni. Film che racconta il normale scorrere dell'esistenza di un uomo comune, che ha portato avanti il lavoro ereditato dal padre senza volerlo realmente, suddito di certe gerarchie consolidate e che, a più del mezzo di cammin della sua vita, viene catapultato in una situazione personale non più familiare ma sconosciuta e tutta da scoprire. Gli si apre un mondo nuovo, fondamentalmente tocca con mano una nuova condizione di solitudine che la tecnologia e le app per incontri non colmano, dando nuova linfa all'importanza imprescindibile del contatto umano, fisico ed emozionale, della solidarietà, della condivisione e dell'aiutarsi l'un l'altro.
Siamo singolari dunque nella nostra FOLLIA ma per avere efficacia deve pur sempre contagiare qualcun altro.
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fabrizio friuli
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mercoledì 17 aprile 2024
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"nun fa ridere pe'' nniente "
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Guglielmo è il titolare di un negozio di articoli religiosi che viene lasciato dalla moglie per una del suo stesso sesso, e tale scoperta lo fa nuotare nello sconforto e nella tristezza, fin quando la sua vita non viene cambiata dall' inaspettata e inizialmente non gradita presenza di una giovane donna che viene assunta come commessa e a modo suo, cerca di farlo cambiare in meglio, in modo che lui possa esorcizzare il ricordo della sua ex, tuttavia, Guglielmo, non essendo molto pratico con le innovazioni attuali e non essendo avvezzo a frequentare altre donne, il cambiamento si è rivelato non semplice.
La commedia italiana del celebre Carlo Verdone è palesemente e ( purtroppo ) una commedia italiana che non fa ridere, per giunta, l' idea dell' uomo che scopre l' infedeltà della compagnia per via di un' altra donna è un ' idea già utilizzata in uno dei cinepanettoni di Neri Parenti, ossia Natale a Miami, la giovane protagonista del film, interpretata dall' attrice rivelazione Ilenia Pastorelli sembra essere una semplice " coatta romana " caratterizzata dal tipico dialetto del capoluogo laziale e dal modo di vestire in parte appariscente, in parte di scarso gusto.
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Guglielmo è il titolare di un negozio di articoli religiosi che viene lasciato dalla moglie per una del suo stesso sesso, e tale scoperta lo fa nuotare nello sconforto e nella tristezza, fin quando la sua vita non viene cambiata dall' inaspettata e inizialmente non gradita presenza di una giovane donna che viene assunta come commessa e a modo suo, cerca di farlo cambiare in meglio, in modo che lui possa esorcizzare il ricordo della sua ex, tuttavia, Guglielmo, non essendo molto pratico con le innovazioni attuali e non essendo avvezzo a frequentare altre donne, il cambiamento si è rivelato non semplice.
La commedia italiana del celebre Carlo Verdone è palesemente e ( purtroppo ) una commedia italiana che non fa ridere, per giunta, l' idea dell' uomo che scopre l' infedeltà della compagnia per via di un' altra donna è un ' idea già utilizzata in uno dei cinepanettoni di Neri Parenti, ossia Natale a Miami, la giovane protagonista del film, interpretata dall' attrice rivelazione Ilenia Pastorelli sembra essere una semplice " coatta romana " caratterizzata dal tipico dialetto del capoluogo laziale e dal modo di vestire in parte appariscente, in parte di scarso gusto. Ritornando al fatto che la commedia non faccia ridere, questa commedia "nun fa ridere pe'nniente", e questo può essere dovuto alle scene che non sono divertenti, specialmente quella dove un' attraente donna infila il cellulare di Guglielmo nel suo organo sessuale e, non riuscendo più ad estrarlo come se fosse la spada di re Artù, Guglielmo si avvicina a quella specifica parte del corpo femminile e sembra che stiano facendo sesso nel bagno di un ristorante, in più, il protagonista fa sovente delle brutte figure con un personaggio femminile di nome Ornella ( impersonata dall' attrice Maria Pia Calzone ) ed infatti quelle specifiche scene sono costituite dalle famose gag della figuraccia ( la GDF ). Probabilmente, i soli pregi di questo film sono gli attori scelti per interpretare i personaggi principali, anche se Ilenia Pastorelli non ha fatto altro che interpretare una romana burini di periferia, tra l'altro, si scopre essere indebita con una coppia di " cravattari " che sembrano i membri di un circolo ricreativo ed è perfino la figlia di Ornella l' Infermiera, con la quale riesce a chiarirsi ed entrambi alla fine del film , iniziano una relazione romantica, facendo un giro in moto per le strade di Roma, dato che Guglielmo non aveva più guidato la sua moto per via di un incidente. Come è stato scritto: Benedetta Follia è una commedia che non fa ridere, la sceneggiatura è quasi sufficiente ma non è un film consigliabile, a meno che non si scelga di vederlo nell' eventualità in cui non si abbia nulla di meglio da fare o da vedere.
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ninopellino
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domenica 14 gennaio 2018
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film gradevole e con buone idee
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Carlo Verdone dirige "Benedetta follia", un film divertente e ricco di simpatici spunti e di diverse trovate comiche caratterizzate da buone idee, frutto della grande esperienza cinematografica ormai ultra trentennale del regista. Ci sono elementi tipici della comicità verdoniana che il regista con intelligenza recupera dalle sue pellicole precedenti per amalgamarli e renderli originali, facendoli intersecare, in maniera appropriata, nei diversi momenti della sceneggiatura. Il film regge su alcune particolari dicotomie che il regista usa in questa sua ultima prova cinematografica, in modo particolare la contrapposizione tra sacro e profano, tra materia e spiritualità, tra romanticismo e frivolezza della carne.
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Carlo Verdone dirige "Benedetta follia", un film divertente e ricco di simpatici spunti e di diverse trovate comiche caratterizzate da buone idee, frutto della grande esperienza cinematografica ormai ultra trentennale del regista. Ci sono elementi tipici della comicità verdoniana che il regista con intelligenza recupera dalle sue pellicole precedenti per amalgamarli e renderli originali, facendoli intersecare, in maniera appropriata, nei diversi momenti della sceneggiatura. Il film regge su alcune particolari dicotomie che il regista usa in questa sua ultima prova cinematografica, in modo particolare la contrapposizione tra sacro e profano, tra materia e spiritualità, tra romanticismo e frivolezza della carne. Così come una caratteristica che appare evidente dopo aver concluso la visione di questo film e che in esso Carlo Verdone recita esclusivamente con tutte partner femminili: dalla moglie alla nuova commessa del suo negozio di oggetti sacri (intepretata da una sempre più promettente Ilaria Pastorelli), nonché i vari personaggi femminili che il protagonista incontra nel corso dei suoi appuntamenti amorosi organizzati e che ho trovato molto originali per quanto concerne il loro aspetto comico ed estremo ed infine la donna di cui egli si innamorerà sempre di più nel corso della trama e che subentrerà e sostituirà, nei suoi sentimenti, la moglie che lo aveva precedentemente abbandonato. Un film, pertanto, gradevole e con buone idee e con un finale a lieto fine.
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